بسم الله الرحمن الرحيم
ما رأيك فيما كتبه سيد قطب؟
Qual’è il tuo parere sugli scritti di Saīyd Qutb?
La Lode spetta ad Allāh, e la pace e le preghiere siano sul Messaggero
Aš-Šaykh al-Faḍil al-Mujāhid Abu Muḥammad al-Maqdisī
Nel Nome di Allah, il Misericorde, il Misericordioso
La Lode spetta ad Allah, e la pace e le preghiere siano sul messaggero
Aš-Šaykh al-Fadhil al-Mujahid Abu Muhammad al-Maqdisi
As-salamu ‘alaykum wa rahmatullahi wa barakatuhu. Chiediamo ad Allah di rafforzarvi, e di rianimare la propaganda dei mujahiddin monoteisti in ogni luogo.
La mia domanda, nostro eminentissimo Šaykh, riguarda Sayyid Qutb (رحمه الله ). Veramente ho cercato di rintracciare una tua opinione su Sayyid Qutb, ma invano. Forse hai detto qualcosa al riguardo, ma non ho trovato nulla. È noto che i sostenitori della salafiyyah, in special modo, hanno sferrato degli attacchi contro di lui. Gran parte di quel che loro attaccano è infondato, fabbricato, ed è basato su affermazioni falsamente attibuitegli. Oppure costoro lo interpretano in mala fede. Non c’è alcun dubbio che Sayyid Qutb sia stato ingiuriato e vilipeso. Molto di quel che egli ha scritto e composto, per via del suo stile letterario, potrebbe essere il movente per il quale alcune persone hanno equivocato le sue parole.
La mia domanda è: vorrei una tua opinione su quest’uomo. Confido in te.
Che Allah ti ricompensi!
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Risposta:
Nel nome di Allah. La Lode spetta ad Allah. E le preghiere e la pace siano sul Messaggero di Allah, sulla sua famiglia, sui suoi compagni, e i suoi alleati.
Mio buon fratello (…) che Allah lo protegga e faccia di lui un sostenitore della sua religione.
As-salamu ‘alaykum wa rahmatullahi wa barakatuhu.
Riguardo al nostro eminentissimo Šaykh al-Mujahid, nonché stimatissimo scrittore, e nostro grande maestro, Sayyid Qutb (رحمه الله ). Un fatto curioso di questi tempi, e che non cessa di sorprenderci, è che ci si chieda a proposito di un Sayyid esemplare, e (al contempo) si parli di lui in modo così ingiurioso o offensivo. Questo è ciò che differenzia questa casa delle alture, con i suoi ornamenti, i suoi relitti e le sue vestigia; e che è rovinosamente crollata, fondendosi nel meglio della Sua creazione. I tiranni forgiano delle chimere per gente avida, che si è assoggettata al loro dominio. Mio padre (رحمه الله ), disegnò con la punta delle dita, la stessa punta delle dita con la quale tratteggiò le linee d’ombra del qur’an e del tawhid, le parole che hanno redento il suo collo dalla morte, parole con cui travestì la verità con la menzogna, e con le quali sventò la falsariga dei tiranni.
In un momento in cui molte persone del suo tempo ridefinivano i loro volti e le loro sembianze, e tra loro v’erano molti iniqui, che allungarono le loro malelingue. Qual è la più bassa tra le parole che si levano altezzose? (عنها رحمه الله ). Essi nottetempo offrono spontaneamente la loro religione ai tiranni, e la svendono a buon mercato; dinnanzi all’odio, alle minacce di pene severe o di sanzioni. Essi si affrettano nel fare ciò, come se stessero innalzando un idolo. Si accaniscono (lett. “si scannano”) per le loro rispettive rimostranze sul tawhid, e considerano la loro religione come un capro espiatorio da sacrificare per i beni caduchi di questo basso mondo terreno.
Wallahi! Se queste parole non sono vere e fedeli al Libro di Allah e alla sunnah del suo Messaggero. È un obbligo (فرض ) e un dovere (واجب ) tra i doveri, come è scritto nel Sayyid della Parola. Perché ci sono veramente pochi uomini come lui nella nostra era, e tutti hanno percorso questo sentiero da Sayyid prescelto - volenti o nolenti, sia che lo ammettano, sia che lo sconfessino - Sayyid non viene sfiorato in alcun modo da questo, sia che si tratti di un elogio tra gli elogi, sia che si tratti di un oltraggio tra gli oltraggi. Per lui e per altri, valgono le seguenti parole:
“Come il buon Sayyid è stato calunniato... da chi non rassomiglia nemmeno ad un punto della suola della sua scarpa... Al di là del mare giunge il fetore del deserto arido... e l'effetto giace sepolto negli abissi più reconditi."
Con tutto quanto sopra. Sayyid fu un leader, che fù ingiuriato e frainteso a causa dei suoi scritti, e seppe inciampare. Questo è palese per quanti conoscono i suoi scritti; e tra questi i più vecchi sono preferibili rispetto a quelli più recenti. Stanno per esser revisionati e corretti. È necessario che le persone più vicine a lui, e primo fra tutti Muhammad Qutb, completino quest’opera per lui, e che non insistano a lasciarli così come sono. C’è un vuoto nella tesi, di fronte ad ogni urto, critica, apostasia, e di fronte a quel che la bestia feroce ed il Sultano hanno fagocitato. È come un pretesto per contestare Sayyid, accusandolo di innovazione, e di cose delle quali potrebbe essere innocente, o delle quali è fondamentalmente innocente. Ma la penna dello scrittore è scivolata, e ci dice cose che il suo proprietario non volle dire, e che non avrebbe potuto immaginare.
Un esempio di questo è il discorso che gli è stato attribuito circa l’unicità dell’essere (وحدة الوجود ). Sayyid ritiene necessario, in tutto quel che egli scrive, distinguere tra il Creatore (الخالق ) e il creato (المخلوق ). Egli esalta il Creatore e lo riconosce quale Unico, e dichiara infedele chi rivendichi per sè stesso o per chiunque altro le qualità divine, che solo l’artefice del creato possiede. Egli è il Solo e l’Unico. Chi sostiene questa tesi non conosce i suoi libri o quel che egli ha scritto. Su alcuni argomenti ci sono zone d’ombra. Questa tesi, che tradisce le vere intenzioni di Sayyid, deve essere rimossa da coloro che operano sui suoi libri, soprattutto perchè essi sanno e riconoscono che Sayyid non intendeva dire questo. Egli chiarì questo ed altri aspetti in diversi suoi libri, come in “Peculiarità della prospettiva islamica” (خصائص التصور الإسلامي ), che è uno degli ultimi (رحمه الله ).
In ogni caso, molte persone hanno descritto Sayyid come una persona smodata e intemperante, alcuni lo disprezzano altri lo adorano; noi al-hamdulillahi, non facciamo parte né degli uni, nè degli altri; piuttosto, ricerchiamo la verità laddove essa si trova, e non crediamo che nessun uomo sia infallibile dopo il messaggero di Allah (صلى الله عليه وسلم), e riserviamo per Sayyid e per i sostenitori della religione il riconoscimento che gli spetta, senza nulla togliere al loro apporto, e li amiamo per la loro costanza nel perseguire la verità, per il loro supporto per la religione e per la sua legge, e per la loro innocenza dai taghut e dal loro shirk.
E non affermiamo questo per partito preso o per ignoranza, perché si da il caso che siamo tra coloro che hanno letto la maggior parte dei suoi scritti fin dall’inizio, e facciamo parte di coloro che lo conoscevano, al-hamdulillahi, e che conoscono il suo minhaj e le sue posizioni da vicino. Abbiamo udito le sue dissertazioni supportate da valide catene di trasmissione (إسناد), tra le più attendibili. Con questo intendo dire che lo Šaikh as-Sayyid Yusuf ‘Ayd, fù una delle persone che non violò le dita della mano dell’unità, protesa da Sayyid (رحمه الله), nel comprendere le sue argomentazioni, nell’assimilare i suoi scritti, e nelle parole che scrisse prima della sua esecuzione, pubblicati con il titolo “perché mi hanno condannato?” (لماذا أعدموني).
Questi, assieme ad altri šuyukh, hanno scritto alcune note e osservazioni importanti sulle questioni che scivolarono dalla penna di Sayyid, e questo è un caso riguardante la gente della conoscenza. Desidero la verità e il suo trionfo per tutti gli uomini. E questo è ciò che lo Šaikh Muhammad ibn ‘Abd Allah al-Darwyš (رحمه الله) scrisse nel suo libro: “La fonte scivolosa negli errori delle ombre” (المورد الزلال في أخطاء الظلال). Ha colto alcune cose e ne ha tralasciate altre.
Lessi il libro quando venne pubblicata la prima edizione, e scrissi una lettera dal titolo “Misura della giustizia nella valutazione del libro la fonte scivolosa” (ميزان الاعتدال بتقييم كتاب المورد الزلال), dove sostenni alcune considerazioni fatte da altri, e feci notare alcune delle cose che erano state omesse. Inviai una copia al professor Muhammad Qutb, e un’altra allo Šaykh Darwyš (رحمه الله), che scrisse alcuni commenti prima di morire. Conservo ancora una copia dei suoi manoscritti. Probabilmente li distribuiremo presto assieme ai suoi commenti, inša’allah. Questo è quel che avevo da dire rispetto alla tua domanda.