Islam for all-الإسلام للجميع

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STORIA Aya10
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    CARLA
    che Allah lo ricompensi
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    Località*الدولة* : Italy

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    Numero di messaggi : 17
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    مُساهمة من طرف CARLA الأحد 25 يوليو - 9:26:11

    M uhammad nacque alla Mecca nel 570 d. C. (data presunta). La città della Mecca, da tempi remoti, era diventata un importante centro commerciale grazie al fatto che si trovava alla confluenza di una strada che andava da nord a sud, dalla Palestina allo Yemen, e di strade che raggiungevano l'Ovest e l'Est, la costa del Mar Rosso, da dove si potevano raggiungere l'Etiopia e il Golfo Persico.


    S ull'infanzia di Muhammad non abbiamo notizie sicure e molte sono le leggende che si sono formate successivamente. Tuttavia, su alcuni fatti, le fonti più diverse coincidono. Il padre Abd Allah, che apparteneva alla tribù dei Quraysh mori prima della sua nascita. Il piccolo Muhammad venne dapprima affidato ad una nutrice che apparteneva ad un clan di nomadi perché si rinvigorisse a contatto con l'aria pura del diserto, come era costume a quell'epoca. La madre Amina morì sulla strada di ritorno da un viaggio a Medina quando il Profeta aveva appena sei anni. Il bambino fu accolto prima dal nonno paterno e poi dallo zio Abd al-Muttalib, commerciante agiato, padre del futuro e illustre califfo Alì. Malgrado l'amore dei suoi parenti si racconta che il futuro Profeta fosse un ragazzo triste e serio. Muhammad a otto anni divenne pastore, ma più tardi, quasi adolescente, chiese allo zio, il permesso di abbandonare questa noiosa occupazione e di seguirlo nei suoi viaggi in Irak e in Siria.


    D ivenne un giovane mercante dall'onesta scrupolosa che disdegnava le ricchezze materiali ed era sempre cordiale con tutti tanto da meritare all'unanimità il soprannome di " Al Amin " (colui che è fidato). I suoi meriti furono particolarmente apprezzati dalla ricca vedova Khadija che praticava il commercio carovaniere in Siria, dove acquistava merce bizantina da rivendere alla Mecca. Muhammad entrò al suo servizio e si incaricò degli acquisti e successivamente accettò di sposarla . Il matrimonio con Khadija liberò il futuro Profeta da ogni preoccupazione materiale. Khadija aveva 15 anni più di lui, ma il profeta le rimase fedele e riconoscente fino alla morte che avvenne nel 619 d.C. Khadija, chiamata anche " la prima credente dell'Islam", ebbe un ruolo importante nell'evoluzione del pensiero e della maturità del suo sposo. Diede a Muhammad dei figli, ma sopravvissero solo quattro femmine: Zaynab, Ruqayya, Fâtima e Umm Kulthum, i maschi morirono tutti in tenera età. Muhammad adottò il giovane cugino Alì, perché il padre si trovava in difficoltà economiche e uno schiavo Zayd, regalatogli da Khadija, venne affrancato e adottato come figlio. Verso i 35 anni Mohammad, inquieto e insoddisfatto della vita quotidiana, abbandonò definitivamente ogni attività commerciale per dedicarsi esclusivamente alla meditazione, rifugiandosi spesso nella grotta del monte Hira vicino alla Mecca. La solitudine in cui viveva era pressoché assoluta. I problemi che si poneva quest'uomo dalla personalità eccezionale erano soprattutto di natura religiosa.


    I Cristiani e gli Ebrei erano numerosi in Arabia e la loro propaganda molto attiva. Muhammad venne successivamente accusato, come ci rivela in modo indiscutibile il Corano (Sura XVI, An-Nahl: Le Api, versetto 103) di ascoltare uomini che parlavano una "lingua straniera" e che raccontavano le leggende degli antichi. Giudei e Cristiani, gli parlavano dello stesso Dio, Allah, il Creatore di tutto ciò che ci circonda. Questa visione del mondo era superiore a quella del paganesimo arabo popolato da decine di piccoli dei spesso in lotta tra di loro. Inoltre Dio aveva voluto far conoscere agli uomini la sua volontà e più volte aveva inviato dei profeti per diffondere la sua Rivelazione. Già Adamo aveva ricevuto il messaggio e poi i patriarchi enumerati dagli Ebrei che non erano tutti giudei: Noè era l'antenato di tutti gli uomini esistenti, Abramo, secondo la storia di Ismaele e di Agar era l'antenato non soltanto degli Ebrei, ma anche dei Saraceni.


    N essun testo ci dice che cosa facesse e cercasse esattamente Muhammad nella grotta del monte Hira. Certamente cercava la verità sulle cose divine, turbato da tutto ciò che si diceva su Allah e le Sue rivelazioni.


    D alle montagne Muhammad sentiva delle voci e le sue notti erano abitate da visioni poi ritornava a casa dove trovava la moglie che raccoglieva con affetto le sue confidenze. Questa fase movimentata della sua vita durò cinque anni fino al giorno in cui, meditando nella grotta Hira senti all'improvviso una voce che gli parlava. Non sappiamo esattamente l'ordine cronologico delle rivelazioni, conosciamo l'angoscia di Muhammad quando le manifestazioni dell'aldilà cessavano per qualche tempo, il suo terrore di essersi sbagliato, il timore di essere abbandonato dal Dio. Infine una notte, secondo il racconto del Profeta l'Essere Potente gli disse: " Leggi", passato lo stupore per ben due volte Muhammad rispose all'Arcangelo Gabriele di essere analfabeta. Allora questi recitò e fece recitare al nuovo Profeta quanto segue: " 1 Leggi! In nome del tuo Signore che ha creato, 2 ha creato l'uomo da un'aderenza. 3 Leggi, ché il tuo Signore è il Generosissimo, 4 Colui che ha insegnato mediante il càlamo, 5 che ha insegnato all'uomo quello che non sapeva. " (Sura numero 96, Al-'Alaq, L'Aderenza). Questa Sura è la prima frase rivelata del Corano. Era la notte del 27 del mese di Ramadan, notte che sarà chiamata la notte del destino. Questa notte ne vale più di mille dirà un passaggio posteriore del Corano. Tutti gli anni i musulmani aspettano questa notte. Si era verso il 610 dell'era cristiana.


    M uhammad divenne il Profeta glorioso, incaricato da Dio di trasmettere il messaggio liberatorio a tutti gli uomini. I cui contenuti non piacquero però ai suoi concittadini e Muhammad rischiò persino di essere ucciso. La cosmologia dell'Islam non solo condannava i costumi corrotti dei ricchi mercanti arabi, ma insegnava che vi era un solo Dio. La nuova religione minacciava alla base la società profondamente ingiusta del tempo. I primi seguaci del Profeta furono, oltre a Khadija, il cugino Alì e l'inseparabile amico Abou Baker che più tardi succederà a Muhammad alla guida della Comunità dei Credenti. Poco a poco le adesioni al piccolo gruppo dei Musulmani aumentarono. L'Islam fu considerato, a ragione, dalla plutocrazia meccana un potente invito alle rivendicazioni e alla protesta contro l'ordine stabilito. La nuova religione predicata da Muhammad aveva in sè un contenuto rivoluzionario più che riformatore e sconvolse profondamente sia le strutture socio - economiche che la mentalità dei poveri come dei ricchi. La rivelazione seguente non lasciò certamente indifferenti i patrizi Coreisciti: " 1 Guai ad ogni diffamatore maldicente, 2 che accumula ricchezze e le conta ; 3 pensa che la sua ricchezza lo renderà immortale? 4 No, sarà certamente gettato nella Voragine . 5 E chi mai ti farà comprendere cos'è la Voragine ? 6 [E'] il Fuoco attizzato di Allah,7 che consuma i cuori 8 Invero [si chiuderà] su di loro , 9 in estese colonne. " (Sura 104, Al-Humaza, Il Diffamatore). Le persecuzioni contro il gruppo dei Credenti in generale e contro il Profeta in particolare, diventavano sempre più intollerabili. Questi, vedendosi abbandonato dal suo stesso clan hascimita, nel 622 decise di fuggire a Yatrib (futura Medina) con 80 discepoli. Prima di questa data per ben due volte Muhammad si era incontrato segretamente con alcuni cittadini di Yatrib che si convertirono all'Islam e gli giurarono fedeltà. A seguito di questi incontri, la Comunità musulmana usciva dall'isolamento. L'Islam in quanto dogma, legge e civiltà era nato. L'anno 622 diventa l'anno uno dell'era musulmana chiamato Hejira che significa letteralmente "espatrio". La Città di Yatrib fu chiamata Madinet Annabi "Città del Profeta". La prima preoccupazione di Muhammad fu quella di fondere in una sola Comunità gli emigrati della Mecca e gli alleati di Medina. Cercò anche senza successo di integrare gli Ebrei che erano abbastanza numerosi e organizzati. Fu formulato un testo scritto, conosciuto sotto il nome di Costituzione di Medina. Questa costituzione fu la prima del genere al mondo e comprende una cinquantina di articoli che riguardano l'amministrazione, la giustizia, la difesa ecc. . . E necessario precisare che questo testo non fu imposto dal Profeta, ma fu concepito collettivamente sotto la sua presidenza, in presenza persino dei rappresentanti degli Arabi ancora pagani.


    L 'Islam contrariamente al paganesimo si rivolge a tutte le collettività della terra attraverso un'unità spirituale. Dopo la celebre battaglia di Badr, ci fu quella di Ohod in cui il Profeta fu ferito, ma i meccani indeboliti e sconcertati, avevano accettato il fatto compiuto. Nel 628 firmarono con i Musulmani un armistizio che permise al Profeta di ritornare nella sua città natale. Molte tribù fino allora relativamente neutrali abbracciarono la nuova religione. Nel 630 Muhammed entrò trionfalmente alla Mecca alla testa dei suoi seguaci. Rivolgendosi alla folla Muhammad dichiarò: " La sola aristocrazia sarà ormai quella della pietà ".
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    STORIA Empty Abramo, Agar e Ismaele

    مُساهمة من طرف CARLA الأحد 25 يوليو - 9:30:07

    Abramo, Agar e Ismaele



    La nostra storia comincia molto lontano nel tempo, nel giorno in cui Allah (gloria a Lui l’Altissimo), ordinò al Suo profeta Abramo (pace su di lui) di prendere la moglie Agar e il figlioletto Ismaele e condurli in una Terra desolata della penisola arabica, un territorio chiamato Hijaz, che dista poche decine di chilometri da Jeddah dove, secondo la tradizione fu sepolta nostra madre Eva. Giunto nel luogo che Allah gli aveva indicato, Abramo lasciò ad Agar un otre pieno d’acqua e le poche provviste che poteva e si allontanò con il cuore gonfio di dispiacere ma confidando nella misericordia dell’Altissimo, al quale elevò un’invocazione: "O Signor nostro, ho stabilito una parte della mia progenie in una valle sterile, nei pressi della Tua Sacra Casa , affinché, o Signor nostro, assolvano all’orazione. Fai che i cuori di una parte dell’umanità tendano a loro; concedi loro [ogni specie] di frutti". (Corano XIV,37)
    Agar seguì le sue tracce e lo raggiunse e gli chiese a chi affidasse lei e Ismaele. "Ad Allah, rispose Abramo, Colui che ha il potere su ogni cosa È .
    "Con Allah sono al sicuro" disse Agar, e ritornò presso suo figlio.

    Finché durò l’acqua Agar rimase in fiduciosa attesa in quel sito desolato; poi quando essa si esaurì, temette per la sua vita e per quella del figlioletto il cui pianto riempiva d’angoscia il suo cuore di madre. Il luogo in cui si trovavano era un avvallamento tra montagne brulle e polverose, lontano da ogni centro abitato; la salvezza sarebbe potuta venire solo da qualche carovana di passaggio e allora, spinta dall’ansia che opprimeva il suo petto, per scrutare l’orizzonte si inerpicò su di una roccia (Saf-) che si trovava in quei paraggi. Non vide nulla e allora corse fino alla sommità di un piccolo colle (Marwa) distante dalla roccia qualche centinaio di metri. Con il cuore in tumulto per il pianto di Ismaele e per la fatica ripetè sette volte il percorso, senza poter avvistare nulla.

    Tornò esausta presso il bambino e vide dell’acqua affiorare sotto i suoi piedini, scavò e fece un bacino per trattenerla, poi dissetò Ismaele, se stessa, riempì l’otre e ringraziò l’Altissimo. Allah aveva fatto sgorgare la fonte di Zamzam.

      الوقت/التاريخ الآن هو السبت 27 أبريل - 16:57:07