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L’IMPORTANZA DELLA DA’WAH CON LINGUE DIFFERENTI DALL’ARABO Aya10
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    L’IMPORTANZA DELLA DA’WAH CON LINGUE DIFFERENTI DALL’ARABO

    الحلاجي محمد
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    عالمي L’IMPORTANZA DELLA DA’WAH CON LINGUE DIFFERENTI DALL’ARABO

    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الأحد 31 أكتوبر - 21:34:30

    Disse lo Shayhk al-'Uthaymῑn (rahimahullah):"Vi racconterò una storia di qualcosa che mi è accaduto nella moschea dell'aeroporto di Jeddah, con alcuni uomini dell'Organizzazione della Comprensione Islamica. Dopo la preghiera dell'alba stavamo parlando della setta Tijāni e di come essa sia una falsa setta che ha apostato l'Islam. Ho cominciato a dire quello che sapevo su di loro, poi è venuto un uomo e mi ha chiesto il permesso di interpretare le mie parole in (lingua) Hausa. Gli ho dato il permesso, e lui ha iniziato a interpretare. Poi un uomo arrivò di corsa e disse: "Quest'uomo che sta interpretando per te sta lodando la Tijāniyyah." Fui stupito e dissi: "Inna Lillāhi wa inna ilayhi rāji'ūn". Se avessi saputo questa lingua non avrei avuto bisogno di questi imbroglioni. Il punto è che conoscere la lingua del popolo che si sta affrontando è senza dubbio importante in modo da poter trasmettere loro le informazioni.Allah dice:
    وَمَا أَرْسَلْنَا مِنْ رَسُول ٍ إِلاَّ بِلِسَانِ قَوْمِه ِ لِيُبَيِّنَ لَهُمْ فَيُضِلُّ اللَّهُ مَنْ يَشَاءُ وَيَهْدِي مَنْ يَشَاءُ وَهُوَ الْعَزِيزُ الْحَكِيمُ


    "Non inviammo alcun messaggero se non nella lingua del suo popolo , affinché li informasse. Allah svia chi vuole e guida chi vuole ed Egli è l'Eccelso, il Sapiente"
    (Ibrahim, 4)
    Fatāwa al-Shaykh Muhammad ibn Sālih al-'Uthaymῑn, Kitāb al-'Ilm, p. 143Traduzione a cura di Muhammad Nur al Haqq
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    Sakinah
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    عالمي Importanza della Lingua Araba nell’Islām

    مُساهمة من طرف Sakinah الجمعة 5 نوفمبر - 20:17:37

    Importanza della Lingua Araba nell’Islām
    Šaīkh al-Islām Taqī ad-Dīn ibn Taīmīya (Raimahullāhu)
    Circa l’abituarsi a parlare altre lingue diverse all’arabo, la quale è un Simbolo (Ši`ār) dell’Islām, ed è la Lingua del Qur’ān, in modo che ciò divenga di norma per l’Egitto e per la sua popolazione, così come per la popolazione mondiale, per gli uomini assieme ai suoi compagni, per i mercanti o per i governanti, per i cancellieri o per i giurisperiti, senza alcun dubbio questo è riprovato (Makrūh), poiché equivale ad imitare i non-arabi (al-A`ājim), ed è pertanto riprovato (Makrūh), come già precedentemente asserito.
    Pertanto, quando i musulmani andarono a vivere in Siria e in Egitto, dove la gente parlava correntemente Greco bizantino (Rūmīyat), in `Irāq e nel Khurāsān, dove la gente parlava correntemente Persiano (Fārisīyat), e nel Maghrib, dove la gente parlava correntemente Berbero (Barbarīyat), insegnarono l’arabo (al-`Arabīyat) alle popolazioni di questi paesi, di modo tale che l’arabo divenne la lingua prevalente presso quei territori, sia per i musulmani che per i miscredenti. Così avvenne nel Khurāsān in passato, successivamente divenne lassista rispetto alla lingua, e ci si abituò a proffeire in Persiano, così che esso divenne la lingua dominante, e in modo tale che l’arabo venisse obliato da molti. Questo è senz’altro detestabile (Makrūh).
    La cosa migliore è abituarsi a parlare in Arabo, così che i giovani lo possano apprendere nelle abitazioni e nelle scuole, e in modo tale che un Simbolo (Ši`ār) dell’Islām e della sua Gente (i musulmani) possa essere esibito. Così sarà più facile per la gente dell’Islām accedere alla comprensione dei significati del Libro (al-Qur’ān) e della Tradizione (Sunnat), e alla comprensione delle parole dei predecessori (Salaf); a differenza di chi si abituasse a parlare una sola lingua, e che riscontrasse delle difficoltà ad apprenderne una seconda.
    Sappi che le abitudini linguisitiche influenzano notevolmente l’intelletto, la morale, e la sfera religiosa. Parimenti sortiscono un effetto che istituisce una somiglianza tra questa Comunità (Ummat) e le generazioni dei aābat e dei Tābi`īn. Somigliare a loro contribuisce a migliorare l’intelletto, la morale e la sfera religiosa. Inoltre, la stessa lingua araba, è parte integrante della Religione, e conoscerla è un dovere (Far) e un obbligo (Wājib).
    Se è un dovere apprendere il Qur’ān e la Sunnat, ed essi non possono essere senza conoscere la Lingua Araba, e se non si può adempiere tale obbligo senza di essa, è parimenti necessario (Wājib) l’apprendimento.
    Ci sono questioni che costituiscono un obbligo (Wājib) per i singoli individui, e altre che costituiscono un obbligo (Wājib) per la collettività.
    Questo è il senso di quanto narrato da Abū Bakr b. Abī Šaībat, il quale disse: Ci ha riferito (addathanā) `Īsā b. Yūnus, da Thaūr, da `Umar b. Yazīd, il quale disse: `Umar scrisse a Mūsā al-Aš`arī (RaīAllāhu `anhu): “Apprendete la Sunnat, apprendete l’Arabo, e apprendete il Qur’ān in Arabo, poiché esso è in Arabo”.
    E in un’altra Tradizione (Hadīth), `Umar (RaīAllāhu `anhu) disse: “Imparate l’Arabo poiché è parte integrante della vostra Religione, e imparate gli obblighi (al-Farā’ī) poiché sono parte integrante della vostra Religione”
    Questo ordine di `Umar (RaīAllāhu `anhu), riguardo alla conoscenza dell’Arabo, e rispetto alla comprensione della Šarīy`at, unisce tutto ciò che è necessario, per la Religione e la comprensione delle parole e delle azioni. La comprensione dell’Arabo è lo strumento per comprendere le parole, e comprendere la Sunnat è lo strumento per comprendere le azioni.
    Iqtiā’ a-irā al-Mustaqīm 2/207

      الوقت/التاريخ الآن هو الثلاثاء 7 مايو - 1:53:01