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IL RISPETTO DEI PATTI Aya10
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    IL RISPETTO DEI PATTI

    الحلاجي محمد
    الحلاجي محمد
    Servo di Allah


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    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد السبت 12 سبتمبر - 8:49:31

    IL RISPETTO DEI PATTI

    Cari fratelli e sorelle, la lealtà è sorella della sincerità e della giustizia, il tradimento invece è fratello della menzogna e dell’ingiustizia, questo perché la lealtà significa la sincerità della lingua e delle azioni, il tradimento significa invece la falsità di questi. La lealtà è una caratteristica specifica dell’essere umano, chi non possiede questa caratteristica, non può essere definito tale. Allah ha reso la lealtà una parte della fede e l’essenza dei fatti, se non fosse per essa, i cuori si dividerebbero, e la convivenza non sarebbe possibile. Dice Allah: “e rispettate il Mio patto e rispetterò il vostro” (Al Baqara, 40), e dice anche: “Obbedite al patto di Allah dopo che l'avete accettato” (An-Nahl, 91). Quando il musulmano stipula un contratto, egli deve rispettarlo, se invece dà un patto, egli deve onorarlo. È parte della fede mantenere la parola data, affinché le persone sappiano che la parola data è un qualcosa di grande rilievo. Il contenuto della lealtà e della giustizia deve essere legato alla verità e al bene, altrimenti non ci può essere un patto nella disobbedienza o un giuramento su un atto illecito. Il rispetto del patto ha bisogno di due elementi, se questo si concretizza nell’animo, sarà più facile compiere ciò in cui ci si è impegnati. Allah ha preso da Adamo (la pace sia su di lui) un patto, ovvero quello di non mangiare la mela sull’albero proibito, Adamo però si è dimenticato e si è indebolito, poi non ha rispettato il patto: “Già imponemmo il patto ad Adamo, ma lo dimenticò, perché non ci fu in lui risolutezza.” (Taha, 115). L’indebolimento della mente, così come della forza di volontà, sono stati i due elementi critici che hanno portato Adamo a non rispettare il patto. Il ricordo continuo e attento è una necessità indispensabile per la lealtà. Per questo il versetto sul patto si conclude citando il ricordo, dice Allah: “Obbedite al patto con Allah. Ecco cosa vi ordina. Forse ve ne ricorderete.” (Al An’am, 152). Se l’uomo si ricorda del patto stipulato, deve aggiungere a ciò una grande risolutezza. Quando l’uomo raggruppa una mente cosciente e un grande cuore, si può definire tra coloro che rispettano i patti. I patti con cui il musulmano ha a che fare sono posizionati in gruppi diversi a seconda dell’importanza, il patto più importante è quello con Allah. Egli, con la sua potenza, ha creato l’uomo, e l’ha colmato di grazie, e gli ha chiesto di conoscere e riconoscere questa verità. Dice Allah: “O figli di Adamo, non vi ho forse comandato di non adorare Satana - in verità è un vostro nemico dichiarato - e di adorare Me? Questa è la retta via.” (Ya Sin, 60-61). Se ci dovesse essere tra gli uomini, una persona che non ascolta i profeti e non si fa guidare da ciò che essi hanno portato, nella sua natura c’è sempre un qualcosa che comunque lo guida verso il suo Signore, questo è il significato del patto che Allah ha esteso a tutta l’umanità, Egli dice: “E quando il Signore trasse, dai lombi dei figli di Adamo, tutti i loro discendenti e li fece testimoniare contro loro stessi [disse]: “Non sono il vostro Signore?”. Risposero: “Sì, lo attestiamo”, [Lo facemmo] perché nel Giorno della Resurrezione non diciate: “Veramente eravamo incoscienti”;” (Al A’raf, 172). Il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) – mentre invitava all’Islam – faceva giurare alle persone fedeltà a certi insegnamenti in base alle loro capacità psicologiche e mentali. Racconta Auf Ibnu Malik che era presso il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) insieme ad altre sette persone. Il profeta disse: “Non giurate fedeltà al profeta di Allah?”, i presenti estesero le loro mani dicendo: “Ti giuriamo fedeltà o profeta di Allah”, disse il profeta: “Giurate di adorare Allah, di non associargli alcunché, di eseguire le 5 preghiere, di ascoltare e di obbedire”, e a bassa voce aggiunse: “e non chiedete l’elemosina o altro alle persone”. Disse Auf Ibnu Malik: “Ho visto alcuni dei presenti addirittura non chiedere al vicino di raccogliergli ciò che gli era caduto”, osservate quindi il rispetto del patto e la precisione con cui viene onorato. Ciò non è altro che un consiglio per ogni gruppo in ciò di cui necessita, al governatore viene consigliato di non essere ingiusto, al commerciante di non imbrogliare, all’impiegato di non farsi corrompere…e in generale si consiglia ad ogni musulmano di rispettare la religione nella sua interezza. Racconta Anas (che Allah sia compiaciuto di lui): “Il profeta non dimentica mai durante le sue prediche di dire: non c’è fede per colui che non è degno di fiducia, e non c’è religione per colui che non rispetta i patti”. In questo detto, il profeta illustra che colui che tradisce la fiducia, tradisce la sua fede, e che colui che non rispetta i patti, non rispetta l’intera religione. Il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) ha inoltre detto: “Chi ha a che fare con le persone, non è ingiusto con loro, gli parla senza mentire, e mantiene le promesse fatte, egli è tra coloro che hanno completato la loro dignità e hanno evidenziato la loro giustizia”. Abdullah Ibnu Amr ha ricordato che il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) ha citato una persona che racchiude le seguenti quattro caratteristiche che definiscono un ipocrita puro: “colui che possiede anche solo una caratteristica di queste sarà parzialmente ipocrita finché non si libererà di esse: quando gli viene data fiducia ma lui la tradisce, quando mente, quando stipula un patto per poi tradirlo, e quando è volgare mentre litiga”. Infine, la religione non è fatta di regole senz’anima, o di ordini morti, essa è un cuore che si muove con desiderio e volontà, portando chi lo possiede verso l’obbedienza ad Allah dicendo: “Mi sono affrettato verso di Te, o Signore, per compiacerTi” (Taha, 84). Come si possono trasformare gli impegni difficili in un qualcosa di più conveniente? La religione non vuole che le persone si allontanino dal proibito tramite la paura dell’ignoto, senza spiegare il perché, né vuole allontanare dal proibito mediante la costrizione, bensì vuole che le persone riconoscano che Allah è colui che possiede e può tutto, è dovere quindi essere umili nei confronti di chi ci dà così tante grazie. Ciò è stato detto al popolo di Israele nell’antichità: “e rispettate il Mio patto e rispetterò il vostro” (Al Baqara, 40), e anche ai musulmani dopo di loro: “Non adottate due divinità. In verità Egli è il Dio Unico, TemeteMi dunque.” (An-Nahl, 51). Non c’è fede se non per una coscienza che rifiuta il degrado, che è consapevole del misericordioso, che rispetta i confini e i diritti, e si sottomette solo ad Allah sperando in quello che possiede.

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