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    Il ruolo decisivo degli esseri umani nel determinare il loro futuro

    الحلاجي محمد
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    Il ruolo decisivo degli esseri umani nel determinare il loro futuro Empty Il ruolo decisivo degli esseri umani nel determinare il loro futuro

    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الأحد 31 أكتوبر - 19:00:44

    Il ruolo decisivo degli esseri umani nel determinare il loro futuro
    Le creature del mondo sono divise in due gruppi:esseri animati ed esseri inanimati.
    Le creature inanimate non hanno alcun ruolo nellosviluppo di se stessi: l’acqua, il fuoco, le pietre e la terra non hanno alcunruolo nella realizzazione e nel perfezionamento di se stessi, ma si realizzanosolo sotto l’influenza di fattori esterni e, occasionalmente,raggiungono un certo tipo di perfezione. Essi però non compiono sforzi oattività di qualsiasi tipo per sviluppare la propria esistenza.
    Le creature animate, le piante, gli animali e gliesseri umani, invece, compiono sforzi specifici per preservare se stessidai vari pericoli, per assumere sostanze con cui alimentarsi e per riprodursi.

    Nelle piante è presente una serie di potenzialitànaturali che determinano il loro futuro. Alcune di queste permettono allepiante di assorbire sostanze dalla terra e dall’aria, altre permettono loro dicrescere attraverso ciò che hanno assimilato, altre ancora nefavoriscono la riproduzione.
    Anche gli animali posseggono queste potenzialitànaturali in aggiunta ad altre intuitive, come i cinque sensi e le inclinazioniistintive, grazie alle quali possono mettersi in salvo quando sono in pericolo,e difendere la propria crescita individuale e la sopravvivenza della specie.

    Quanto agli esseri umani, essi possiedono tutte lefacoltà naturali e intuitive che hanno le piante e gli animali, ma hannoinoltre le straordinarie capacità della ragione e della volontà, lequalia un grado elevato aprono la via alla costruzione del loro futuro come essi lodesiderano.
    Da questa analisi possiamo dedurre i seguenti punti:

    · Alcune entità non hanno nessun ruolonello stabilire il loro futuro: esse sono chiamate esseri inanimati.

    · Altre creature giocano una sorta diruolo inconscio e forzato che la natura esige per supportare la loro crescita ela loro sopravvivenza: esse sono chiamate piante.

    · Un terzo gruppo di esseri gioca unruolo più sviluppato nella protezione della propria vita; questo ruolo èconscio, ma non svolto liberamente. È fatto grazie alla conoscenza di sestessi e dell’ambiente circostante, e sotto l’influenza di certi desideriistintivi. Essi salvaguardano così se stessi per il loro futuro e sonochiamati animali.

    · Gli esseri umani, che costituisconol’ultima categoria di creature, impegnano se stessi nell’adempimento di unruolo più effettivo ed esteso, così da determinare spontaneamente ilproprio destino. Questo ruolo è adempiuto coscientemente e con libera volontà;gli esseri umani, in altre parole, sono coscienti di se stessi e del propriocontesto e decidono liberamente circa il proprio futuro, secondo il lorointelletto e la loro volontà.

    È ovvio che la libertà dell’essere umano nellosvolgere il proprio ruolo è più estesa di quella degli altri animali. Essa miraall’autocoscienza e nasce da tre caratteristiche inerenti la natura degliesseri umani:

    à La vastità della perspicacia e dellaconsapevolezza umana. Gli esseri umani, attraverso la conoscenza,estendono i confini della loro sagacia, sviluppano la consapevolezza diappartenere alla natura, ne apprendono l’essenzae le leggi: in questo modo si rendono capaci di conciliare la natura e la vitaumana nel modo migliore.

    à La vastità dei desideri, temaaccennato nella seconda parte “Una creatura multi-dimensionale”.[26]

    à La capacità intrinseca che porta allamaturazione appartiene esclusivamente agli esseri umani, e riguardo a questacaratteristica nessun’altra creatura è simile a loro.

    È doveroso menzionare che se anche alcuniesseri animati, come piante e animali, fino a un certo grado manifestano deimutamenti – il loro comportamento può essere alterato attraverso unaserie di fattori formativi, come indicato dagli esperimenti su piante e animali- nessuno di essi è capace di produrli autonomamente. Anzi, sono gli esseriumani che causano tali mutamenti in essi. Inoltre la portata dei mutamenti chesono in grado di manifestare nelle loro capacità fisiche e mentali è inferiorea quella che sono in grado di sviluppare gli esseri umani.

    Al contrario degli animali, che nascono con specifichecaratteristiche, gli esseri umani sono creature potenziali per quanto riguarda leloro caratteristiche e abitudini. Essi, infatti, sono privi di ogni abitudineal momento della nascita, ma nel corso della vita sono in grado di sviluppareun numero indefinito di qualità e virtù, determinando una serie di “dimensionisecondarie” che si aggiungono a quelle innate.

    In base alle leggi della creazione, l’essere umano èl’unica creatura dotata della capacità di forgiare come desidera le linee guidadel suo futuro. Questo implica che la forma psicologica degli esseri umani,nonché i comportamenti etici, si sviluppano per lo più dopo la nascita: essipotenziano le proprie qualità crescendo, contrariamente agli organi fisici chesono completati nel grembo materno e a differenza delle caratteristiche deglianimali che si definiscono e completano nel periodo embrionale.

    Questa è la ragione per cui tutte le creature, animali compresi, sonociò che sono state create, mentre l’essere umano diventa ciò cheegli stesso vuole essere. Per questo motivo i membri di ogni specie animalehanno caratteristiche psicologiche comuni così come hanno organi fisiciuguali: tutti i membri delle specie del gatto, per esempio, condividono glistessi tratti, e ciò vale anche per tutti i cani, tutte le formiche ecosì via, e anche se ci sono differenze, esse sono minime. Fra i membridella razza umana è invece possibile notare un’infinita varietà di abitudini e caratteristicheche rendono l’essere umano l’unica creatura in grado di formare se stessa.

    Gli Aĥādith avvertono che tutti gliesseri umani verranno resuscitati nel Giorno del Giudizio secondo le loro virtùspirituali acquisite, piuttosto che per le loro sembianze fisiche: essipotrebbero essere ricevuti alla presenza di Dio con la forma degli animali acui assomigliarono maggiormente in vita.
    Soltanto coloro che avranno raggiunto un’etica“umana”, le cui abitudini e virtù morali e le dimensioni secondarie della loroanima sono in accordo con la dignità e il valore umano, avranno un’apparenzaumana davanti a Dio.

    Gli esseri umani dominano la natura e la riconcilianoliberamente con le proprie necessità attraverso la conoscenza scientifica. Essimaturano e determinano il loro futuro sulla base del potere diautorealizzazione che esiste in loro. Tutte le scuole di etica, gliinsegnamenti religiosi e le dottrine educative mirano a guidare la personaverso questa meta: il proprio perfezionamento.La Retta Via è quella che dirige gli esseri umani verso la beatitudine, e lavia errata è quella che li guida verso avversità e corruzione. È scrittonel Sacro Corano:

    “…E gli abbiamo indicato la Retta Via, sia essoriconoscente o ingrato”. (Sacro Corano, Suraal-Insan, 76:3)

    (L’essere umano, che è libero e puòrealizzare se stesso, ha due scelte: o sceglie la via a cui Dio lo guida ediviene riconoscente, oppure sceglie un’altra via e diviene ingrato).

    Come è stato discusso in precedenza, la conoscenza ela fede giocano ruoli diversi e significativi nell’edificazione del futurodegli esseri umani. La conoscenza mostra loro la via per la creazionedell’avvenire secondo la loro volontà. La fede, invece, li guida sul modo dicostruire e migliorare se stessi e il futuro, al servizio di se stessi e dellasocietà.
    Il sentimento religioso impedisce all’essere umano dicostruire il domani in base a inclinazioni materiali e individuali, guida lavolontà umana oltre i limiti edonistici e le insegna a incorporare laspiritualità tra i propri desideri.

    La conoscenza è uno strumento sotto il controllo dellavolontà dell’essere umano, che gli permette di modellare la natura secondo il suocomando e la sua volontà. Il modo in cui la natura dovrebbe essere utilizzataper produrre beni a vantaggio della società o per aumentare il potere di pochi,non ha niente a che fare con la conoscenza in sé: riguarda piuttosto il tipo diesseri umani che fanno uso di questo sapere.
    La fede, al contrario, è una forza che governal’essere umano, ne prende la volontà sotto il suo comando, guidandolo sulcammino della verità e dell’etica. La fede “costruisce” l’essere umano equest’ultimo, a sua volta, “costruisce” la natura. Quando la conoscenza e lareligiosità sono presenti e in armonia nell’essere umano, l’umanità, e diconseguenza il mondo, prosperano.


    1. Limitazioni della libertà e della volontàdell’essere umano


    È abbastanza ovvio che, benché l’essereumano sia libero di formare la propria spiritualità, di modificare il suoambiente naturale come vuole e creare il futuro ideale, egli è piuttostolimitato nelle azioni. Gli esseri umani godono di una libertà relativa che èconfinata a uno specifico dominio, all’interno del quale essi possono scegliereun futuro prosperoso o disastroso. I seguenti fattori fissano e/o influenzano ilimiti dell’essere umano.


    A.Eredità

    Gli individui nascono inevitabilmente con una naturaumana, in quanto i loro genitori sono un uomo e una donna. Un insieme di trattiereditari come il colore della pelle, quello degli occhi e tutte le varieparticolarità fisiche, vengono ereditati dai propri genitori, che, a lorovolta, li hanno ereditate dalle precedenti generazioni.
    Gli esseri umani non scelgono di avere similiattributi, ma questi sono automaticamente trasmessi a loro quale eredità.




    B.Ambienti naturali e geografici


    Gli ambienti naturali e geografici e, in particolare,l’area in cui l’essere umano cresce, avranno inevitabilmente alcuni tipi dieffetti sul suo corpo e sul suo spirito.
    Il caldo, il freddo o i climi temperati avranno come conseguenzail fatto che l’essere umano è soggetto a differenti tipi di stati d’animo.Anche le montagne, il deserto e altri elementi territorialiinfluiscono sull’essere umano.



    C.Ambiente sociale

    L’ambiente sociale è un altro importante fattore nellacreazione delle virtù morali e spirituali dell’essere umano.
    Il linguaggio, le tradizioni sociali comuni e lareligione sono tra i fenomeni che sono imposti o indotti dall’ambiente sociale.

    $$SUB]D. Fattori storicie temporali]

    D.Fattori storici e temporali

    Per quanto riguarda l’ambiente sociale, gli esseriumani sono sotto l’influenza decisiva degli eventi passati e presenti. Nelcomplesso, c’è un legame diretto tra il futuro e la storia passata di ognicreatura. Sono due parti di un processo continuo: il passato è il seme da cuicresce il futuro.

    2. La ribellione dell’essere umano a questi limiti


    Sebbene gli esseri umani siano incapaci di spezzarecompletamente i loro legami con l’eredità, l’ambiente sociale e naturale, lastoria e il tempo, essi possono ribellarsi contro queste costrizioni, porrefine al loro dominio e liberarsi di essi.
    Essi sono capaci di determinare alcuni tipi dicambiamento attraverso la loro ragione e la conoscenza da un lato, il loropotere di volontà e la fede dall’altro; a questo punto essi possono adattarequesti fattori ai propri desideri in modo da controllare le redini del lorodestino.


    3. L’essere umano e la predestinazione divina (Qada'e Qadar)

    È convinzione di molti che la predestinazionesia un fattore primario che impone limitazioni alla libertà dell’essere umano.Noi, al contrario, non l’abbiamo nominata tra i fattori che limitano lasovranità umana. Perché? Perché la predestinazione non esiste o forse perchénon è un fattore limitante?
    La predestinazione certamente esiste, ma essa nonrestringe la libertà dell’essere umano. Qada' è l’indiscutibile DecretoDivino riguardo agli eventi e ai fenomeni,[27] mentre Qadarè la misurazione di essi.[28]

    Secondo la teologia, è assolutamente certo che lapredestinazione non riguarda gli eventi in modo diretto e senza intermediario.Il Decreto Divino ordina ogni singolo evento attraverso le proprie causerelative. Esso esige un modello di organizzazione del mondo causale basatosulla dialettica causa- effetto.[29]
    La libertà dell’essere umano è basata sul suointelletto e sulla sua volontà, ma egli è allo stesso tempo limitato da fattoristorici, ambientali ed ereditari. Possiamo ascrivere questi limiti allapredestinazione e all’ordine di causa ed effetto propri del mondo.

    Da ciò possiamo allora constatare che ildestino non è un fattore limitante; ilcondizionamento che la predestinazione impone agli esseri umani è paragonabilea quella dovuta ai fattori ereditari, sociali, storici e non altro. Anche lalibertà dell’essere umano è decretata dalla predeterminazione: essa fa in modoche egli sia un essere in possesso di sapienza e libero arbitrio, in grado diliberarsi dalla sottomissione alla maggior parte delle costrizioni sociali eambientali e dirigere il proprio destino[30].


    4. L’essere umano e i doveri

    Come menzionato in precedenza, l’essere umano è unacreatura portata a ubbidire. Egli è in grado di vivere sotto una certastruttura di leggi per lui decretate. Questa attitudine non esiste nelle altrecreature, che seguono forzatamente solo le leggi e le regole naturali e nonaltri tipi di ordini. In altre parole, noi non possiamo decretare leggispecifiche e comunicarle ai boschi, agli alberi, ai fiori, alle mucche, aicavalli o alle pecore, anche se vanno a loro beneficio: se si vuole che questecreature agiscano secondo le regole a loro favore, bisogna in qualche modoobbligarle.

    L’essere umano, invece, è l’unica creatura capace diagire entro limiti fissati da una struttura di leggi convenzionali. Ebbene,poiché queste leggi sono stabilite e poste su di essi da un legislatorelegittimo e poiché la perseveranza nell’adempierle è di solito accompagnata dadifficoltà e impegno, esse vengono chiamate “doveri” (Taklif).
    Per far in modo che l’essere umano si senta vincolatoa compiere doveri specifici, il legislatore deve tenere ben presenti leseguenti condizioni essenziali.


    A.Maturità


    Nel corso della vita, l’essere umano giunge a un’etàin cui affronta un insieme di repentini cambiamenti nel proprio corpo, neisentimenti e nei pensieri, che viene chiamato maturità. Ognuno, infatti, èsoggetto a una crescita naturale.
    Non è peròpossibile determinare esattamente una data precisa per la maturità, valida pertutti gli individui; è probabile che alcuni raggiungano il proprioperfezionamento naturale prima di altri. Le caratteristicheindividuali, le circostanze regionali e ambientali contribuiscono a ritardare oad anticipare l’età in cui si raggiunge la maturità.

    È certo che le donne raggiungono ilperfezionamento prima degli uomini. Dal punto di vista legislativo, la maturitàviene determinata in base a una età ben precisa, onde poter stabilire uncriterio oggettivo per tutti. Questo tipo di consapevolezza si definiscematurità legale; è quindi possibile che alcune persone raggiungano la maturitànaturale prima di quella legale.
    Secondo la maggioranza dei giurisperiti sciiti[31]l’età legale per la maturità del sesso maschile è il compimento delquindicesimo anno secondo il calendario lunare[32], per il sessofemminile la maturità incomincia invece al compimento del nono anno secondo ilcalendario islamico.
    In generale, il raggiungimento dell’età legale è unadelle condizioni per l’adempimento dei propri doveri.
    Ciò significa che una persona che non abbiaraggiunto l’età legale non è responsabile davanti alla legge, salvo nel caso incui si provi che la persona abbia raggiunto la maturità naturale prima diquella legale.


    B.Ragione

    La sanità mentale è un’altra condizione perl’adempimento di doveri. Un individuo immaturo non è ritenuto responsabile dideterminati comportamenti, e quando diventa maturo non è obbligato a compiereciò che non ha fatto prima di aver raggiunto la maturità; non èresponsabile, per esempio, per le preghiere non eseguite prima della maturitàlegale. Allo stesso modo una persona non sana di mente, mentre è in questostato, non ha nessun dovere; se guarisse e riacquistasse la sanità mentale, nonsarebbe obbligata a recuperare i doveri (come le preghiere e il digiuno) chenon ha compiuto.

    Bisogna però puntualizzare che ci sono determinatidoveri riguardanti i beni dei bambini e delle persone insane che devono essereadempiuti in ogni caso: si tratta della zakah e del khums[33]da applicare ai beni dell’orfano o dell’insano di mente. Nel momento in cuiabbiano raggiunto la maturità o riacquistato la sanità mentale, essi devonopagare queste tasse, nel caso in cui i legittimi tutori non lo abbiano giàfatto in precedenza.


    C.Conoscenza e consapevolezza

    Gli esseri umani devono essere informati riguardo ailoro doveri, perché è ovvio che possono adempierli solo se ne sonoconsapevoli.
    Supponiamo che un legislatore emani una certa legge,ma non ne informi coloro ai quali si vorrebbe applicarla; essi non potrebberoagire in accordo a quella legge e, se commettessero un’azione contraria a essa,non potrebbero dunque essere puniti. Per questo motivo i giurisperiti islamicideplorano la punizione di un individuo che, non a causa di una propriamancanza, è inconsapevole di una legge. Questo comportamento degli organi legislativi èsottolineato nel principio definito “La scorrettezza del punire prima del dareconsapevolezza delle conseguenze dell’azione.”

    Il Sacro Corano stesso esprime frequentemente questoconcetto e assicura che nessun popolo sarà punito a causa della violazionedelle Leggi Divine, se non dopo esserne stato informato. Questa però nonè una giustificazione per mantenersi intenzionalmente nell’ignoranza. L’essereumano deve acquisire conoscenza e informazioni sulla base delle quali agire.
    Si narra che nel Giorno della Resurrezione i peccatorisaranno chiamati alla Corte Divina di Giustizia e rimproverati per le mancanzenell’adempimento delle loro responsabilità. Verrà chiesta la ragione per cuinon hanno adempiuto ai loro doveri, e se essi risponderanno “Eravamoignoranti”, verrà allora chiesto loro: “Perché non avete cercato di conoscere ivostri doveri?”.

    Il fatto che la conoscenza e la consapevolezza sianoconsiderati come condizioni primarie per compiere i propri doveri, implica chel’essere umano sarà perdonato davanti a Dio solo quando egli, in caso diignoranza, abbia fatto del suo meglio per imparare i propri doveri ma non visia riuscito.


    D.Potere e capacità

    I doveri assegnati all'essere umano devono accordarsialla sua capacità di poterli portare a termine; non gli deve essere assegnatoun dovere che non sarà in grado di compiere.
    Le capacità umane sono indubbiamente limitate, perquesto motivo ogni individuo dovrebbe ubbidire solo a quelle disposizioni nonin contrasto con le proprie capacità. Egli è, per esempio, capace di acquisireconoscenza, ma su scala limitata in termini di tempo e capacità diapprendimento.

    Un essere umano, anche geniale, raggiunge livelli diconoscenza anche elevati, ma gradualmente, durante il corso del tempo.Non sarebbe corretto costringere un individuo ad apprendere in una notte studiche normalmente durano degli anni o ad acquisire tutte le branche dellaconoscenza e del sapere. Nessuno è in grado di fare questo, quindi nessunaautorità saggia e giusta potrebbe costringere l’essere umano a ciò.È scritto nel Sacro Corano:

    "Allah non impone a nessun'anima un caricoal di là delle sue capacità…" (Sacro Corano,Sura al-Baqara, 2:286).

    Questo implica che noi, per esempio, dobbiamo salvareun uomo che sta affogando, se siamo in grado di farlo; ma non c'è nessun"dovere" di salvare un aereo che sta precipitando, visto chesiamo incapaci di prevenirne la caduta: per questo non saremo rimproverati daDio per non averlo potuto fare.
    Una cosa importante deve però esseresottolineata: così come è necessario ricercare la conoscenza e laconsapevolezza, la mancanza di capacità specifiche non è una buonagiustificazione per non cercare di acquisirle, sempre entro i propri limiti.

    In alcuni casi acquisire determinate capacità divieneun dovere. Supponiamo, per esempio, di avere a che fare con un risoluto epotente nemico che intende violare i nostri diritti o attaccare i territoriislamici, e supponiamo che al momento non siamo in grado di difendere noistessi, e ogni sforzo da parte nostra implicherebbe una grave perdita e nessunrisultato positivo potrebbe essere ottenuto adesso o nel futuro. In similicasi, è ovvio che non siamo obbligati a resistere a un simile forte nemico, ma,allo stesso tempo, è nostro dovere rafforzarci in modo tale che, in circostanzeanaloghe, non rimarremmo dei semplici spettatori inermi. Il Sacro Coranoavvisa:

    "Preparate, contro di loro, tutte le forzeche potrete raccogliere e i cavalli addestrati per terrorizzare il nemico diDio e il vostro....”. (Sacro Corano, Suraal-Anfal, 8:60).

    Così come un individuo, o una comunità,può essere esposto alla punizione divina a causa del suo disimpegnonella ricerca della conoscenza, e la mancanza di quest'ultima non sarà una giustificazionesufficiente, un individuo o una comunità debole possono essere chiamati arendere conto della negligenza nell'acquisire potenza, e la debolezza nonservirà come giustificazione.


    E.Libertà e libero arbitrio

    La libertà e il libero arbitrio sono altre condizioniper l’adempimento dei doveri. L’essere umano è responsabile solo nel momento incui non vi sia costrizione o vincolo in ciò che deve compiere. Se c’ècostrizione, il vincolo del dovere viene a mancare. La costrizione èdata da una seria minaccia che per esempio induce l’essere umano a rompere ilproprio digiuno per paura che possa danneggiare la sua salute. Lo stesso valeper un uomo che ha i mezzi per potersi recare al pellegrinaggio alla Mecca (Ĥajj),ma è minacciato da un tiranno, e se vi si recasse lui e la sua famigliasubirebbero pericolose ripercussioni. In casi simili, quando l’essere umano èobbligato a fare o non fare una determinata cosa, egli non è più responsabileriguardo ai suoi doveri. Come annunciò il Profeta (S): “Non ci sarànessun dovere dove vi è costrizione”.[34]

    In una situazione di estremo disagio o pericolo, oveaddirittura sia minacciata la sua stessa esistenza, un individuo può nonadempiere ai doveri propri della religione. Qualcuno può, per esempio,essersi perso nel deserto e non trovare nient’altro che carcasse di animali concui alimentarsi; in tale situazione non è obbligato a rispettare il divieto dimangiare carcasse.

    La costrizione e l’obbligo o il vincolo sono quindidistinti l’uno dall’altro. Nel primo caso, un individuo è minacciato da unaforza che lo obbliga a ignorare i suoi doveri a causa di un possibile danno a cuiandrebbe incontro; nel secondo caso, l’essere umano non è obbligato ominacciato, ma egli stesso infrange la legge allo scopo di evitare situazioniavverse.

    Il vincolo e la costrizione sono quindi diversi da duepunti di vista:

    § la costrizione è basata su unaminaccia; nei casi di oppressione l’individuo cerca una soluzione per evitarela condizione spiacevole;
    § nel caso dei vincoli, l’individuocerca una soluzione per rimuovere una condizione indesiderata.
    Deve essere inoltre sottolineato che costrizione evincolo non possono essere considerati come condizioni generali perl’inadempimento dei doveri. Ciò dipende, innanzitutto, dall’intensitàdel danno o della perdita che deve essere evitata e, in un secondo tempo,dall’importanza del dovere che l’essere umano è costretto a non osservare acausa di questa costrizione. A nessuno, infatti, è concesso di agire a spesedella vita di altri o di danneggiare la società o la religione, anche sottocostrizione o vincolo. Ci sono altresì determinati doveri che devonoessere portati a compimento in ogni caso, non importa quali minacce, perdite edanni si possa subire.


    5. Condizioni per la validità delle azioni

    Fino a questo momento abbiamo discusso dellecondizioni per le quali l’essere umano è ritenuto responsabile dell’adempimentodei suoi doveri: se queste condizioni non sono presenti, egli non è tenuto a compiere l’azione in questione. C’éanche uninsieme di altre condizioni che assicurano la validità dei suoi adempimenti.

    Sappiamo che i precetti religiosi che concernono gliatti di culto e le transazioni materiali, cioè tutti gli atti propri deldivenire empirico (vale a dire della vita su questa terra), per essere eseguiticorrettamente devono essere conformi a determinate condizionie criteri: senza l’osservanza di questi presupposti, i doveri di ognuno nonpossono essere considerati come adempiuti correttamente, e qualsiasi cosa sirealizza risulta nulla e priva di senso. Queste condizioni, come quelle perl’obbligo di adempire ai doveri, sono molto numerose e similmente alle prime, esi possono dividere in generali e particolari.
    Le condizioni particolari di un dovere sono soltantosue caratteristiche peculiari e vengono acquisite con l’adempimento. Lecondizioni generali saranno esposte di seguito.

    Tra le condizioni generali per l’adempimento deidoveri e le condizioni per la loro validità c’è una relazione logica chiamata“caso generale e caso particolare”.
    Ciò significa che certe condizioni si applicanosia all’obbligo dell’adempimento del dovere sia alla sua validità, altre siapplicano alle prime, ma non alle seconde e viceversa.

    Le condizioni per la validità a loro volta si dividonoin tre parti: alcune si applicano alla validità degli atti di culto e delletransazioni, altre si applicano solo a una, le restanti solo all’altra.
    La sanità mentale è considerata come una condizioneche si applica sia all’obbligo dell’adempimento sia alla validità. Un individuonon sano di mente non è obbligato all’adempimento delle regole, siano esse attidi culto o transazioni, e, se le portasse a compimento, risulterebberoinvalide. Se un folle, per esempio, compisse azioni come ilpellegrinaggio, preghiere o digiuni al posto di altri {che non hanno potutocompierle in vita, N.d.T.}, esse non potrebbero essere considerateadempiute. Egli non può essere l’unico a pregare tra l’imam dellapreghiera[35] e coloro che lostannoseguendo, o l’unico collegamento tra le file durante le preghiere collettive.

    Le capacità, per esempio la sanità mentale, sonocondizioni fondamentali per l’obbligo dell’adempimento dei doveri come per laloro validità. Lo stesso si può affermare per la coercizione. Le azionidi un essere umano costretto con la forza sono prive di validità: quindi gliaffari o i matrimoni che sono eseguiti sotto costrizione sono invalidi.

    È da notare che la maturità è una condizioneper l’obbligo dell’esecuzione dei doveri, ma non per la loro validità;ciò implica che una persona che non abbia raggiunto la maturità legalenon ha il dovere di eseguire certi precetti religiosi, ma se ha raggiunto lacapacità di discernere il bene e il male e agisce correttamente, le sue azionisono valide. Per questa ragione, un bambino con simili caratteristichepuò essere l’unico a pregare tra l’imam della preghiera e coloroche lo stanno seguendo o l’unico collegamento tra le file nelle preghierecollettive. Gli è anche permesso di eseguire atti di adorazione al posto dialtri {che non hanno potuto compierle in vita, N.d.T.}.

    Contrariamente agli atti di culto, secondo alcunigiuristi islamici, nelle transazioni la maturità si presenta come unacondizione per la loro validità. A un bambino che è comunque capace didistinguere tra bene e male, non è quindi permesso condurre transazioni, comeper esempio compravendite, contratti di affitto o matrimonio, per se stesso oper altri. Altri giurisperiti credono che un simile bambino non può fareciò per se stesso, ma può farlo al posto di altri.

    Inoltre, la consapevolezza e l’assenza di vincoli sonocondizioni per l’obbligo dell’adempimento, ma non per la validità. Così,se qualcuno dovesse inconsciamente compiere un’azione che per caso s’accordassecon tutte le condizioni necessarie, quest’azione sarà valida. Analogamente,sono da considerarsi valide transazioni o matrimoni anche se dovuti acostrizione, per una serie di eventi. Per esempio, è da considerarsi valida lavendita di una casa da parte di una persona la quale, in condizioni normali,non sarebbe disposta a venderla, ma che a causa di un’emergenza ha immediatobisogno di denaro. Ed è altresì da considerarsi valido un matrimonio daparte di qualcuno che non vorrebbe sposarsi ma che contrae matrimonio in quantoritenuto, su consulenza medica, necessario.

    Tutto ciò evidenzia che gli affari forzati nonsono validi, mentre quelli fatti per emergenza sono legittimi e corretti.
    Appare ora necessario spiegare perché un’azione fattaper costrizione non è valida, mentre un’azione effettuata a causa dideterminate circostanze lo è. Si potrebbe asserire che entrambi i casi sonosimili per quanto concerne l’insoddisfazione della persona in questione, e cheil loro reale consenso alla transazione manchi in entrambi.

    Così come una persona minacciata che èobbligata a vendere la sua casa o a ritirarsi dagli affari per evitare laminaccia non è realmente soddisfatta dell’azione, anche un individuo che deveagire nello stesso modo per liberarsi da una condizione negativa (la spesa peruna malattia, per esempio) è comunque scontento dell’atto. Il figlio di unapersona è, per esempio, malato e quest’ultima, per far fronte alle spese mediche,è costretta a vendere, a malincuore, la propria casa.

    Si potrebbe anche argomentare che chi è obbligatocerca di rimuovere una perdita incorsa, mentre colui che fa una certa azione acausa del contesto in cui si trova cerca di prevenire un possibile danno.Sebbene negli affari forzati ci sia la diretta interferenza di una secondapersona (un oppressore), mentre in quelli di emergenza non esiste nessunasimile intromissione –anche se gli interventi in forma di indirettosfruttamento non sono rari nei casi di emergenza – non cambia la questioneprincipale: la differenza tra le due situazioni e il motivo per cui le leggiislamiche invalidano gli affari conclusi nel primo caso, ma non quelli conclusinel secondo, risiede altrove.

    È vero che, in entrambi i casi, la personaaffronta un bisogno urgente. Nel caso in cui c’è coercizione l’individuo habisogno di fare una determinata azione per evitare abusi da parte di colui o dicoloro che lo stanno obbligando. La Legge islamica corre quindi in suo aiuto e,a dispetto della forza dell’oppressore, dichiara l’azione illegale. Invece, nelcaso in cui non esiste costrizione esterna, la persona è comunque in disperatobisogno di soldi che otterrebbe soltanto attraverso l’infelice transazione.Anche in questo caso la Legge islamica corre in suo aiuto e dichiara l’affarelegale, perché se questo tipo di transazione fosse dichiarata illecita, lapersona avrebbe maggiori danni e si troverebbe in una situazione ancorapeggiore.

    Nel caso dell’esempio sopra menzionato, quindi, se lalegge dichiarasse illegale la vendita della casa, il compratore nondiventerebbe suo proprietario, mentre il venditore non diventerebbe possessoredel denaro guadagnato dalla cessione e non sarebbe in grado di affrontare lespese mediche per il figlio. Questo è il motivo per cui i giuristi religiosigiudicano illecito un affare forzato, in favore quindi della persona costretta,mentre assolvono un comportamento attuato in una situazione di emergenza,perché altrimenti costituirebbe una ulteriore perdita per l’individuo inquestione.

    In una circostanza critica, potremo porci la domandase è un diritto di altre persone prendere vantaggio dalla debolezza di qualcunoe comprare i suoi beni a un prezzo ingiusto, e la risposta è negativa.Considerando quindi che qualcuno commetta un atto illegale, ci si puòchiedere se è solo l’affare a esser illegale, e corretti siano invece lapersona costretta e colui che se ne approfitta. La faccenda è immorale solo peril primo e non per il secondo? Se invece è illecita per entrambi,l’approfittatore deve in qualche modo ricambiare la somma persa da colui cheera costretto a compiere l’affare? Queste domande richiedono una profondadiscussione.

    La maturità psicologica è considerata una condizioneper la correttezza, ma non per l’obbligo dell’adempimento dei doveri.Secondo le leggi islamiche, infatti, una persona che vuole ricevere unaresponsabilità sociale, come il matrimonio o un affare che riguarda i suoibeni, dovrebbe essere psicologicamente matura e in possesso delle altrecondizioni generali, quali la maturità fisica, la consapevolezza e la libertàdi scelta. Per maturità psicologica s’intende che una persona abbia lacompetenza necessaria per portar a compimento tale azione.
    Per questo motivo, nella legislazione islamica, non èsufficiente che una persona sia sana di mente, matura e abbia libera scelta perpoter decidere di sposarsi o per utilizzare come vuole i propri beni.

    Un matrimonio, per esempio, sarà corretto solo se ilragazzo e la ragazza abbiano raggiunto sufficiente maturità psicologica,conoscano cioè il significato e la filosofia del matrimonio, le conseguentiresponsabilità e comprendano gli effetti che esso comporta sul loro destino.Essi devono comprendere queste azioni consapevolmente, in modo tale da nonagire avventatamente in una questione così significativa per la lorovita.

    Questo è vero anche per un giovane che possiedericchezza, tramite eredità o altra provenienza. Potrebbe non essere giustoconsegnargli la sua ricchezza non appena abbia raggiunto la maturità fisica.Egli dovrebbe prima esser messo alla prova da un punto di vista psicologico, ele sue ricchezze gli dovrebbero essere date in amministrazione soltanto nelcaso in cui egli venga giudicato competente a salvaguardare i propri beni efarne un uso sensato. In assenza di uno sviluppo psicologico sufficiente, ilguardiano legittimo del bambino dovrebbe continuare la sua supervisione. Perquesto il Sacro Corano ordina:

    “Mettete alla prova gli orfani finchéraggiungano la pubertà e, se si comportano rettamente, restituite loro i propribeni…” (Sacro Corano, Sura an-Nisa', 4:6).

      الوقت/التاريخ الآن هو الأربعاء 8 مايو - 4:53:42