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Mohammed   il sigillo dei Profeti Aya10
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    Mohammed il sigillo dei Profeti

    الحلاجي محمد
    الحلاجي محمد
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    Mohammed   il sigillo dei Profeti Empty Mohammed il sigillo dei Profeti

    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الخميس 23 أبريل - 18:17:40

    Mohammed
    Mohammed   il sigillo dei Profeti 2055
    il sigillo dei Profeti




    Mohammed   il sigillo dei Profeti BD21328_



    "Non ti mandammo se non come misericordia per il creato" (Corano, sura n. 21 "Al-Anbyia" - I Profeti - v. n. 107).

    Il Profeta Mohammed* nacque nel 517 a Mecca. Figlio di Abdallah, che morì prima della sua nascita e di Amina, che morì anch' essa quando egli aveva sei anni.
    Dopo la morte dei genitori, fu affidato al nonno, che lo accudì per un paio d'
    anni, ma data la sua età avanzata, venne a mancare a sua volta. Dopo questi
    tristi avvenimenti, andò a vivere con lo zio, Abu Talib, e cominciò ad aiutarlo
    nel lavoro, conducendo gli animali al pascolo. Egli fu fin da piccolo diligente
    ed affidabile, lo zio infatti era molto soddisfatto dell' aiuto che gli dava. E
    proprio in tenera età, cominciarono ad accadere dei fatti che presagirono il suo destino speciale.


    Un giorno, mentre era al pascolo con gli animali, si avvicinarono a lui due uomini vestiti di bianco, che lo presero, lo adagiarono per terra e aprirono il suo petto, prelevando il suo cuore e togliendo da esso un grumo nero. Quindi presero un catino d' oro che riempirono di neve, e lavarono con questa il cuore del giovane Mohammed*. Dopo aver fatto ciò, se ne andarono, e la sua vita continuò a proseguire per la via che Dio aveva decretato per lui. Un altro fatto miracoloso, avvenne in occasione di un viaggio con lo zio. Durante il lungo percorso di questo viaggio, la carovana sulla quale viaggiava Mohammed* era costantemente riparata da una nuvola, che la proteggeva dal forte calore del sole nel deserto.

    Questo viaggio, venne interrotto da alcune soste per riposare, e in una di queste, lo zio e gli altri viaggiatori andarono a far visita ad un anziano monaco, molto devoto a Dio e studioso delle Sacra Scrittura (all' epoca il Vangelo, in arabo "al Injiil", l' Islam, infatti, venne rivelato molti anni più tardi), che aveva osservato la scena da lontano e che mandò a chiamare i viaggiatori. Soltanto Mohammed* poco più di un ragazzino, rimase a tenere d' occhio i carri. Il saggio sapiente, in quanto studioso della religione, sapeva dell' imminente venuta di un nuovo Profeta, in quanto il Vangelo lo annunciava (nei Vangeli di oggi, purtroppo, non si trova traccia di quella profezia, a causa degli innumerevoli cambiamenti che questi testi hanno subito nel corso dei secoli).
    Accolse i visitatori, e disse loro quel che sapeva. Ad un certo punto, senza che nessuno gli dicesse niente, si accorse che mancava qualcuno. Lo zio confermò che il nipote era rimasto di guardia alla carovana, e gli mandò a dire di raggiungerli. Quando il monaco lo vide, parlò con lui, e capì subito che quel giovane ragazzo sarebbe stato il Profeta annunciato da Gesù, e disse allo zio di proteggerlo costantemente.


    Questi sono soltanto alcuni dei fatti salienti che accaddero durante la sua
    infanzia. Crescendo, Mohammed* continuò sempre a lavorare, occupandosi anche di commercio con le varie carovane che transitavano a Mecca, ed era così bravo ed affidabile, che la gente lo soprannominò „l’ onesto”. All’ età di 25 anni, una ricca vedova, Khadija, anch’ essa brava commerciante, nonché molto buona e rispettabile, venendo a sapere della reputazione e del carattere di Mohammed*, lo volle come collaboratore. Dopo un pò di tempo, ella conobbe la bontà della sua persona e tutte le altre meravigliose qualità che Mohammed* possedeva, e nacque il lei il desiderio di sposarlo.


    Questo accadde, e rese entrambi molto felici, furono infatti molto innamorati
    nonostante la differenza d’ età (lui aveva 25 anni, lei 40). Però, nonostante la
    sua vita coniugale serena, c’ era qualcosa che rendeva inquieto Mohammed*.
    Vedeva intorno a sé ingiustizia, povertà, gente che pregava innumerevoli dèi e statue di ogni forma, e questo lo faceva soffrire molto. Aveva l’ abitudine di
    meditare su queste ed altre cose, cercando conforto in Dio pregandoLo ed
    implorandoLo di indicargli la retta via, e questo spesso accadeva durante il
    mese di Ramadan, in una grotta sul monte Hira.


    E proprio in questa grotta e in quel particolare mese, durante una una notte di meditazione, quando Mohammed* aveva quarant’ anni, accadde ciò a cui lui era destinato da tempo immemorabile: apparve davanti a lui una creatura alata, con fisionomia umana ma fatta di luce, le cui ali coprivano tutta la linea dell’ orizzonte. La creatura magnifica era Gibril, Gabriele, l’ angelo di Allah, che
    cominciò a rivelare all’ atterrito Mohammed* le Parole di Dio: il Corano. „
    Iqra!
    – „Leggi!

    -
    Mohammed*,
    ovviamente stupito e spaventato, rispose con spontaneità e semplicità all’
    angelo Gabriele:- Non so leggere!- Egli infatti, possedeva innumerevoli qualità,
    però era illetterato. Non sapeva cioè né leggere né scrivere (e, paradossalmente, grazie alla sua mancanza di cultura in senso letterario, riuscì a non essere mai condizionato da scritti filosofici o religiosi dell’ epoca né da poemi o altri testi, che avrebbero potuto corrompere la sua mente, che doveva essere pronta e scevra da pregiudizi, per ricevere l’ investitura di Messaggero di Dio).


    عدل سابقا من قبل الحلاجي محمد في الأحد 20 مارس - 13:22:22 عدل 2 مرات
    الحلاجي محمد
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    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الخميس 23 أبريل - 18:19:08

    L’
    angelo Gabriele ripeté ancora quella parola, e la risposta di Mohammed* fu
    sempre la stessa. Allora Gabriele lo prese e lo strinse fortissimo, fino quasi a
    fargli mancare il fiato. „
    Iqra!
    Bismi Rabbika alladhi khalaq, khalaqa el insana min alaq, iqra wa Rabbuka el
    Akram, Alladhi allama bil qalam, allama el insana maa lam ya lam
    ...”
    – „Leggi! In nome del tuo
    signore che ha creato
    ,
    ha creato l’ uomo da un’ aderenza.
    Leggi,

    ché
    il tuo Signore è il Generosissimo,
    Colui che ha insegnato mediante il calamo, che ha insegnato all’ uomo quel che
    non sapeva...

    (Sura n.
    96, „Al-alaq –„L’ aderenza” – v. n. 1, 2, 3, 4, 5). Da quel momento, quelle
    parole rimasero scolpite nella sua mente e nel suo cuore. Ciò che gli disse
    Gabriele, erano infatti i primi Versetti Coranici che gli furono rivelati. Poco
    dopo, il Profeta*, dopo che venne liberato dalla possente stretta, corse a più
    non posso verso casa sua, e raccontò tutto a sua moglie Khadija, che lo ascoltò
    con attenzione, prendendosi cura di lui. Ella (che Allah sia soddisfatto di
    lei), lo consigliò nel migliore dei modi, dicendogli che credeva senza dubbio a
    ciò che le raccontò, che era certa che quella figura fosse un angelo, e che lui
    era stato scelto da Dio per diventare un Profeta.


    Così
    facendo, diventò con spontaneità e naturalezza la prima convertita all’ Islam.
    Superato in parte lo shock iniziale, prese coscienza del magnifico disegno
    Divino a lui riservato, e man mano cominciò a predicare alle genti. Iniziò con i
    familiari, e con le persone a lui più vicine, che lo conoscevano bene e che si
    fidavano di lui, che quindi avrebbero capito subito che ciò che portava era un
    messaggio rivelatogli da Allah. Egli fu l’ ultimo dei Profeti, il sigillo, colui
    che fece conoscere l’ ultima Sacra Scrittura al mondo. Dovette combattere molte
    battaglie, subire ingiurie, percosse, addirittura maledizioni, come accadde ad
    ogni Messaggero di Dio. Ma egli non fu, come molti insinuano, un guerriero senza
    pietà che portò
    la Parola di
    Allah con la spada. Infatti, passò molto tempo, addirittura anni, prima che
    Allah gli concedesse il permesso di difendersi da chi faceva del male a lui e
    alla nascente comunità islamica. E’ vero che fu molto abile nel combattimento,
    ma ciò non significa che fosse spietato o ingiusto, anzi fu tutt' altro. Egli
    riceveva ordini da Allah anche durante le battaglie, ai quali obbediva
    costantemente, e Dio non avrebbe mai acconsentito al fatto che il Suo Inviato
    adottasse un comportamento scorretto o crudele, Egli infatti odia l’
    ingiustizia e chi non si comporta con equità.


    Ad un
    certo punto, dopo vari problemi con chi tentava continuamente di contrastare lui
    e il Messaggio che portava, ricevette da Dio l' ordine di emigrare,
    successivamente a tutti gli altri musulmani di Mecca, nella città di Yatrib
    (sempre in Arabia Saudita). Fu accolto in quella città nel più bello dei modi, e
    subito quasi la totalità dei suoi abitanti si convertì all’ Islam, riconoscendo
    nelle parole che egli portava, il proseguimento e il completamento delle
    precedenti Sacre Scritture rivelate da Dio, e l’ Inviato di Allah annunciato da
    Gesù nel Vangelo e nella Torah (
    la Rivelazione che fu data a Mosè – su di lui la pace -).
    Difatti, successivamente, la città prese il nome di Madinatu an Nabi* (la città
    del Profeta*), tuttora conosciuta come Medina.


    Dopo
    altre battaglie vittoriose contro chi continuava a voler nuocere al Profeta e a
    difendere il politeismo, giunse il momento di ritornare a Mecca, la quale
    infine dovette accettare la sua figura profetica, la fine dell' idolatria e
    della disuguaglianza fra gli uomini, trovandosi davanti al fatto che migliaia di
    Medinesi erano divenuti ormai musulmani e quindi alleati del Profeta*, e
    finalmente capirono che la giustizia Divina, che finalmente liberava l’ uomo
    dall’ ingiusto dominio di altri uomini più potenti e malvagi, aveva ovviamente
    prevalso. Tutti quindi conobbero
    la Volontà di
    Dio, seppero che Egli è Unico, Onnipotente, Misericordioso e che non esiste
    nessuno uguale a Lui, e che chiunque avesse abbandonato gli idoli per seguire la
    religione del puro monoteismo, avrebbe avuto tutti i peccati perdonati, e si
    sarebbe salvato dalle fiamme dell’ Inferno.

    Di: - Egli Allah è Unico,
    Allah è l’ Assoluto. Non ha generato, non è stato generato e nessuno è uguale a
    Lui
    -.

    (Sura n. 112, „Al-Ikhlas” – Il puro monoteismo -).
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    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الخميس 23 أبريل - 18:21:14



    Durante tutta la sua vita, accaddero molti altri episodi miracolosi: con il
    permesso di Allah divise momentaneamente la luna in due parti, guarì alcuni dei
    suoi compagni malati agli occhi, riusciva a far bastare una scarsa quantità di
    cibo per sfamare decine di persone, ascese al Cielo al cospetto di Dio (in
    quella occasione, Allah l’ Altissimo, comunicò al Suo Profeta* l’ obbligo delle
    cinque preghiere quotidiane), ma il miracolo che tuttora persiste, è il Corano,
    che contiene le Parole di Dio da Egli Stesso protette da qualsiasi manomissione
    o cambiamento volontario e non, che così com’ è fu rivelato al Profeta* e così
    com’ è resterà per sempre. Chi legge una copia del Corano di centinaia anni fa,
    è come se ne leggesse una nuova di stampa, perchè le parole in esso contenute,
    sono appunto preservate dall’ Altissimo, che non permette in esso alcun tipo di
    innovazione, neanche nel caso di una singola parola o lettera.


    Il
    Profeta Mohammed*, fu il migliore fra gli uomini. Fu buono, generoso,
    equilibrato, sensibile. Oltre a Khadija ebbe altre mogli, che trattò con
    gentilezza ed equità, pur avendo avuto più di una consorte alla volta (Allah gli
    concesse di sposare molte donne non ovviamente per motivi superficiali, come
    alcune persone in malafede hanno ritenuto, ma per cause di affiliazione tra
    clan, per poter ristabilire la pace fra gruppi di persone nemiche, e per altri
    motivi che solo Allah conosce, che sono sicuramente pii e giusti). Mohammed*, a
    differenza degli altri Profeti che portarono il Messaggio Divino a loro affidato
    principalmente al loro popolo di appartenenza, ricevette parole da diffondere a
    tutto il creato, e questa Rivelazione continua tutt’ oggi a convertire migliaia
    di persone nel mondo che hanno capito il messaggio di giustizia e verità dell’
    Islam, che sanno che questa ricca e splendida religione proviene dal Signore del
    creato, che contiene le regole per condurre una vita serena, appagata,
    equilibrata.


    L’
    ultimo dei Profeti, fu egli stesso l’ esempio da seguire per rendere Allah
    soddisfatto delle Sue creature e per ottenere i benefici che abbiamo citato,
    infatti milioni di musulmani nel mondo seguono tuttora la sua
    Sunna
    per meritarsi il
    bene in questa vita e nell’ altra. Egli morì nel 632 d. C. Pochi giorni prima
    della sua morte, pronunciò un commovente discorso, nel quale, fra le altre cose,
    ricordava che :-Popolo mio, sono i peccati che spogliano l’ uomo della
    misericordia di Dio e ne modificano il destino
    . – (Tratto da pag. 88 del
    libro Mohammad l’ Inviato di Dio, ed. Del Calamo, Milano). Che la pace e le
    benedizioni siano su di lui, l’ ultimo fra i Messaggeri di Dio e suo servo
    devoto, che diffuse le Parole di salvezza all’ umanità, e che resterà sempre nei
    nostri pensieri, nelle nostre preghiere e nei nostri cuori.



    TESTI PER APPROFONDIRE L' ARGOMENTO



    "Vita del Profeta Mohammad (tratta dall' omonima opera di Ibn Hisham)"
    ,
    Hamza Roberto Piccardo, edizioni "Al-Hikma"- Imperia



    "Mohammad l' inviato di Dio"
    , Abdurrahman Rosario Pasquini, edizioni
    "Del Calamo"- Milano



    Reperibili nelle moschee e sul web. Vedere pagina dei siti consigliati.




    "La
    ilaha illa Allah, Mohammadun Rasulu Allah" (Non c'è Dio oltre che Allah,
    Mohammed è il suo Profeta)-Primo dei cinque
    pilastri dell' Islam-



    Mohammed   il sigillo dei Profeti Band.anim.

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    مُساهمة من طرف muslima الأحد 8 نوفمبر - 22:10:30

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    Muhammad, il messaggero di Allah, pace e benedizione su di lui


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