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IL PELLEGRINAGGIO: IL VIAGGIO CHE VALE UNA VITA Aya10
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    IL PELLEGRINAGGIO: IL VIAGGIO CHE VALE UNA VITA

    الحلاجي محمد
    الحلاجي محمد
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    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الأحد 19 يوليو - 14:11:00

    :bismi Allah:

    Un quinto dell'umanita'
    condivide un'unica aspirazione: completare, almeno una
    volta nella vita, il viaggio spirituale chiamato Hajj
    IL PELLEGRINAGGIO: IL VIAGGIO CHE VALE UNA VITA Mecca

    L'Hajj, o Pellegrinaggio alla Mecca,
    dovere centrale nell'Islam, le cui radici
    risalgono al profeta Abramo, riunisce milioni di
    musulmani di ogni razza e lingua in quella che e'
    una delle piu' coinvolgenti esperienze della vita
    umana. Da 14 secoli, innumerevoli milioni di
    musulmani, uomini e donne provenienti dai quattro
    angoli della Terra, compiono il pellegrinaggio
    alla Mecca, luogo di nascita dell'Islam. Nel fare
    cio', essi obbediscono ad uno dei cinque pilastri
    dell'Islam, doveri religiosi dei credenti.




    I Musulmani
    fanno risalire le origini del pellegrinaggio,
    cosi' come esso e' prescritto da Dio, al profeta
    Abramo, o Ibrahim, in arabo. Secondo il Corano, e'
    stato Abramo che, insieme a suo figlio Ismaele,
    costrui' la Ka'aba, la "Casa di Dio",
    punto focale verso cui i musulmani volgono il
    viso e la mente durante le cinque preghiere
    quotidiane. E' da Abramo, inoltre, - noto anche
    con il nome di Khalil Allah, "l'amico di Dio"
    - che derivano i riti del pellegrinaggio, i quali
    ricordano le pratiche della sua vita, di quella
    di Agar e del loro figlio Ismaele.
    Nella
    Sura intitolata "Il Pellegrinaggio", il Corano
    stabilisce il comando divino di questa pratica e ne
    profetizza la permanenza:
    "E quando assegnammo ad Abramo il posto della Casa,
    dicemmo: Non associate nulla a Me, e purificate la Mia
    casa per coloro che vi girano intorno e per quelli che
    stanno in piedi, si inginocchiano e si prostrano in
    preghiera. E proclama il Pellegrinaggio tra gli uomini:
    ed essi giungeranno a piedi o su cavalcature ... "
    Nel
    periodo in cui il profeta Mohammad* ricevette la chiamata
    divina, comunque, molte pratiche pagane si erano
    sovrapposte al rito originario dell'hajj. Il profeta
    restauro' e ridiede l'originale purezza religiosa al
    pellegrinaggio di Abramo.
    Inoltre,
    lo stesso Mohammed istrui' i credenti sui riti del
    pellegrinaggio in due modi: attraverso la sua pratica o
    approvando le pratiche dei suoi Compagni. Questo aggiunse
    complessita' ai riti, ma forni' anche grande flessibilita'
    alla pratica dell'hajj, e cio' a maggiore beneficio dei
    pellegrini. E' permesso, ad esempio, che vi siano
    variazioni nell'ordine in cui i riti vengono eseguiti,
    perche' lo stesso profeta approvo' tale condotta. Dunque,
    i riti del pellegrinaggio sono elaborati, numerosi e vari;
    gli aspetti di alcuni di essi sono illustrati di seguito.
    l pellegrinaggio
    e' un obbligo che incombe su ogni musulmano adulto, uomo
    o donna, una volta nella vita, purche' lo permettano la
    sua salute ed i mezzi finanziari. Non vi e' obbligo per i
    bambini, anche se e' permesso loro di accompagnare i
    genitori.
    Prima di
    stabilire l'intenzione di compiere l'hajj, il pellegrino
    dovrebbe astenersi dal o riparare al male che puo' aver
    commesso, pagare tutti i suoi debiti, possedere i mezzi
    per se' stesso e per il mantenimento della famiglia
    durante il periodo e prepararsi spiritualmente ad un
    periodo di grande dispendio di energie, fisiche e
    psicologiche.
    Quando i
    pellegrini compiono il viaggio dell'hajj, seguono le orme
    di milioni di credenti prima di essi. Oggigiorno,
    centinaia di migliaia di credenti arrivano da 70 nazioni
    diverse in Arabia Saudita, in un viaggio che, per terra,
    mare o aria, e' oggi incommensurabilmente piu' breve che
    nel passato ma che, non per questo, e' meno affascinante.
    Fino al
    19esimo secolo, arrivare alla Mecca significava essere
    aggregati ad una carovana. Vi erano tre principali
    carovane: quella egiziana, che si raggruppava al Cairo;
    quella irachena, a Bagdad; e quella siriana che, dopo il
    1453, si raggruppava ad Istanbul e raccoglieva pellegrini
    lungo tutto il tragitto e si dirigeva a Mecca via Damasco.
    Il pellegrinaggio durava mesi, se tutto
    andava bene. Le asperita' del viaggio reclamavano molte
    vite umane e, non di rado, le strade di accesso alla
    Terra Santa erano soggette a razzie da parte di gruppi
    sbandati di predoni. Dunque, il ritorno del pellegrino in
    famiglia era occasione di gioiose celebrazioni e
    ringraziamenti da parte di tutta la comunita'.
    الحلاجي محمد
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    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الأحد 19 يوليو - 14:17:02

    Attratti dal misticismo di Mecca e Medina, molti
    occidentali hanno visitato le due citta' sante,
    in cui convergono i pellegrini, gia' a partire
    dal 15esimo secolo. Alcuni, travestiti da
    pellegrini musulmani; altri, sinceramente
    convertiti, che adempivano al loro dovere
    religioso. Ma tutti genuinamente commossi dalla
    straordinaria esperienza. Molti sono i resoconti
    scritti sul fascino, al di la' dell'aspetto
    puramente religioso, dei riti del pellegrinaggio:
    primo tra tutti il fantastico colpo d'occhio di
    centinaia di migliaia di pellegrini di diverse
    razze e nazionalita', ma perfettamente identici
    nell'abito della sacralizzazione.

    Ilpellegrinaggio ha luogo ogni anno, tra l'ottavo
    ed il tredicesimo giorno del Dhul Hijjah, il 12esimo
    mese del calendario lunare musulmano. Il primo
    rito consiste nell'indossare l'ihram.


    L'ihram,indossato da tutti gli uomini, e' un indumento
    bianco privo di cuciture fatto di due pezzi di
    stoffa: l'uno cinge i fianchi fino al polpaccio,
    l'altro copre una spalla, trasversalmente. Noi
    sappiamo che tale indumento fu indossato da
    Abramo e da Mohammad durante l'hajj. Le donne
    indossano un semplice abito bianco e coprono la
    testa, ma e' vietato coprirsi il volto. La testa
    degli uomini, anche dei religiosi che usualmente
    la coprono, deve essere scoperta. L'ihram e'
    simbolo di purezza e di rinuncia al male ed ai
    beni mondani ed indica l'uguaglianza di tutti gli
    uomini di fronte a Dio. Dal momento in cui
    indossa l'ihram, il fedele, uomo o donna che sia,
    entra in uno stato di sacralizzazione che rende
    illecita qualsiasi azione violenta, nei confronti
    di uomini, animali e persino insetti. Il
    pellegrino deve evitare pensieri cattivi, litigi
    e rapporti coniugali. Dal momento in cui inizia
    la sacralizzazione, il pellegrino non puo'
    sbarbarsi, tagliarsi le unghie, indossare
    gioielli fino a quando i riti del pellegrinaggio
    non saranno conclusi.


    IL PELLEGRINAGGIO: IL VIAGGIO CHE VALE UNA VITA Pellegrino

    Indossando
    l'ihram, il fedele pronuncia la prima invocazione dell'hajj,
    la Talbiah:


    "Eccomi,mio Dio, al Tuo comando! Eccomi al Tuo comando! Tu seiDio senza alcun congenere. Eccomi al Tuo comando! Tue
    sono le lodi, la grazia e la maesta'. Tu sei Dio senza
    alcun congenere"
    .


    Ilpotente, melodioso canto della talbiah risuona non
    soltanto a Mecca, ma in tutti i luoghi sacri collegati
    all'hajj.
    الحلاجي محمد
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    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الأحد 19 يوليو - 14:25:52

    Nel primo giorno
    dell'hajj, i pellegrini si spostano da Mecca a Mina, un
    piccolo villaggio disabitato ad est della citta'. Durante
    il tragitto, i pellegrini pregano e meditano. Nel secondo
    giorno, il nono del mese, lasciano Mina per ritrovarsi
    nella piana di 'Arafa per il "wuquf", il rito
    centrale dell'hajj. Riuniti li', i pellegrini restano in
    piedi, e la loro immagine ricorda quella del giorno del
    Giudizio. Alcuni si riversano sul Monte della
    Misericordia, da cui il Profeta pronuncio' l'ultimo,
    indimenticabile sermone "dell'addio", in cui
    enunciava i pilastri della nuova religione. Sono queste
    le ore piu' intense dell'intero pellegrinaggio, che il
    fedele dedica alla preghiera ed alle invocazioni. In
    questo luogo sacro, i pellegrini raggiungono il culmine
    della loro vita religiosa, sentendo come mai la presenza e la vicinanza di un Dio di misericordia.

    La prima inglese ad eseguire il pellegrinaggio, Lady Evelyn Cobbold, descrisse l'esperienza di essere nella piana di
    'Arafa nel 1934: "Ci vorrebbe una penna magistrale
    per descrivere la scena, pregnante di intensita', di
    quella grande fetta di umanita' di cui io rappresentavo
    un minuscolo frammento, completamente dimentica nel suo
    fervore religioso. Molti pellegrini avevano le gote
    rigate da lacrime; altri rivolgevano il volto al cielo
    stellato cosi' tante volte testimone della stessa scena.
    Gli occhi splendenti, gli appelli appassionati, le mani
    in cerca di misericordia distese nella preghiera mi hanno
    commosso in un modo mai accaduto prima, ed io stessa mi
    sentivo spinta da un'ondata straordinaria di esaltazione
    spirituale. Ero una sola cosa con il resto dei pellegrini,
    in un sublime atto di completa resa alla Volonta' Supremache e' l'Islam".
    Evelyn va oltre nel descrivere la vicinanza spirituale dei
    pellegrini al Profeta nella piana di 'Arafa: " ...
    mentre stavo sul suolo di granito, mi sentivo su di un
    luogo sacro. Con gli occhi della mente vedevo il profeta
    rivolgere ai credenti le ultime raccomandazioni, oltre 13
    secoli fa. Vedevo i tanti predicatori che avevano parlato
    alle moltitudini di 'Arafa nel corso dei secoli, in
    quella che e' la scena culminante del Pellegrinaggio
    Maggiore".


    IL PELLEGRINAGGIO: IL VIAGGIO CHE VALE UNA VITA Arafa
    IL PELLEGRINAGGIO: IL VIAGGIO CHE VALE UNA VITA Kaba
    Pellegrini
    sulla piana di 'Arafa
    e in prosternazione, rivolti verso la Ka'aba


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    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الأحد 19 يوليو - 14:30:51

    n detto
    del profeta afferma che lo stesso Mohammed
    imploro' a Dio il perdono dei peccati dei
    credenti riuniti ad 'Arafa, cosi' tutti i
    pellegrini si preparano a lasciare con gioia la
    piana di 'Arafa, sentendosi spiritualmente rinati.
    Dopo il tramonto, la massa di pellegrini procede
    verso Muzdalifah, una pianura a meta' strada tra
    'Arafa e Mina. Qui dapprima pregano, poi
    raccolgono dei sassolini che useranno nei giorni
    successivi.


    Prima dell'alba del terzo
    giorno, i fedeli si trasferiscono a Mina dove
    avviene la "lapidazione di Satana", con
    il lancio dei sassolini verso una struttura in
    pietra bianca. Secondo la tradizione, questo rito
    affonda le sue radici nella storia di Abramo, ed
    i fedeli ricordano il tentativo di Satana di fare
    in modo che il grande profeta trasgredisse gli
    ordini divini.
    Il lancio dei sassolini e' simbolico del rifiuto del
    credente di essere tentato dal male e dai vizi,
    non una ma sette volte - e, chiaramente, il
    numero sette simbolizza l'infinito. Alla fine di
    questo rito, molti pellegrini sacrificano un
    montone o una pecora, la cui carne, ben chiusa in
    containers refrigerati, partira' alla volta dei
    paesi piu' poveri del globo. Questo rito e'
    associato all'obbedienza di Abramo, pronto a
    sacrificare il suo figlio per adempiere alla
    volonta' del Creatore, e simboleggia la prontezza,
    da parte del musulmano, a separarsi dalle cose
    piu' care se questo e' voluto da Dio. Inoltre,
    ricorda ai fedeli la necessita' di condividere i
    beni terreni con coloro che sono meno fortunati.

    Terminata,a questo punto, gran parte del pellegrinaggio, i fedeli possono, se vogliono, liberarsi dell'ihram ed indossare gli abiti giornalieri per celebrare, con la festa del "Sacrificio" ('aid al'Adha),
    il termine del mese del pellegrinaggio. Gli uomini possono radersi e tagliare i capelli, e le donne tagliano una ciocca simbolica, per marcare la loro parziale desacralizzazione. Cio' e' un simbolo di umilita'. Tutte le proscrizioni, tranne quella relativa ai rapporti coniugali, possono essere alleggerite.

    I pellegrini tornano a Mecca dove compiono un altro rito essenziale dell'hajj, vale a dire il "tawaf" la
    circumambulazione, per sette volte ed in senso anti-orario, della Ka'aba, simbolo dell'unicita' di Dio, e
    simboleggiante l'implicazione che tutte le attivita'
    umane devono avere come centro Dio.
    الحلاجي محمد
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    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الأحد 19 يوليو - 14:44:11

    Prima o
    dopo la visita alla Mecca, nell'umra (pellegrinaggio
    minore, o visita, che puo' essere fatta in ogni periodo
    dell'anno) e nel pellegrinaggio maggiore, il pellegrino
    ha l'opportunita' di visitare Medina, la seconda citta'
    santa nell'Islam. Qui e' sepolto il profeta, nella
    moschea dalla cupola verde che domina la piccola citta',
    in una semplicissima tomba. La visita a Medina ed alla
    tomba del profeta non e' obbligatoria, e non fa parte dei
    riti del pellegrinaggio ne' dell'umra, ma la citta', che
    accolse Mohammed quando egli vi immigro' dalla Mecca, e'
    ricca di commoventi ricordi e di siti storici evocativi
    della vita e dell'attivita' del profeta in quella che fu
    la prima comunita' islamica della storia.

    Allorché i pellegrini di razze e lingue diverse torneranno ai loro
    rispettivi paesi, porteranno con se' i commoventi ricordi
    della terra dei profeti, di Abramo, Ismaele, Hagar e
    Mohammed. Essi ricorderanno per sempre quel momento unico
    ed universale, in cui i ricchi ed i poveri, i bianchi ed
    i neri, i giovani ed i vecchi si sono incontrati in un'atmosfera
    di uguaglianza perfetta.

    Ipellegrini ritornano a casa con la gioia di aver compiuto
    qualcosa di incredibilmente importante nella vita
    religiosa: non solo aver obbedito ad un'ingiunzione
    divina ma anche aver sperimentato l'unione e la
    fratellanza di tutta la comunità dei credenti in quella
    che viene definita un' "anticipazione del giorno del
    Giudizio". Soprattutto, sulle loro labbra vi e' una
    preghiera: "
    O DIO, ACCETTA IL NOSTRO
    SFORZO E FA' CHE SI AVVERI CIO" CHE DISSE IL NOSTRO
    PROFETA: NON C'E' ALTRA RICOMPENSA PER UN PELLEGRINAGGIO
    PIO SE NON IL PARADISO
    ".

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