L'alfabeto arabo è composto da 28 lettere; esse si scrivono e si leggono da destra a sinistra. Non esistono le maiuscole. | ||
Per scrivere una lettera, seguire il senso delle frecce: | ||
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Variazione nella forma delle lettere. La forma delle lettere varia leggermente secondo la loro posizione nella parola: all'inizio, nel mezzo o alla fine della parola. Si consiglia di cliccarehttps://cipu.rigala.net/alfabeto-arabo-f11/come-scrivere-le-lettere-dell-alfabeto-arabo-01-t383.htm#498 per vedere i mutamenti che le lettere subiscono nella loro forma secondo la loro posizione nella parola. | ||
N.B.: 1 - Le lettere nelle parole si legano insieme da destra e sinistra, solo sei si legano solo alla lettera precedente, cioè quella di destra e sono: | ||
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2 - Cinque lettere se iniziali o mediane si distinguono l'una dall'altra solo per il numero dei punti e la posizione di questi ultimi. Quando sono iniziali: Quando sono mediane: Quando sono finali prendono la loro forma completa, cosi: | ||
3 - Alla fine della riga le parole arabe non si spezzano mai, quindi le loro lettere si stringono o si allargano in modo da far entrare nello spazio dato la parola al completo. | ||
4 - Nell'alfabeto arabo non esistono lettere maiuscole. | ||
L'alfabeto arabo
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Vocali brevi. Nelle parole si segnano solo tre vocali brevi: a, i, u, cioè quando la voce non ci si sofferma, ma passa velocemente alla consonante che segue. Le tre vocali sono altrettanti simboli fonetici che si mettono sopra o sotto la consonante per indicare una particolare pronuncia, sono: | ||
fathah) è indicata con una lineetta lievemente obliqua posta sopra la consonante da pronunciare, così: | ||
kasrah) è indicata con una lineetta lievemente obliqua posta sotto la consonante da pronunciare, così: | ||
è simile ad un apostrofo ed è posta sopra la consonante da pronunciare, così: | ||
A quanti già conoscono la grammatica ed i vocaboli della lingua araba basta l'ossatura delle parole, cioè le sole consonanti, per leggere ed capire correttamente testi scritti senza indicazione delle vocali. Solo in dizionari, libri scolastici, nel Sacro Corano, in letteratura, cioè ovunque si senta la necessità di indicare con precisione la lettura, si appongono i segni suddetti ed altri ad indicare i raddoppiamenti di consonanti ed altri particolari. | ||
Le tre vocali lunghe. Nella pronuncia delle parole, quando la voce si sofferma alquanto su una consonante, si indica scrivendo una lettera, chiamata di prolungamento, subito dopo la consonante che la precede nella pronuncia e cioè: | ||
(a lunga) si indica facendo seguire la lettera chiamata alif, alla consonante che la precede sormontata dalla (fathah), cosi: | ||
î (i lunga) si indica facendo seguire la lettera chiamata yâ, alla consonante che la precede con sotto la (kasrah), cosi: | ||
(u lunga) si indica facendo seguire la lettera chiamata wâw alla consonante che la precede con sopra la (dammah), cosi: | ||
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رد: L'alfabeto arabo
Tanwîn o nunazione * Per dare un significato d'indeterminazione ad un sostantivo si possono trovare in fine della parola i seguenti segni vocalici e si leggono rispettivamente: an è il tanwîn della fathah, cosi: in è il tanwîn della kasrah, cosi: un è il tanwîn della dammah, cosi: Il raddoppiamento del segno vocalico è chiamato tanwîn , in italiano, nunazione. | ||
* " In linguistica, fenomeno proprio della lingua araba, consistente nell'aggiunta di un elemento nasale (an, in, un) alla fine di un sostantivo per dare a questo un significato di indeterminazione: per es., ragiul " uomo ", ragiulun "un uomo"." (Vocabolario della lingua Italiana Treccani) |