La Preghiera (Salat), come secondo
pilastro dell’Islam è di grande importanza. Consente al credente di
esprimere la sua adorazione verso Dio, l’ unico Creatore. E l’unico
momento in cui l’uomo è in contatto diretto con il suo creatore, senza
intermediazione.
Surah 2, Versetto 186
“Quando
i Miei servi ti chiedono di Me, ebbene Io sono vicino! Rispondo
all’appello di chi Mi chiama quando Mi invoca. Procurino quindi di
rispondere al Mio richiamo e credano in Me, sì che possano essere ben
guidati.”
Surah 98, Versetto 5
“eppure
non ricevettero altro comando che adorare Allah, tributandoGli un culto
esclusivo e sincero, eseguire l’orazione e versare la decima. Questa è
la Religione della verità. “
Da
sempre, Dio ha ordinato ai credenti a pregare. Nel Corano vi sono molti
riferimenti alla preghiera e in particolare a quelli dei profeti (pace
e salvezza su di loro).
Surah 10, Versetto 87
“Rivelammo
a Mosè e a suo fratello: “Preparate, in Egitto, case per il vostro
popolo, fate delle vostre case luoghi di culto e assolvete
all’orazione. Danne la lieta novella ai credenti”.“
Surah 14, Versetto 40
“O
Signore, concedi a me e ad una parte della mia progenie di assolvere
all’orazione. Esaudisci la mia preghiera, o Signor nostro!“
Il
compimento della preghiera deve essere fatto in maniera rigorosa, sia a
livello della preparazione che a quello del suo compimento. Essa segna
la vita dei credenti, perche deve essere compiuta in maniera regolare
tutto il giorno. Questo fatto rivela il ritmo veramente cosmico, in
parte perché segue il movimento naturale del sole e in secondo luogo,
perché gli intervalli tra ogni preghiera subiscono una certa
accelerazione.
Infatti,
come nel corso della giornata, questi intervalli vengono ridotti.
L’intervallo più lungo è tra la preghiera del mattino (Al-Fajr) e
quella di mezzogiorno (Al-Dhuhr), e più breve è l’intervallo tra quella
che avviene dopo il tramonto (Al-Maghrib) e quella della notte (Al ^
Icha ‘). Questo ritmo è presente anche nel Corano stesso. Infatti,
troviamo all’inizio dopo “L’Aprente” le sure più lunghe e alla fine
quelle più corte. È così che il credente, oltre a fare un atto di
culto, è in sintonia con il ritmo universale che governa tutte le cose
create da Dio Onnipotente.
La
preghiera si compone di rak’ah, unità indivisibile che contengono dei
pilastri gestuale e orale. Il loro numero dipende dalla preghiera che
il credente deve fare. Tra questi pilastri gestuale, ci sono quattro
posizioni principali: in piedi, inclinazione, prostrazione e la
posizione seduta sui talloni. Ogni posizione è dotata di un vero
significato simbolico, e spirituale. Secondo le recensioni
tradizionali le più comuni la preghiera riassume le forme di
sottomissione e di adorazione di tutte le creature. In questo modo, il
credente, attraverso la preghiera, trova la posizione centrale che Dio
ha voluto. Vedremo in seguito più in dettaglio come si effettua una
rak’ah.
pilastro dell’Islam è di grande importanza. Consente al credente di
esprimere la sua adorazione verso Dio, l’ unico Creatore. E l’unico
momento in cui l’uomo è in contatto diretto con il suo creatore, senza
intermediazione.
Surah 2, Versetto 186
“Quando
i Miei servi ti chiedono di Me, ebbene Io sono vicino! Rispondo
all’appello di chi Mi chiama quando Mi invoca. Procurino quindi di
rispondere al Mio richiamo e credano in Me, sì che possano essere ben
guidati.”
Surah 98, Versetto 5
“eppure
non ricevettero altro comando che adorare Allah, tributandoGli un culto
esclusivo e sincero, eseguire l’orazione e versare la decima. Questa è
la Religione della verità. “
Da
sempre, Dio ha ordinato ai credenti a pregare. Nel Corano vi sono molti
riferimenti alla preghiera e in particolare a quelli dei profeti (pace
e salvezza su di loro).
Surah 10, Versetto 87
“Rivelammo
a Mosè e a suo fratello: “Preparate, in Egitto, case per il vostro
popolo, fate delle vostre case luoghi di culto e assolvete
all’orazione. Danne la lieta novella ai credenti”.“
Surah 14, Versetto 40
“O
Signore, concedi a me e ad una parte della mia progenie di assolvere
all’orazione. Esaudisci la mia preghiera, o Signor nostro!“
Il
compimento della preghiera deve essere fatto in maniera rigorosa, sia a
livello della preparazione che a quello del suo compimento. Essa segna
la vita dei credenti, perche deve essere compiuta in maniera regolare
tutto il giorno. Questo fatto rivela il ritmo veramente cosmico, in
parte perché segue il movimento naturale del sole e in secondo luogo,
perché gli intervalli tra ogni preghiera subiscono una certa
accelerazione.
Infatti,
come nel corso della giornata, questi intervalli vengono ridotti.
L’intervallo più lungo è tra la preghiera del mattino (Al-Fajr) e
quella di mezzogiorno (Al-Dhuhr), e più breve è l’intervallo tra quella
che avviene dopo il tramonto (Al-Maghrib) e quella della notte (Al ^
Icha ‘). Questo ritmo è presente anche nel Corano stesso. Infatti,
troviamo all’inizio dopo “L’Aprente” le sure più lunghe e alla fine
quelle più corte. È così che il credente, oltre a fare un atto di
culto, è in sintonia con il ritmo universale che governa tutte le cose
create da Dio Onnipotente.
La
preghiera si compone di rak’ah, unità indivisibile che contengono dei
pilastri gestuale e orale. Il loro numero dipende dalla preghiera che
il credente deve fare. Tra questi pilastri gestuale, ci sono quattro
posizioni principali: in piedi, inclinazione, prostrazione e la
posizione seduta sui talloni. Ogni posizione è dotata di un vero
significato simbolico, e spirituale. Secondo le recensioni
tradizionali le più comuni la preghiera riassume le forme di
sottomissione e di adorazione di tutte le creature. In questo modo, il
credente, attraverso la preghiera, trova la posizione centrale che Dio
ha voluto. Vedremo in seguito più in dettaglio come si effettua una
rak’ah.