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Una creatura multi-dimensionale Aya10
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    Una creatura multi-dimensionale

    الحلاجي محمد
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    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الأحد 31 أكتوبر - 18:58:51

    Una creatura multi-dimensionale
    Da quanto affermato in precedenza, possiamo dedurreche l’essere umano ha molti aspetti in comune con gli animali, ma, allo stessotempo, è profondamente diverso da essi.
    Egli è un essere materiale e, contemporaneamente,spirituale; ha differenze basilari e profonde rispetto alle altre creature,ognuna delle quali offre una specifica dimensione dell’essere umano, unadiversa parte del suo essere.
    Tali distinzioni si trovano in tre differenti campi:


    • La comprensione di sé e del mondo;
    • I desideri che governano gli esseri umani;
    • Il grado di influenza di tali desideri sull’essere umano e la capacità di discernere.


    Per quanto riguarda la comprensione del mondo, i sensicorporei servono all’animale come mezzi di consapevolezza di esso; gli esseriumani condividono questa caratteristica con altre creature, sebbene, intaluni casi, alcuni animali si rivelino superiori. I sensi, però,offrono agli esseri umani e agli animali solo una comprensione superficiale delmondo, che non riesce ad andare in profondità nella conoscenza della natura e acogliere l’essenza delle cose o la relazione logica fra esse.

    Negli esseri umani vi è, però, un altroelemento che li guida nella conoscenza di se stessi e del mondo, e di cui glialtri animali sono privi: questa “potenza” misteriosa è chiamata “pensiero”.Attraverso il pensiero, gli esseri umani scoprono le leggi fondamentali delmondo e ne ottengono una visione generale. Attraverso queste leggi fondamentaliessi possono porre la natura al proprio servizio, ma sempre in accordo aiComandamenti Divini.

    Come già puntualizzato inprecedenza, questa potenzialità appartiene soltanto all’essere umano e ilmeccanismo che sottende alla comprensione razionale è uno dei più complessimeccanismi della nostra esistenza; se viene sviluppato correttamente, aiuteràgli esseri umani a conoscere se stessi così come molti altri aspettidell’universo che non possono essere conosciuti direttamente attraverso isensi. In particolare, una conoscenza filosofica di Dio può essereottenuta attraverso questa dote “misteriosa” degli esseri umani.

    Per quanto concerne gli istinti, gli esseri umani sitrovano sotto l’influenza delle forze naturali, al pari delle altre creature.L’istinto di mangiare, di riposare, di dormire, di avere rapporti sessuali, liattrae verso il mondo materiale. Ma ci sono altre tendenze che conduconol’essere umano nella direzione di aspettative immateriali, prive di pesoe di sostanza, e non paragonabili ai bisogni materiali.

    Segue ora una breve analisi delle basi conosciute eaccettate di queste inclinazioni spirituali.


    1. Conoscenza e sapienza

    Gli esseri umani non cercano di acquisire conoscenzaal solo fine di dominare la natura e di prosperare nella loro vita materiale;essi posseggono piuttosto un istinto per la ricerca e la scoperta della veritàe, sebbene la conoscenza possa servire come mezzo per migliorare lavita, è un’ideale che può essere desiderato in se stesso e una meta gratificante:se per esempio gli esseri umani sapessero che ci sono dei segreti celati nellegalassie, vorrebbero in ogni caso scoprirli anche se comprenderli noncambierebbe le loro vite.[13]
    Gli esseri umani per natura sfuggono all’ignoranza etendono alla conoscenza; quest’ultima costituisce perciò una delle dimensionispirituali dell’esistenza degli esseri umani.


    2. Virtù etiche

    Gli esseri umani compiono alcune delle loro azioniinfluenzati da una serie di motivazioni etiche più che dall’intento di ottenereun beneficio o evitare un danno. Essi compiono tali azioni spinti dall’idea chela natura umana le richieda.

    Supponiamo che un uomo resti bloccato in un orribiledeserto. Egli è privo di cibo ed è in pericolo di vita. All’improvviso appareun’altra persona, lo aiuta e lo salva da una morte certa; successivamenteognuno di loro se ne va per la propria strada, ed essi non si vedono per unlungo periodo.
    Molti anni dopo l’uomo incontra il suo salvatore, nelfrattempo caduto in disgrazia, e ricorda quando fu salvato da morte certa. In questocaso, la sua coscienza non gli impone di fare qualcosa? Non ricorda il detto: “Allabontà si deve rispondere con la bontà”? Non pensa che “uno dovrebbeessere riconoscente al suo benefattore”? La risposta a queste domande èsenz’altro affermativa.
    Quale sarebbe il giudizio di gente coscienziosa seegli aiutasse l’uomo miserabile? E quale sarebbe il medesimo nel caso in cuiegli passasse senza neanche degnarlo di uno sguardo e senza nessuna reazione?
    Nel primo caso sicuramente la risposta sarebbe l’ammirazionedegli altri uomini; mentre nel secondo caso questi maledirebbero certamentel’uomo ingrato.
    Quindi, la voce della coscienza:

    “Quale altro compenso del bene se non il bene?” (Sacro Corano, Sura ar-Rahman, 55:60).

    Il fatto che le coscienze degli altri ritengano che lariconoscenza dovrebbe essere ammirata e l’ingratitudine maledetta, è promossadalla coscienza morale ed è chiamata virtù etica, e quest’ultima è lo stimoloper molte delle azioni degli esseri umani.
    In altre parole, gli esseri umani compiono molte delleloro azioni in virtù di valori etici, e non nella speranza di ricompensemateriali. Questo è un altro attributo specifico degli esseri umani, di naturaspirituale, ed è una delle sue dimensioni spirituali di cui sono prive le altrecreature.
    La virtù e i valori etici non hanno alcun significatoper gli animali.


    3. Senso estetico

    Un’altra dimensione spirituale degli esseri umani è illoro interesse per la bellezza. Questa, in effetti, costituisce una parte importantedell’esistenza umana e riguarda tutti gli aspetti della loro vita. Essiindossano differenti tipi di vestiti contro il clima freddo e quello caldo e,allo stesso tempo, pongono particolare attenzione al colore e alla foggia diogni abito. Essi costruiscono abitazioni, attribuendo notevoleimportanza alle caratteristiche estetiche; anche nello scegliere una tovaglia ei piatti per servire il cibo, e nella stessa preparazione del cibo e dellatavola seguono dei principi estetici. Agli esseri umani piace avere un visoattraente, un nome che suoni bene, abiti belli da indossare, e una scrittura gradevole.Essi si aspettano che le loro città e le loro strade siano belle, epreferirebbero vedere magnifici paesaggi. In generale, essi sono interessati aestendere un alone di bellezza a tutti gli aspetti della loro vita.

    L’estetica, invece, non è particolarmente rilevanteper gli animali. Per essi, la bruttezza della mangiatoia non riveste nessunsignificato; è importante piuttosto ciò che essa contiene.
    A un animale, una bella sella, una vista gradevole,una costruzione ben progettata e cose simili non importano assolutamente.


    4. Adorazione e santificazione


    Il bisogno di adorare il Divino e pregare è una dellepiù costanti e antiche manifestazioni dell’anima dell’essere umano, euna delle componenti principali della sua vita.
    Uno studio dei resti delle varie civiltà umane rivelache l’adorazione e la preghiera sono sempre state presenti ovunque vi fossel’essere umano. La forma di adorazione e il tipo di divinità sono stati in ognimodo mutevoli, dalle danze ritmiche collettive con differenti invocazioni eformule ai più sublimi ossequi, alle riverenze, fino alle preghiere piùcomplesse. La divinità poteva essere rappresentata da una pietra, da un legno,fino alla pura contemplazione metafisica, all’Eterno Auto-Esistente che è oltreil tempo e lo spazio.

    Non furono i Profeti (A)[14]a introdurre l’adorazione; essi insegnarono semplicemente alla gente i tipi dirituale per l’adorazione e li allontanarono dalla venerazione di altroall’infuori del Dio Unico (politeismo). Secondo alcuni precetti religiosiritenuti certi, e secondo il punto di vista di alcuni studiosi di religionecome Max Müller,[15] gli esseri umani erano inizialmentemonoteisti e veneravano il Dio Unico; l’idolatria, la venerazione delle stelle,della luna o di un altro essere umano sono tarde deviazioni.
    Gli esseri umani, infatti, non iniziarono conl’adorazione degli idoli, degli uomini o dialtre creature per poi approdare gradualmente, con l’evoluzione della civiltà,al monoteismo.
    Il senso dell’adorazione, che si può definirecome “sentimento religioso”, esiste in tutti gli esseri umani.

    Questa opinione è sostenuta da Erich Fromm[16],il quale afferma: “L’uomo potrebbe venerare gli esseri viventi, le piante,gli idoli d’oro, le pietre, il Dio invisibile, un uomo divino o un caratteredemoniaco. Egli potrebbe venerare anche i suoi antenati, la sua patria, la suaclasse sociale o il partito a cui egli appartiene e i soldi o il successo… Eglipotrebbe coscientemente distinguere tra la sua religione e le credenzeirreligiose. Egli potrebbe, al contrario, pensare di essere senza fede. Non èun problema se egli crede in una religione o meno. Il problema è a qualereligione egli crede”.[17]
    Iqbal[18] riprende la seguenteopinione di William James[19]: “L’impulso dipregare è una conseguenza necessaria del fatto che anche se la parte più fortedei sé empirici di un uomo è un sé di genere sociale, egli può trovareil suo unico compagno perfetto solo nel mondo della riflessione(auto-riflessione) […] Molti uomini, occasionalmente o ripetutamente, fannoriferimento a esso nei loro animi. Il più umile su questa terra puòsentirsi vero e valido grazie a questa più alta sensazione”.[20]

    James, generalizzando un sentimento comune a tutti gliesseri umani, dice: “È probabile che gli uomini differiscano di moltonel grado in cui essi sono influenzati da questo spettatore interno. Esso è unaparte essenziale della coscienza di alcuni uomini rispetto ad altri: quelli chehanno più coscienza sono probabilmente gliuomini più religiosi. Ma sono sicuro che anche quelli che affermano di esserneprivi ingannano se stessi, e in realtà sono in qualche modo religiosi”.[21]

    L’attribuzione di caratteristiche eccezionali ad eroi,a sapienti o religiosi, indica il desiderio dell’essere umano di santificare elodare certi esseri, che deriva dalla sua innata predisposizione a volervenerare un’entità a lui superiore. Ciò può essere altresìriscontrato nelle lodiesagerate rivolte al giorno d’oggi a capinazionali o di partito, a principi e dottrine, bandiere e patrie, come purenell’entusiasmo con cui la gente si dedica a tutte queste cose.
    Il sentimento di adorazione è, in effetti, unsentimento intrinseco diretto verso una totale perfezione che vada oltre idifetti, le carenze e le imperfezioni. La venerazione di qualche creatura è,quindi, una deviazione dal sentimento originale.

    Gli esseri umani in stato di adorazione desideranovolare dal loro limitato sé verso l’unione con una realtà senza mancanze,limitazioni o morte.

    Come disse Albert Einstein[22]:“L’individuo è cosciente della vanità delle aspirazioni e degli obiettiviumani e, per contro, riconosce l’impronta sublime e l’ordine ammirabile che simanifestano tanto nella natura quanto nel mondo del pensiero.”[23]Ciò è esposto ulteriormente da Iqbal, che scrive: “…L’adorazione èuna comune azione vitale attraverso cui la piccola isola del nostro caratterescopre la sua posizione dentro un “tutto” più grande.”[24]

    La preghiera e l’adorazione manifestano l’esistenza diuna “possibilità” e di un “desiderio” nell’essere umano: la possibilità diavanzare verso un luogo oltre gli eventi materiali e il desiderio di approdarea un più alto ed esteso orizzonte. Un simile desiderio è caratteristico ditutti gli esseri umani; questo è il motivo per il quale la preghiera el’adorazione formano un’altra dimensione spirituale nelle loro anime.

    Il differente grado di influenza di tali desiderisull’essere umano e la capacità di discernere tra essi verrà discussosuccessivamente.




    5. Le molteplici capacità dell’essere umano

    La potenza e la forza non hanno bisogno di nessunaspiegazione: qualsiasi fattore avente come risultato un effetto di qualche tipoviene definito potenza o forza. Tutte le creature possono essere consideratefonti di una o più forze o proprietà. Ogni creatura possiede quindi potenza oforza, a prescindere dal fatto che sia un oggetto inanimato, una pianta, unanimale o un essere umano. La potenza unita all’intelligenza e allacomprensione può esser definita “potenzialità” o “capacità”.

    Un’altra distinzione tra animali, esseri umaniinclusi, e piante o oggetti inanimati, è che i primi, a differenza di questiultimi, impiegano alcune delle loro capacità sotto l’influenza di desideri opaure, seguendo cioè la propria volontà.
    Un magnete, per esempio, ha il potere di attrarre ilferro a sé, in una sorta di determinazione naturale. Non è conscio dellapropria azione, né un qualche desiderio o paura lo hanno spinto ad attrarre ilferro a sé. Questo vale anche per il fuoco quando brucia, per le piante quandocrescono e per gli alberi quando fioriscono e danno i frutti. Un animale checammina è diverso: è conscio del fatto che sta camminando e compie quest’azionevolontariamente; se non vuole, non è possibile costringerlo a farlo. Questo èil motivo per il quale si dice “un animale è un essere che si muove divolontà propria”.In altre parole, alcune delle capacità sonocontrollate dalla determinazione e dalla volontà degli esseri animali.

    Gli esseri umani in questo non fanno eccezione, ma c’èuna distinzione considerevole tra la loro determinazione e quella deglianimali. In fondo, la volontà dell’animale segue i suoi istinti ed è impotentedi fronte ad essi; quando un animale è stimolato a compiere una certa azione,la compie d’istinto. Esso non ha alcuna possibilità di opporsi ai suoi stimolie di determinare o pensare riguardo a una preferenza nei desideri o nei comandiche non sono direttamente legati a essi e che sono necessari solo in futuro.
    Gli esseri umani, al contrario, sono capaci diresistere e di opporsi ai loro desideri e di non metterli in pratica. Questaloro capacità è dovuta al potere della loro volontà che è, a sua volta, sottoil comando del loro intelletto; cioè l’intelletto decide e la volontà agisce.
    È chiaro quindi che gli esseri umani hannodeterminate capacità che gli animali non possiedono. Da un determinato punto divista, in essi risiedono specifici desideri e forze spirituali d’attrazione chenon esistono negli altri esseri viventi, e cheforniscono loro lapossibilità di estendere la sfera della loro attività oltre il limite del mondomateriale, a cui gli altri animali sono confinati, e li dirigono versoil sublime empireo.
    Da un altro punto di vista, l’esistenzadell’intelletto e della forza di volontà negli esseri umani permette loro diresistere ai propri impulsi, di liberarsi dalla loro influenza e di governarli.Essi possono gestire le loro inclinazioni e tenerle sotto controllo grazieall’intelletto. Essi possono assegnare dei limiti a ognuna delle proprieinclinazioni, raggiungendo così la libertà “spirituale”, che è la piùpreziosa tra tutti i tipi di libertà.

    L’intelletto, la caratteristica più rilevante degliesseri umani che non esiste nelle altre creature, è la ragione per cui sonoassegnati loro dei doveri ed è, allo stesso tempo, la fonte della loro capacitàdi scelta. Esso, infatti, è il potere che li trasforma veramente in esseriliberi, con libertà di scelta e con una volontà.
    I desideri e le aspirazioni sono una specie di pontetra gli esseri umani e ciò che al di fuori di essi li attrae. Più gliesseri umani si sottomettono a tali desideri, più essi diventano passivi,impotenti e senza carattere, affidando così il loro destino a questoelemento esterno, che li attira ora da una parte e ora da un’altra.L’intelletto e la volontà, al contrario, sono forze interiori che accrescono ilvero carattere di un individuo.

    Quando gli esseri umani fanno affidamento sul lorointelletto e sulla loro volontà, essi fanno appello a tutte le loropotenzialità e capacità, sradicando le influenze esterne e divenendoun’“isola indipendente”. È attraverso l’intelletto e la volontà che essidiventano i veri “padroni” di se stessi e rafforzano il loro carattere.
    La padronanza di sé e la liberazione dalla seduzionedei desideri costituiscono la meta fondamentale dell’educazione islamica.L’obiettivo ultimo di questa formazione è la libertà spirituale.




    6. La conoscenza di sé


    L’Islam desidera profondamente che l’individuo siacapace di conoscere il proprio “Sé” e la propria condizione effettiva nel mondodella creazione, al fine di scoprire la sua collocazione nell’universo. IlSacro Corano insiste molto affinché l’essere umano conosca se stesso e la suavera natura e comprenda la sua posizione nel mondo, in modo tale da raggiungerel’eminente posizione per la quale è stato creato.

    Il Sacro Corano è un Libroche insegna all’essere umano come realizzare se stesso, non una filosofiateorica ristretta alle controversie dottrinali. Esso propone idee che dovrannopoi avere un’applicazione pratica. Il Sacro Libro tende a far sì cheogni individuo scopra il proprio vero “Sé”. Questo “Sé” non è quello che rivelala carta d’identità (nome proprio, nome di famiglia, data di nascita,nazionalità, stato civile, numero di figli e così via). Questo “Sé” èciò che è chiamato lo “Spirito Divino”. Conoscere realmente questo “Sé”,implica che gli esseri umani abbiano consapevolezza della loro dignità enobiltà; essi dovrebbero riconoscerne la sacralità, il significato el’importanza dei valori etici e morali, comprendendo che ogni grettezza licollocherebbe molto al di sotto della loro posizione.
    Il Sacro Corano parla di un “individuo eletto”, chenon è stato creato accidentalmente, per esempio in conseguenza di uno scontro eunione di atomi, e che, per questo motivo, ha una missione da compiere e delleresponsabilità che incombono su di lui.

    Senza dubbio l’essere umano è la più potente creaturasulla Terra: se noi paragonassimo la terra e le sue creature a un villaggio,l’essere umano occuperebbe la posizione di capo del villaggio. Cerchiamoperò di comprendere se egli è un capo scelto o si è imposto agliabitanti del villaggio con la forza.
    I filosofi materialisti ritengono che l’autoritàdell’essere umano sia un mero prodotto della sua coercizione e della sua forza;essi ritengono che egli abbia ottenuto la sua forza e potenza dal caso. Pensarein questo modo rende l’“avere una missione e delle responsabilità”insignificante. Quale missione? Quale responsabilità? Da chi? Per chi?

    Il Sacro Corano, invece, considera l’essere umano comeun essere eletto che merita l’autorità sulla terra in base alla sua competenzae al suo valore, non tramite l’esibizione della forza in un’assurda lotta perla sopravvivenza; egli è stato scelto dall’Essere Divino, Iddio, e per questomotivo egli è responsabile davanti a Lui. Credere che l’essere umano sia statoscelto, e che questa scelta abbia uno scopo preciso, genera nellepersone determinati effetti psicologici ed educativi; credere invece che eglisia solo il prodotto di alcuni accadimenti casuali comporta altri tipi diconseguenze.
    Conoscenza del “Sé” significa essere consapevoli dellapropria posizione nell’universo, vuol dire prendere coscienza di una natura chenon è legata soltanto alla materia, ma che è il raggio di uno SpiritoDivino. Gli esseri umani sovrastano gli angeli in saggezza, hanno liberoarbitrio e sono responsabili di se stessi e degli altri, sono liberi di abitaree migliorare il mondo.

    “…Vi creò dalla terra e ha fattosì che vi dimoraste…” (Sacro Corano, SuraHud, 11:61).

    Gli esseri umani non dovrebbero dimenticare di esserei luogotenenti d’Iddio e che la superiorità che è stata loro conferita non devecadere nel vuoto, servire solo a stabilire un’autocrazia o ad accaparrarsiegoisticamente ogni cosa senza credersi responsabili.


    7. Lo sviluppo delle doti naturali

    Gli insegnamenti islamici indicano che la scuoladivina dell’Islam rivolge una notevole attenzione a tutti gli aspettidell’essere umano: fisico, materiale e spirituale, mentale ed emotivo, socialeed individuale. Non solo l’Islam non trascura nessuno dei sopra citati aspetti,ma concentra una particolare attenzione sulla formazione di ognuno di essi inbase a ben determinati principi.
    Segue una breve esposizione di questa formazione.

    A. Formazionefisica

    L’Islam condanna severamente la formazione fisicaintesa come sviluppo dell’io concupiscente e abbandono alle passioni, maconsidera una necessità l’educazione del corpo, intesa come accuratomantenimento della propria salute. Considera illecito ogni atto che possanuocere all’organismo, giungendo anche ad annullare il dovere di seguire unprecetto religioso come il digiuno nei casi in cui l’osservanza del precettorecherebbe danno alla salute.
    Secondo l’Islam, qualunque pratica nociva èconsiderata illecita, e per questo negli Aĥādith[25]sono state prescritte molte regole di comportamento al fine di preservare labuona salute del corpo.

    Alcune persone che non distinguono tra formazionefisica, relativa alla salute del corpo, e alimentazione dell’ego, intesacome sviluppo dell’io concupiscente, che riguarda la moralità,potrebbero supporre che l’Islam sia contrario alla cura della propria salute,ma disapprovare la crescita negativa dell’io concupiscente non significalegittimare l’indifferenza verso la salute o ciò che a essa puònuocere. Questa è una incomprensione abbastanza generalizzata e inoltre moltopericolosa, perché vi è una differenza evidente tra le due cose.
    Nutrire l’ego e alimentare i desideri sensuali sonocomportamenti condannati dall’Islam, perché dannosi per la formazionedell’anima, in quanto producono mali psicologici e spirituali e vanno contro laformazione corretta del corpo.
    I desideri voluttuosi portano a eccedere nelle proprieazioni e ciò provoca disturbi fisici, fino a causare vere e propriemalattie.


    B.Formazione spirituale

    Il pensiero islamico incoraggia fortemente laformazione dell’intelletto, del pensiero, la ricerca della sua indipendenza ela lotta contro qualsiasi cosa possa indebolire questa libertà. La dottrinaislamica biasima, invece, l’imitazione deipredecessori, dei cosiddetti uomini insigni, l’imitazione degli atteggiamentietici della maggioranza e simili.
    La formazione della propria volontà, la libertàspirituale e la padronanza dei propri desideri costituiscono, infatti, ilfondamento di molti atti di adorazione e insegnamenti islamici.L’Islam incoraggia altresì lo sviluppo delsentimento che porta alla ricerca della verità e al desiderio della conoscenza,e lo sviluppo della sensibilità morale, del senso estetico e degli atti diadorazione

      الوقت/التاريخ الآن هو الجمعة 15 نوفمبر - 6:22:14