DI /ABU AMEENAH
BILAL PHILIPS
• Ľ Islam
• Il messaggio dell’Islam
• Il messaggio delle false religioni
• Ľ universalità dell'Islam
• Riconoscimento di Allah
Nel nome di Allàh il Misericordioso il Clementissimo
Ľ Islam
La cosa che ognuno dovrebbe sapere e comprendere chiaramente sull’"Islam" è:
Qual’ è il significato della parola "Islam" ?
"Islam" non si riferisce al nome di una persona, come nel caso del
Cristianesimo, dal nome di Gesù Cristo – pace su di lui – Buddhismo,
dal nome di Gotama Buddha, Confucianesimo, dal nome di Confucio e
Marxismo da Karl Marx. L’"Islam" non porta nemmeno il nome di una
tribù, come il Giudaismo, dal nome della tribù di Giuda e l’Induismo
dal nome degli Indù.
L’Islam è la vera religione di "Allàh" – gloria a Lui L’Altissimo – e
come tale, il suo nome rappresenta il principio centrale della
religione di Allah "Dio": la totale sottomissione alla sua volontà.
La parola araba "Islam" significa sottomissione, o resa della
volontà della persona, al solo vero Dio degno di adorazione "Allàh" e
chiunque si comporta così è definito “musulmano”.
La parola implica anche “Pace”, che è la naturale conseguenza della sottomissione alla volontà di "Allàh".
Quindi, non è una nuova religione portata dal Profeta Muhammad (pace e
benedizione su di lui) in Arabia agli inizi del VII secolo, ma soltanto
la vera religione di "Allàh" espressa nella sua forma definitiva.
L’"Islam" è la religione che fu data ad Adamo – pace su di lui – il primo uomo, ma anche il primo Profeta di "Allàh".
L’"Islam" fu la religione di tutti i Profeti inviati da "Allàh" all’umanità.
Il nome della religione di Dio l’"Islam", non è stato deciso dalle
ultime generazioni umane, ma è stato scelto da "Allàh" stesso ed è
menzionato chiaramente nella sua ultima rivelazione per il genere umano.
Nel Sublime Corano, ultimo libro della rivelazione divina, "Allàh" stabilisce quanto segue:
"Oggi, ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi e` piaciuto darvi per religione l`Islam."
[Corano 5 : 3]
"Chi vuole una religione diversa dall`Islam, il suo culto non sara` accettato." [Corano 3 : 85]
Ed afferma:
"Abramo non era ne' giudeo ne' nazareno, ma monoteista puro e musulmano" [Corano 3 : 67]
In nessuna parte della Bibbia trovate che "Allàh" abbia detto al popolo
del Profeta Mosè – pace su di lui – o ai suoi discendenti, che la loro
religione fosse il Giudaismo, né ai seguaci di Gesù Cristo che la loro
religione fosse la Cristiana.
Per la verità “Cristo” non era nemmeno il suo nome, neanche “Gesù”!
Il nome “Cristo” proviene dalla parola greca “Cristos” che significa
“Unto”. Così, “Cristo” è la traduzione greca del titolo ebraico
“Messiah”.
D’altra parte, il nome “Gesù ” è la versione latinizzata del suo nome ebraico “Esaù “.
Comunque, per ragioni di semplicità, continuerò a riferirmi al Profeta
“Esaù” come “Gesù”. Quanto alla sua religione, era quella che ordinò ai
suoi discepoli di predicare.
Come i Profeti antecedenti a lui, Gesù ordinò ai suoi di sottomettere
la loro volontà alla volontà di "Allàh", cioè di essere musulmani,
mettendoli in guardia dai falsi dei, frutto della fantasia umana.
Secondo il nuovo testamento, Gesù insegnò ai suoi discepoli quanto segue: Sia fatta la Tua volontà, come in cielo, cosi in terra
Ciò significa chiaramente la sottomissione solo alla volontà di Dio e a nessun altro.
Il messaggio dell’Islam
Dal momento che la totale sottomissione della propria volontà a
quella di "Allàh" rappresenta l’essenza dell’adorazione, il messaggio
fondamentale della religione di "Allàh" l’"Islam" è l’adorazione di
Allàh soltanto e l’abolizione dell’adorazione diretta o indiretta di
altre persone, luoghi, o qualunque altra cosa invece di "Allàh".
Siccome ogni cosa diversamente da"Allàh", il Creatore di tutte le cose,
è una creazione di "Allàh", si può dire, in sostanza, che l’Islam
distoglie l’uomo dall’adorazione del creato e lo invita ad adorare
soltanto il suo Creatore.
Egli – gloria a Lui l’Altissimo – è l’unico meritevole dell’adorazione
dell’uomo ed è per la Sua volontà che le preghiere vengono esaudite.
Se un uomo pregasse una creatura di Dio, qualunque essa sia, e le sue
preghiere venissero esaudite, non è la creatura che avrebbe esaudito le
sue preghiere, ma è "Allàh" che ha permesso che sussistano i motivi per
cui si è pregato.
Uno può dire: “Questo è ovvio”, comunque, per gli adoratori delle
creature, la preghiera poteva non essere esaudita. Similmente, le
preghiere a Muhammad o Gesù – pace su entrambi – o a Buddha, Krishna…,
non sono esaudite da loro che sono creature, ma sono esaudite dal loro
Creatore "Allàh".
"Allàh" stabilisce nel Sublime Corano che Gesù figlio della Vergine
Maria – pace su entrambi – non disse assolutamente ai suoi discepoli di
adorarlo, ma di adorare solo e soltanto "Allàh", suo Signore e Creatore:
"E quando Allàh dira`: O Gesù figlio di Maria, hai forse detto alla
gente: "Prendete me e mia madre come due divinità all`infuori di
Allah?", risponderà; " gloria a Te! Come potrei dire ciò di cui non ho
il diritto?" [corano 5:116]
Gesù, non adorava se stesso quando egli adorava, ma adorava "Allàh".
Questo principio fondamentale è custodito nel capitolo di apertura del
Sublime Corano conosciuto come “Al_Fàtihah” che significa “l’Aprente”
" Te soltanto adoriamo e Te soltanto invochiamo in soccorso" [corano 1:5]
Ed ancora nel Corano, ultimo libro di rivelazione divina, "Allàh" dice:
"il vostro Signore ha detto: " invocateMi, vi risponderò."
[corano 40:60]
Importante notare che il messaggio fondamentale dell’Islam è che "Allàh" ed il suo creato sono entità distintamente differenti.
"Allàh", non è il suo creato o parte di esso e nemmeno il creato è
"Allàh" o parte di esso.Ciò, può sembrare ovvio, ma l’adorazione
dell’uomo per il creato invece del Creatore, è basata in larga misura
sull’ignoranza di questo concetto.
È la credenza – erratissima – che l’essenza di "Allàh", è ovunque nel
suo creato, o che la sua divinità sia o sia stata presente in alcuni
aspetti del suo creato, il che ha fornito la giustificazione –
erratissima – per l’adorazione del creato, benché tale adorazione –
deviatissima – fosse chiamata “l’adorazione di Allàh attraverso il suo
creato”.
Comunque, il messaggio dell’Islam, come è stato portato dai Profeti di
"Allàh", è di adorare solo e soltanto "Allàh" e di evitare l’adorazione
del suo creato sia direttamente che indirettamente.
Nel Sublime Corano, "Allàh" stabilisce con chiarezza:
"Ad ogni comunità inviammo un profeta [che dicesse]: "adorate Allàh e fuggite il taghut*". [corano 16:36]
* Taghut: tutto ciò che viene adorato con o all’infuori di “Allàh” come pietre, statue, uomini, santi, ecc...
Quando si fa notare agli idolatri che “lui” o “lei” si prosternano a
degli idoli, creati dall’uomo, la replica invariabile, è che loro
realmente non adorano l’immagine di pietra, ma adorano "Allàh",
rappresentato in essa.
Loro asseriscono che l’idolo di pietra è soltanto il modo per avvicinarsi ad "Allàh" e non è "Allàh" stesso!
Chiunque accettasse il concetto della presenza dell’essere divino nel
suo creato, in qualunque forma, sarà obbligato ad accettare questo
ragionamento d'idolatria.
Mentre, chiunque comprende il messaggio fondamentale dell’Islam e le
sue implicazioni, non ammetterà mai l’idolatria, non importa quanto
viene fatta sembrare razionale.
Coloro che attraverso i secoli, si sono proclamati divinità hanno
spesso basato le loro asserzioni sulla credenza – erratissima – che
"Allàh" fosse presente nell’uomo. Semplicemente, essi rivendicano che
sebbene "Allàh" sia presente in ognuno di noi, secondo le loro false
credenze, Egli è più presente in loro che negli altri uomini. Da qui
asseriscono che dobbiamo sottomettere la nostra volontà alla loro e
adorarli sia come Dio in persona, che come Dio concentrato nelle loro
persone.
Similmente, coloro che hanno asserito la divinità di altri dopo la loro
morte, hanno trovato terreno fertile tra coloro che accettano la falsa
credenza della presenza di Dio nell’uomo.
Colui che afferra saldamente il messaggio dell’Islam e le sue
implicazioni non accetterà mai di adorare un altro essere umano, in
nessuna forma e in nessuna circostanza.
La religione di Dio nella sua essenza, è un chiaro richiamo
all’adorazione del Creatore ed il rigetto dell’adorazione del creato in
qualunque forma.
Questo è il significato del motto dell’Islam:
Non c'e` dio all`infuori di Allah [corano 47:19]
La sua ripetizione porta automaticamente chi la pronuncia nell’ovile
dell’Islam e la sincera fede in essa gli garantisce il paradiso.
Così, l’ultimo Profeta dell’Islam disse:
Chiunque dice: “Nessuna divinità eccetto Allah, e muore mantenendo fermamente questo (credo), entrerà in paradiso.".
[Riportato da Abu Dhar e raccolto da Al-Bukhari e Muslim].
Questo motto consiste nella sottomissione ad "Allàh" come unico Dio,
credendo a Lui, obbedendo ai suoi comandamenti e negando il politeismo
e i politeisti.
Il messaggio delle false religioni
Nel mondo ci sono tante sette, culti, religioni, filosofie e movimenti,
ognuno asserisce di essere la retta via o l‘unico vero sentiero verso
"Allàh".
Come uno può determinare qual è quello corretto? Oppure sono tutti veramente corretti?
Il metodo col quale si può trovare la risposta, è quello di togliere
completamente le superficiali differenze negli insegnamenti dei vari
reclamanti, giungendo alla verità ultima identificando l’obiettivo
centrale dell’adorazione al quale essi si richiamano, sia direttamente
che indirettamente.
Tutte le false religioni hanno in comune un concetto basilare per
quanto riguarda "Allàh": asseriscono che tutti gli uomini sono dei, o
che sono in particolare "Allàh", o che la natura è "Allàh", o che
"Allàh" è un’invenzione dell’immaginazione dell’uomo.
A questo modo, possiamo affermare che il messaggio basilare delle false
religioni, è che "Allàh" possa essere adorato sotto forma del suo
creato.
Le false religioni invitano l’uomo all’adorazione del creato, chiamando il creato o qualche suo aspetto come Dio.
Per esempio, il Profeta di "Allàh", Gesù figlio di Maria – pace su
entrambi – invitò i suoi discepoli ad adorare "Allàh", ma oggi, coloro
che si proclamano essere suoi seguaci, chiamano il popolo ad adorare
Gesù, asserendo che Gesù sia "Allàh"!
Budda fu un riformatore, il quale introdusse un certo numero di
principi umanistici nella religione dell’India. Non si proclamò Dio, né
suggerì ai suoi seguaci di essere oggetto di adorazione.
Ancora oggi, la maggioranza dei buddisti che si trovano fuori
dall’India, l’hanno assunto come Dio e si prosternano a degli idoli
fatti, secondo il loro modo di vedere, a sua somiglianza.
Usando il principio dell’identificazione dell’oggetto di adorazione, le
false religioni diventano molto evidenti e diventa chiarissima la loro
natura inventata dall’uomo.
Infatti, "Allàh", l’Onnisciente – gloria a Lui L’Altissimo – denuda la
natura inventata delle false religioni, affermando nel Sublime Corano
quanto segue:
"Non adorate all'infuori di Lui altro che nomi che voi e i vostri
avi avete inventato, e a proposito dei quali Allah non ha fatto
scendere nessuna prova. In verità il giudizio appartiene solo ad Allah.
Egli vi ha ordinato di non adorare altri che Lui. Questa la religione
immutabile, eppure la maggior parte degli uomini lo ignora." [corano
12: 40]
Si può argomentare che le religioni insegnano cose buone, quindi, perché dovrebbe interessare quale religione uno debba seguire?
La risposta è che le false religioni insegnano il più grave dei mali, cioè l’adorazione del creato invece del Creatore.
L’adorazione del creato è il peccato più grande che l’uomo possa
commettere, perchè essa contraddice il vero scopo della sua creazione.
L’uomo è stato creato per adorare "Allàh", come "Allàh" stabilisce esplicitamente nel Sublime Corano:
"E' solo perché Mi adorassero che ho creato i jinn* e gli uomini." [corano 51:56]
* I Jinn: sono creature invisibili, non umane, create da “Allàh”.
Conseguentemente, l’adorazione del creato, che è l’essenza
dell'idolatria, è l’unico peccato imperdonabile. Uno che muore in
questo stato di idolatria, ha segnato il suo destino nell’altra vita.
Questa, non è un'opinione, ma è una certezza, rivelata da "Allàh", nel
Sublime Corano; ultima rivelazione per tutto il genere umano:
"In verità Allah non perdona che Gli si associ alcunché; ma,
all'infuori di ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili a
Allah, commette un peccato immenso. " [corano 4:48 ]
Ľ universalità dell'Islam
Poiché le conseguenze della falsa religione sono così gravi, la vera
religione di "Allàh" deve essere universalmente comprensibile e
realizzabile, non confinata in un popolo o in luogo o in un tempo.
Quindi, per un credente, non ci possono essere condizioni da superare
per entrare in paradiso, come il battesimo, o credere in un uomo creato
da Dio come salvatore, ecc…
Dentro il principio centrale dell’Islam e la sua definizione (la resa
della volontà della persona a Dio "Allah") si stendono le radici
dell'universalità dell’Islam. Ogniqualvolta uno raggiunge la
realizzazione che "Allàh" è Uno ed è distinto dal suo creato e
sottomette sé stesso ad "Allàh", egli diventa musulmano nel corpo e
nello spirito ed è eleggibile per il paradiso.Così ognuno in qualunque
momento e nelle regioni più remote del mondo può diventare un
musulmano, un seguace dell’Islam, la religione di "Allàh",
semplicemente rigettando l’adorazione del creato e ritornando ad
"Allàh", unico Dio.
Comunque, è noto che, il riconoscimento di "Allah" e la sottomissione
ad "Allàh" , richiedono che uno scelga tra giusto ed errato e tale
scelta implica un’assoluta e personale responsabilità.
L’uomo sarà ritenuto responsabile delle proprie scelte, e come
tale, dovrebbe provare fino allo stremo delle sue forze a fare il bene
ed evitare il male; essendo il bene principale, l’adorazione di "Allàh"
solamente ed il male principale, l’adorazione del suo creato, sia in
associazione che in sostituzione di "Allàh".
Questa verità è espressa nel Sublime Corano, come segue:
"In verità coloro che credono, siano essi giudei, nazareni o sabei,
tutti coloro che credono in Allah e nell'Ultimo Giorno e compiono il
bene riceveranno il compenso presso il loro Signore. Non avranno nulla
da temere e non saranno afflitti." [corano 2:62]
"Se avessero obbedito* alla Torâh e al Vangelo e a quello che scese
su di loro da parte del loro Signore, avrebbero certamente goduto di
quello che c'è sopra di loro e di quello che c'è ai loro piedi. Tra
loro c'è una comunità che segue una via di moderazione, ma ben malvagio
è quello che fanno molti di loro." [corano 5:66]
*si riferisce alla Gente della scrittura
Riconoscimento di Allah
La domanda che sorge qui è:
Come si può sperare che tutta la popolazione creda in "Allàh" abbandonando le varie formazioni, società e culture?
Perché la gente sia responsabile nell’adorazione di "Allàh", tutti devono avere accesso alla conoscenza di "Allàh".
L’ultima rivelazione “il Corano” insegna che tutto il genere umano
ha il riconoscimento di "Allàh" impresso nella sua anima: è parte della
sua stessa natura con la quale è stato creato.
Nel Corano "Allàh" chiarisce che quando Egli – gloria a Lui l’Altissimo
– creò Adamo causò anche l’esistenza di tutti i suoi discendenti e
prese da loro una solenne promessa dicendo: "non sono forse io il
vostro Signore?" dissero: "si! noi siamo testimoni!"
Quindi "Allàh" spiega perché ha fatto fare testimonianza a tutto il
genere umano, che Lui è il suo Creatore ed è l’Unico vero Dio degno di
adorazione.
Egli dice: " ciò affinché voi non possiate dire nel Giorno della Resurrezione: "noi eravamo incoscienti di ciò!" [corano7:172]
Vale a dire, non abbiamo avuto idea che Tu "Allàh" fossi il nostro Dio.
Nessuno ci informò che noi dobbiamo adorare Te soltanto. "Allàh" spiega:
" i nostri antenati erano associatori e noi siamo i loro
discendenti: vorresti annientarci per quello che facevano questi
inventori di nullità? " [corano 7:173]
Così ogni bambino nasce con una naturale fede in "Allàh". Questa
inclinazione innata ad adorare Lui solo, viene chiamata in Lingua Araba
“FITRAH”. Se il bambino venisse lasciato a sé adorerebbe "Allàh" alla
sua maniera, ma tutti i bambini sono influenzati da tutto quanto li
circonda, visibile ed invisibile.
Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) riferisce il detto sacro di "Allàh":
Ho creato i miei servi sulla retta religione, ma i diavoli li sviarono.
Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di Lui) disse ancora:
"Ogni bimbo nasce con la “Fitrah”, poi i suoi genitori lo
“giudaizzano” o lo “cristianizzano” o lo fanno diventare
“zoroastriano”, così come dal quadrupede nasce un altro quadrupede.Vedi
forse un’incongruenza in ciò?"
[Nelle collezioni di racconti del Profeta di Al-Bukhari e Muslim]
Come il bimbo è sottomesso alle leggi fisiche che "Allàh" mise in
natura, così anche la sua anima si sottomette in modo innato al fatto
che "Allàh" è il suo Signore e Creatore. Ma i suoi genitori tentano di
fargli seguire la loro strada ed il bimbo nella tenera età non è
sufficientemente forte per resistere od opporsi alla volontà dei suoi
genitori.
La religione che il bimbo segue in questo stadio della vita, fa parte
del costume di vita e di educazione ed "Allàh" non gli chiederà di
rendere conto né lo castigherà per questa religione, essendo il bambino
incapace.
Per tutta la durata della vita dell’uomo, dall’infanzia fino alla
morte, i segni sono ben visibili per lui anche nelle regioni più remote
della terra e nel profondo della sua anima, affinché si renda conto che
c’è UN SOLO VERO DIO "ALLÀH".
Se gli uomini fossero onesti con loro stessi, rigetterebbero i loro
falsi dei e cercherebbero "Allàh". La strada per loro sarebbe
facilitata. Ma se rigettano continuamente i segni di "Allàh" e
continuano ad adorare il creato, sarà più difficile per loro uscirne.
Per esempio, nella regione Sud–Est della giungla Amazzonica, in
Brasile, una tribù primitiva ha eretto una nuova capanna come dimora
del loro idolo principale “Skwatch”, che rappresenta per loro Iddio
Supremo di tutto il creato.
Il giorno seguente, un giovane entra nella capanna per fare omaggio
all’idolo e mentre è in prosternazione davanti a quello, che gli hanno
insegnato essere il suo creatore e sostenitore, un cane squallido pieno
di pulci entra nella capanna. Il giovane fa in tempo a sollevare la
testa e vede il cane che alza la zampa posteriore e sparge urina
sull’idolo.
Oltraggiato in quello che ritiene sacro, il giovane caccia via il cane
e si rende conto che l’idolo non può essere il Signore dell’Universo,
"Allàh" deve essere altrove. Ora ha una scelta da fare in base alla sua
esperienza nella capanna: cercare "Allàh", oppure proseguire in modo
disonesto con la falsa credenza della sua tribù. Anche se può sembrare
strano, questo fatto è un segno di "Allàh" per il giovane, questo segno
contiene la guida divina che quello che sta adorando non è affatto Dio.
Come è stato menzionato prima, i Profeti furono inviati ad ogni nazione
e tribù per rafforzare la fede naturale innata in "Allàh" e
l’inclinazione innata dell’uomo ad adorarLo e nello stesso tempo, per
rafforzare la verità divina nei segni quotidiani rivelati da "Allàh" .
Sebbene, nella maggior parte dei casi, molti degli insegnamenti
profetici siano stati distorti, ciò che è rimasto mette in rilievo il
giusto e l’errato. Per esempio, i dieci comandamenti della Torà, la
loro conferma nei Vangeli e l’esistenza di leggi contro il delitto, il
furto e l’adulterio nella maggior parte delle società.
Conseguentemente, ogni anima renderà conto della sua fede in "Allàh" e
la sua accettazione o meno della religione dell’Islam, la totale
sottomissione alla volontà di "Allàh".
Preghiamo “Allàh” – il Solo che debba essere ringraziato e lodato
incessantemente – di conservarci sulla retta via sulla quale Egli
misericordiosamente ci ha guidato e di conferirci la sua benedizione.
Egli è il Misericordioso Clementissimo.
E la lode e la gratitudine appartengono ad "Allàh", Signore dei mondi.
Voglia “Allàh” concedere la pace e la benedizione al suo servo e
messaggero il Profeta Muhammad ed alla sua stirpe ed ai suoi compagni e
a tutti coloro che li seguono sulla retta via.
Amin.
BILAL PHILIPS
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• Il messaggio delle false religioni
• Ľ universalità dell'Islam
• Riconoscimento di Allah
Nel nome di Allàh il Misericordioso il Clementissimo
Ľ Islam
La cosa che ognuno dovrebbe sapere e comprendere chiaramente sull’"Islam" è:
Qual’ è il significato della parola "Islam" ?
"Islam" non si riferisce al nome di una persona, come nel caso del
Cristianesimo, dal nome di Gesù Cristo – pace su di lui – Buddhismo,
dal nome di Gotama Buddha, Confucianesimo, dal nome di Confucio e
Marxismo da Karl Marx. L’"Islam" non porta nemmeno il nome di una
tribù, come il Giudaismo, dal nome della tribù di Giuda e l’Induismo
dal nome degli Indù.
L’Islam è la vera religione di "Allàh" – gloria a Lui L’Altissimo – e
come tale, il suo nome rappresenta il principio centrale della
religione di Allah "Dio": la totale sottomissione alla sua volontà.
La parola araba "Islam" significa sottomissione, o resa della
volontà della persona, al solo vero Dio degno di adorazione "Allàh" e
chiunque si comporta così è definito “musulmano”.
La parola implica anche “Pace”, che è la naturale conseguenza della sottomissione alla volontà di "Allàh".
Quindi, non è una nuova religione portata dal Profeta Muhammad (pace e
benedizione su di lui) in Arabia agli inizi del VII secolo, ma soltanto
la vera religione di "Allàh" espressa nella sua forma definitiva.
L’"Islam" è la religione che fu data ad Adamo – pace su di lui – il primo uomo, ma anche il primo Profeta di "Allàh".
L’"Islam" fu la religione di tutti i Profeti inviati da "Allàh" all’umanità.
Il nome della religione di Dio l’"Islam", non è stato deciso dalle
ultime generazioni umane, ma è stato scelto da "Allàh" stesso ed è
menzionato chiaramente nella sua ultima rivelazione per il genere umano.
Nel Sublime Corano, ultimo libro della rivelazione divina, "Allàh" stabilisce quanto segue:
"Oggi, ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi e` piaciuto darvi per religione l`Islam."
[Corano 5 : 3]
"Chi vuole una religione diversa dall`Islam, il suo culto non sara` accettato." [Corano 3 : 85]
Ed afferma:
"Abramo non era ne' giudeo ne' nazareno, ma monoteista puro e musulmano" [Corano 3 : 67]
In nessuna parte della Bibbia trovate che "Allàh" abbia detto al popolo
del Profeta Mosè – pace su di lui – o ai suoi discendenti, che la loro
religione fosse il Giudaismo, né ai seguaci di Gesù Cristo che la loro
religione fosse la Cristiana.
Per la verità “Cristo” non era nemmeno il suo nome, neanche “Gesù”!
Il nome “Cristo” proviene dalla parola greca “Cristos” che significa
“Unto”. Così, “Cristo” è la traduzione greca del titolo ebraico
“Messiah”.
D’altra parte, il nome “Gesù ” è la versione latinizzata del suo nome ebraico “Esaù “.
Comunque, per ragioni di semplicità, continuerò a riferirmi al Profeta
“Esaù” come “Gesù”. Quanto alla sua religione, era quella che ordinò ai
suoi discepoli di predicare.
Come i Profeti antecedenti a lui, Gesù ordinò ai suoi di sottomettere
la loro volontà alla volontà di "Allàh", cioè di essere musulmani,
mettendoli in guardia dai falsi dei, frutto della fantasia umana.
Secondo il nuovo testamento, Gesù insegnò ai suoi discepoli quanto segue: Sia fatta la Tua volontà, come in cielo, cosi in terra
Ciò significa chiaramente la sottomissione solo alla volontà di Dio e a nessun altro.
Il messaggio dell’Islam
Dal momento che la totale sottomissione della propria volontà a
quella di "Allàh" rappresenta l’essenza dell’adorazione, il messaggio
fondamentale della religione di "Allàh" l’"Islam" è l’adorazione di
Allàh soltanto e l’abolizione dell’adorazione diretta o indiretta di
altre persone, luoghi, o qualunque altra cosa invece di "Allàh".
Siccome ogni cosa diversamente da"Allàh", il Creatore di tutte le cose,
è una creazione di "Allàh", si può dire, in sostanza, che l’Islam
distoglie l’uomo dall’adorazione del creato e lo invita ad adorare
soltanto il suo Creatore.
Egli – gloria a Lui l’Altissimo – è l’unico meritevole dell’adorazione
dell’uomo ed è per la Sua volontà che le preghiere vengono esaudite.
Se un uomo pregasse una creatura di Dio, qualunque essa sia, e le sue
preghiere venissero esaudite, non è la creatura che avrebbe esaudito le
sue preghiere, ma è "Allàh" che ha permesso che sussistano i motivi per
cui si è pregato.
Uno può dire: “Questo è ovvio”, comunque, per gli adoratori delle
creature, la preghiera poteva non essere esaudita. Similmente, le
preghiere a Muhammad o Gesù – pace su entrambi – o a Buddha, Krishna…,
non sono esaudite da loro che sono creature, ma sono esaudite dal loro
Creatore "Allàh".
"Allàh" stabilisce nel Sublime Corano che Gesù figlio della Vergine
Maria – pace su entrambi – non disse assolutamente ai suoi discepoli di
adorarlo, ma di adorare solo e soltanto "Allàh", suo Signore e Creatore:
"E quando Allàh dira`: O Gesù figlio di Maria, hai forse detto alla
gente: "Prendete me e mia madre come due divinità all`infuori di
Allah?", risponderà; " gloria a Te! Come potrei dire ciò di cui non ho
il diritto?" [corano 5:116]
Gesù, non adorava se stesso quando egli adorava, ma adorava "Allàh".
Questo principio fondamentale è custodito nel capitolo di apertura del
Sublime Corano conosciuto come “Al_Fàtihah” che significa “l’Aprente”
" Te soltanto adoriamo e Te soltanto invochiamo in soccorso" [corano 1:5]
Ed ancora nel Corano, ultimo libro di rivelazione divina, "Allàh" dice:
"il vostro Signore ha detto: " invocateMi, vi risponderò."
[corano 40:60]
Importante notare che il messaggio fondamentale dell’Islam è che "Allàh" ed il suo creato sono entità distintamente differenti.
"Allàh", non è il suo creato o parte di esso e nemmeno il creato è
"Allàh" o parte di esso.Ciò, può sembrare ovvio, ma l’adorazione
dell’uomo per il creato invece del Creatore, è basata in larga misura
sull’ignoranza di questo concetto.
È la credenza – erratissima – che l’essenza di "Allàh", è ovunque nel
suo creato, o che la sua divinità sia o sia stata presente in alcuni
aspetti del suo creato, il che ha fornito la giustificazione –
erratissima – per l’adorazione del creato, benché tale adorazione –
deviatissima – fosse chiamata “l’adorazione di Allàh attraverso il suo
creato”.
Comunque, il messaggio dell’Islam, come è stato portato dai Profeti di
"Allàh", è di adorare solo e soltanto "Allàh" e di evitare l’adorazione
del suo creato sia direttamente che indirettamente.
Nel Sublime Corano, "Allàh" stabilisce con chiarezza:
"Ad ogni comunità inviammo un profeta [che dicesse]: "adorate Allàh e fuggite il taghut*". [corano 16:36]
* Taghut: tutto ciò che viene adorato con o all’infuori di “Allàh” come pietre, statue, uomini, santi, ecc...
Quando si fa notare agli idolatri che “lui” o “lei” si prosternano a
degli idoli, creati dall’uomo, la replica invariabile, è che loro
realmente non adorano l’immagine di pietra, ma adorano "Allàh",
rappresentato in essa.
Loro asseriscono che l’idolo di pietra è soltanto il modo per avvicinarsi ad "Allàh" e non è "Allàh" stesso!
Chiunque accettasse il concetto della presenza dell’essere divino nel
suo creato, in qualunque forma, sarà obbligato ad accettare questo
ragionamento d'idolatria.
Mentre, chiunque comprende il messaggio fondamentale dell’Islam e le
sue implicazioni, non ammetterà mai l’idolatria, non importa quanto
viene fatta sembrare razionale.
Coloro che attraverso i secoli, si sono proclamati divinità hanno
spesso basato le loro asserzioni sulla credenza – erratissima – che
"Allàh" fosse presente nell’uomo. Semplicemente, essi rivendicano che
sebbene "Allàh" sia presente in ognuno di noi, secondo le loro false
credenze, Egli è più presente in loro che negli altri uomini. Da qui
asseriscono che dobbiamo sottomettere la nostra volontà alla loro e
adorarli sia come Dio in persona, che come Dio concentrato nelle loro
persone.
Similmente, coloro che hanno asserito la divinità di altri dopo la loro
morte, hanno trovato terreno fertile tra coloro che accettano la falsa
credenza della presenza di Dio nell’uomo.
Colui che afferra saldamente il messaggio dell’Islam e le sue
implicazioni non accetterà mai di adorare un altro essere umano, in
nessuna forma e in nessuna circostanza.
La religione di Dio nella sua essenza, è un chiaro richiamo
all’adorazione del Creatore ed il rigetto dell’adorazione del creato in
qualunque forma.
Questo è il significato del motto dell’Islam:
Non c'e` dio all`infuori di Allah [corano 47:19]
La sua ripetizione porta automaticamente chi la pronuncia nell’ovile
dell’Islam e la sincera fede in essa gli garantisce il paradiso.
Così, l’ultimo Profeta dell’Islam disse:
Chiunque dice: “Nessuna divinità eccetto Allah, e muore mantenendo fermamente questo (credo), entrerà in paradiso.".
[Riportato da Abu Dhar e raccolto da Al-Bukhari e Muslim].
Questo motto consiste nella sottomissione ad "Allàh" come unico Dio,
credendo a Lui, obbedendo ai suoi comandamenti e negando il politeismo
e i politeisti.
Il messaggio delle false religioni
Nel mondo ci sono tante sette, culti, religioni, filosofie e movimenti,
ognuno asserisce di essere la retta via o l‘unico vero sentiero verso
"Allàh".
Come uno può determinare qual è quello corretto? Oppure sono tutti veramente corretti?
Il metodo col quale si può trovare la risposta, è quello di togliere
completamente le superficiali differenze negli insegnamenti dei vari
reclamanti, giungendo alla verità ultima identificando l’obiettivo
centrale dell’adorazione al quale essi si richiamano, sia direttamente
che indirettamente.
Tutte le false religioni hanno in comune un concetto basilare per
quanto riguarda "Allàh": asseriscono che tutti gli uomini sono dei, o
che sono in particolare "Allàh", o che la natura è "Allàh", o che
"Allàh" è un’invenzione dell’immaginazione dell’uomo.
A questo modo, possiamo affermare che il messaggio basilare delle false
religioni, è che "Allàh" possa essere adorato sotto forma del suo
creato.
Le false religioni invitano l’uomo all’adorazione del creato, chiamando il creato o qualche suo aspetto come Dio.
Per esempio, il Profeta di "Allàh", Gesù figlio di Maria – pace su
entrambi – invitò i suoi discepoli ad adorare "Allàh", ma oggi, coloro
che si proclamano essere suoi seguaci, chiamano il popolo ad adorare
Gesù, asserendo che Gesù sia "Allàh"!
Budda fu un riformatore, il quale introdusse un certo numero di
principi umanistici nella religione dell’India. Non si proclamò Dio, né
suggerì ai suoi seguaci di essere oggetto di adorazione.
Ancora oggi, la maggioranza dei buddisti che si trovano fuori
dall’India, l’hanno assunto come Dio e si prosternano a degli idoli
fatti, secondo il loro modo di vedere, a sua somiglianza.
Usando il principio dell’identificazione dell’oggetto di adorazione, le
false religioni diventano molto evidenti e diventa chiarissima la loro
natura inventata dall’uomo.
Infatti, "Allàh", l’Onnisciente – gloria a Lui L’Altissimo – denuda la
natura inventata delle false religioni, affermando nel Sublime Corano
quanto segue:
"Non adorate all'infuori di Lui altro che nomi che voi e i vostri
avi avete inventato, e a proposito dei quali Allah non ha fatto
scendere nessuna prova. In verità il giudizio appartiene solo ad Allah.
Egli vi ha ordinato di non adorare altri che Lui. Questa la religione
immutabile, eppure la maggior parte degli uomini lo ignora." [corano
12: 40]
Si può argomentare che le religioni insegnano cose buone, quindi, perché dovrebbe interessare quale religione uno debba seguire?
La risposta è che le false religioni insegnano il più grave dei mali, cioè l’adorazione del creato invece del Creatore.
L’adorazione del creato è il peccato più grande che l’uomo possa
commettere, perchè essa contraddice il vero scopo della sua creazione.
L’uomo è stato creato per adorare "Allàh", come "Allàh" stabilisce esplicitamente nel Sublime Corano:
"E' solo perché Mi adorassero che ho creato i jinn* e gli uomini." [corano 51:56]
* I Jinn: sono creature invisibili, non umane, create da “Allàh”.
Conseguentemente, l’adorazione del creato, che è l’essenza
dell'idolatria, è l’unico peccato imperdonabile. Uno che muore in
questo stato di idolatria, ha segnato il suo destino nell’altra vita.
Questa, non è un'opinione, ma è una certezza, rivelata da "Allàh", nel
Sublime Corano; ultima rivelazione per tutto il genere umano:
"In verità Allah non perdona che Gli si associ alcunché; ma,
all'infuori di ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili a
Allah, commette un peccato immenso. " [corano 4:48 ]
Ľ universalità dell'Islam
Poiché le conseguenze della falsa religione sono così gravi, la vera
religione di "Allàh" deve essere universalmente comprensibile e
realizzabile, non confinata in un popolo o in luogo o in un tempo.
Quindi, per un credente, non ci possono essere condizioni da superare
per entrare in paradiso, come il battesimo, o credere in un uomo creato
da Dio come salvatore, ecc…
Dentro il principio centrale dell’Islam e la sua definizione (la resa
della volontà della persona a Dio "Allah") si stendono le radici
dell'universalità dell’Islam. Ogniqualvolta uno raggiunge la
realizzazione che "Allàh" è Uno ed è distinto dal suo creato e
sottomette sé stesso ad "Allàh", egli diventa musulmano nel corpo e
nello spirito ed è eleggibile per il paradiso.Così ognuno in qualunque
momento e nelle regioni più remote del mondo può diventare un
musulmano, un seguace dell’Islam, la religione di "Allàh",
semplicemente rigettando l’adorazione del creato e ritornando ad
"Allàh", unico Dio.
Comunque, è noto che, il riconoscimento di "Allah" e la sottomissione
ad "Allàh" , richiedono che uno scelga tra giusto ed errato e tale
scelta implica un’assoluta e personale responsabilità.
L’uomo sarà ritenuto responsabile delle proprie scelte, e come
tale, dovrebbe provare fino allo stremo delle sue forze a fare il bene
ed evitare il male; essendo il bene principale, l’adorazione di "Allàh"
solamente ed il male principale, l’adorazione del suo creato, sia in
associazione che in sostituzione di "Allàh".
Questa verità è espressa nel Sublime Corano, come segue:
"In verità coloro che credono, siano essi giudei, nazareni o sabei,
tutti coloro che credono in Allah e nell'Ultimo Giorno e compiono il
bene riceveranno il compenso presso il loro Signore. Non avranno nulla
da temere e non saranno afflitti." [corano 2:62]
"Se avessero obbedito* alla Torâh e al Vangelo e a quello che scese
su di loro da parte del loro Signore, avrebbero certamente goduto di
quello che c'è sopra di loro e di quello che c'è ai loro piedi. Tra
loro c'è una comunità che segue una via di moderazione, ma ben malvagio
è quello che fanno molti di loro." [corano 5:66]
*si riferisce alla Gente della scrittura
Riconoscimento di Allah
La domanda che sorge qui è:
Come si può sperare che tutta la popolazione creda in "Allàh" abbandonando le varie formazioni, società e culture?
Perché la gente sia responsabile nell’adorazione di "Allàh", tutti devono avere accesso alla conoscenza di "Allàh".
L’ultima rivelazione “il Corano” insegna che tutto il genere umano
ha il riconoscimento di "Allàh" impresso nella sua anima: è parte della
sua stessa natura con la quale è stato creato.
Nel Corano "Allàh" chiarisce che quando Egli – gloria a Lui l’Altissimo
– creò Adamo causò anche l’esistenza di tutti i suoi discendenti e
prese da loro una solenne promessa dicendo: "non sono forse io il
vostro Signore?" dissero: "si! noi siamo testimoni!"
Quindi "Allàh" spiega perché ha fatto fare testimonianza a tutto il
genere umano, che Lui è il suo Creatore ed è l’Unico vero Dio degno di
adorazione.
Egli dice: " ciò affinché voi non possiate dire nel Giorno della Resurrezione: "noi eravamo incoscienti di ciò!" [corano7:172]
Vale a dire, non abbiamo avuto idea che Tu "Allàh" fossi il nostro Dio.
Nessuno ci informò che noi dobbiamo adorare Te soltanto. "Allàh" spiega:
" i nostri antenati erano associatori e noi siamo i loro
discendenti: vorresti annientarci per quello che facevano questi
inventori di nullità? " [corano 7:173]
Così ogni bambino nasce con una naturale fede in "Allàh". Questa
inclinazione innata ad adorare Lui solo, viene chiamata in Lingua Araba
“FITRAH”. Se il bambino venisse lasciato a sé adorerebbe "Allàh" alla
sua maniera, ma tutti i bambini sono influenzati da tutto quanto li
circonda, visibile ed invisibile.
Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) riferisce il detto sacro di "Allàh":
Ho creato i miei servi sulla retta religione, ma i diavoli li sviarono.
Il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di Lui) disse ancora:
"Ogni bimbo nasce con la “Fitrah”, poi i suoi genitori lo
“giudaizzano” o lo “cristianizzano” o lo fanno diventare
“zoroastriano”, così come dal quadrupede nasce un altro quadrupede.Vedi
forse un’incongruenza in ciò?"
[Nelle collezioni di racconti del Profeta di Al-Bukhari e Muslim]
Come il bimbo è sottomesso alle leggi fisiche che "Allàh" mise in
natura, così anche la sua anima si sottomette in modo innato al fatto
che "Allàh" è il suo Signore e Creatore. Ma i suoi genitori tentano di
fargli seguire la loro strada ed il bimbo nella tenera età non è
sufficientemente forte per resistere od opporsi alla volontà dei suoi
genitori.
La religione che il bimbo segue in questo stadio della vita, fa parte
del costume di vita e di educazione ed "Allàh" non gli chiederà di
rendere conto né lo castigherà per questa religione, essendo il bambino
incapace.
Per tutta la durata della vita dell’uomo, dall’infanzia fino alla
morte, i segni sono ben visibili per lui anche nelle regioni più remote
della terra e nel profondo della sua anima, affinché si renda conto che
c’è UN SOLO VERO DIO "ALLÀH".
Se gli uomini fossero onesti con loro stessi, rigetterebbero i loro
falsi dei e cercherebbero "Allàh". La strada per loro sarebbe
facilitata. Ma se rigettano continuamente i segni di "Allàh" e
continuano ad adorare il creato, sarà più difficile per loro uscirne.
Per esempio, nella regione Sud–Est della giungla Amazzonica, in
Brasile, una tribù primitiva ha eretto una nuova capanna come dimora
del loro idolo principale “Skwatch”, che rappresenta per loro Iddio
Supremo di tutto il creato.
Il giorno seguente, un giovane entra nella capanna per fare omaggio
all’idolo e mentre è in prosternazione davanti a quello, che gli hanno
insegnato essere il suo creatore e sostenitore, un cane squallido pieno
di pulci entra nella capanna. Il giovane fa in tempo a sollevare la
testa e vede il cane che alza la zampa posteriore e sparge urina
sull’idolo.
Oltraggiato in quello che ritiene sacro, il giovane caccia via il cane
e si rende conto che l’idolo non può essere il Signore dell’Universo,
"Allàh" deve essere altrove. Ora ha una scelta da fare in base alla sua
esperienza nella capanna: cercare "Allàh", oppure proseguire in modo
disonesto con la falsa credenza della sua tribù. Anche se può sembrare
strano, questo fatto è un segno di "Allàh" per il giovane, questo segno
contiene la guida divina che quello che sta adorando non è affatto Dio.
Come è stato menzionato prima, i Profeti furono inviati ad ogni nazione
e tribù per rafforzare la fede naturale innata in "Allàh" e
l’inclinazione innata dell’uomo ad adorarLo e nello stesso tempo, per
rafforzare la verità divina nei segni quotidiani rivelati da "Allàh" .
Sebbene, nella maggior parte dei casi, molti degli insegnamenti
profetici siano stati distorti, ciò che è rimasto mette in rilievo il
giusto e l’errato. Per esempio, i dieci comandamenti della Torà, la
loro conferma nei Vangeli e l’esistenza di leggi contro il delitto, il
furto e l’adulterio nella maggior parte delle società.
Conseguentemente, ogni anima renderà conto della sua fede in "Allàh" e
la sua accettazione o meno della religione dell’Islam, la totale
sottomissione alla volontà di "Allàh".
Preghiamo “Allàh” – il Solo che debba essere ringraziato e lodato
incessantemente – di conservarci sulla retta via sulla quale Egli
misericordiosamente ci ha guidato e di conferirci la sua benedizione.
Egli è il Misericordioso Clementissimo.
E la lode e la gratitudine appartengono ad "Allàh", Signore dei mondi.
Voglia “Allàh” concedere la pace e la benedizione al suo servo e
messaggero il Profeta Muhammad ed alla sua stirpe ed ai suoi compagni e
a tutti coloro che li seguono sulla retta via.
Amin.