IL DIGIUNO NELLE DIVERSE TRADIZIONI RELIGIOSE ABRAMITICHE
di Patrizia Khadija Dal Monte
Con il nome di Allah il Compassionevole, il Misericordioso
Il digiuno, “sawm” in arabo non è una pratica che appartiene solo alla rivelazione coranica. Nel Corano stesso infatti è detto:
”Oh, voi che credete, vi è prescritto il digiuno, come era stato
prescritto a coloro che vi hanno preceduto”. (Al-Baqarah, II,183)
La parola coranica, qui come in altri versetti ci ricorda una delle
verità fondamentali espresse dalla rivelazione ricevuta dal profeta
Muhammad, pace e benedizione su di lui, e cioè il suo legame con le
rivelazioni precedenti, in un rapporto che non è di totale assorbimento,
infatti è anche detto “…Se Dio avesse voluto avrebbe fatto di voi
un’unica comunità”, vi ha voluto provare invece con quel che vi ha
dato…” (V,48) ma di Conferma e Discrimine. Se noi prendiamo sul serio
tale assunto, non possiamo ignorare la ricchezza che è contenuta nei
Libri che precedono la rivelazione coranica, che dovremmo rileggere in
un cammino che va all’indietro: dall’Islam, al Cristianesimo,
all’Ebraismo, come un uomo che diventato adulto rilegge la propria vita,
e meglio può individuare il senso del cammino percorso. In verità il
cammino dovrebbe essere anche più lungo, perché per il Corano il primo
Profeta è Adamo, pace su di lui, e in lui è dunque riconosciuta una
forma primordiale essenziale di profezia legata all’essere creato in
quanto umano, “…e insufflato in lui del Mio Spirito” (XV,29), che si
manifesta nella storia dell’umanità in varie forme e modi, nel tempo e
nello spazio, attraverso i muslim, coloro che sono sottomessi a Dio e
quindi vicini alla loro situazione esistenziale originaria. Voglio
quindi tentare una riflessione sul digiuno che accetti il contributo
delle esperienze precedenti alla rivelazione definitiva coranica, dalla
quale ci muoviamo dottrinalmente, anche se metodologicamente opererò in
ordine di apparizione storica. Per limiti di tempo e di spazio questo
lavoro si concentrerà nell’ambito dei Libri della rivelazione
ebraico-cristiana-musulmana, passando solo di sfuggita sull’importanza
del digiuno nelle religioni orientali. Perché il Ramadam , sia anche “
un’occasione per dimostrare un’insospettabile vicinanza tra le tre
grandi religioni monoteistiche …Ed è anche un’occasione per sentirsi
meno turbati dal “diverso”.”(Da [ندعوك للتسجيل في المنتدى أو التعريف بنفسك لمعاينة هذا الرابط] sociale, fame di
fede,2004”)
Il digiuno nella tradizione ebraica
Il digiuno nella tradizione cristiana
Il digiuno nella tradizione musulmana
di Patrizia Khadija Dal Monte
Con il nome di Allah il Compassionevole, il Misericordioso
Il digiuno, “sawm” in arabo non è una pratica che appartiene solo alla rivelazione coranica. Nel Corano stesso infatti è detto:
”Oh, voi che credete, vi è prescritto il digiuno, come era stato
prescritto a coloro che vi hanno preceduto”. (Al-Baqarah, II,183)
La parola coranica, qui come in altri versetti ci ricorda una delle
verità fondamentali espresse dalla rivelazione ricevuta dal profeta
Muhammad, pace e benedizione su di lui, e cioè il suo legame con le
rivelazioni precedenti, in un rapporto che non è di totale assorbimento,
infatti è anche detto “…Se Dio avesse voluto avrebbe fatto di voi
un’unica comunità”, vi ha voluto provare invece con quel che vi ha
dato…” (V,48) ma di Conferma e Discrimine. Se noi prendiamo sul serio
tale assunto, non possiamo ignorare la ricchezza che è contenuta nei
Libri che precedono la rivelazione coranica, che dovremmo rileggere in
un cammino che va all’indietro: dall’Islam, al Cristianesimo,
all’Ebraismo, come un uomo che diventato adulto rilegge la propria vita,
e meglio può individuare il senso del cammino percorso. In verità il
cammino dovrebbe essere anche più lungo, perché per il Corano il primo
Profeta è Adamo, pace su di lui, e in lui è dunque riconosciuta una
forma primordiale essenziale di profezia legata all’essere creato in
quanto umano, “…e insufflato in lui del Mio Spirito” (XV,29), che si
manifesta nella storia dell’umanità in varie forme e modi, nel tempo e
nello spazio, attraverso i muslim, coloro che sono sottomessi a Dio e
quindi vicini alla loro situazione esistenziale originaria. Voglio
quindi tentare una riflessione sul digiuno che accetti il contributo
delle esperienze precedenti alla rivelazione definitiva coranica, dalla
quale ci muoviamo dottrinalmente, anche se metodologicamente opererò in
ordine di apparizione storica. Per limiti di tempo e di spazio questo
lavoro si concentrerà nell’ambito dei Libri della rivelazione
ebraico-cristiana-musulmana, passando solo di sfuggita sull’importanza
del digiuno nelle religioni orientali. Perché il Ramadam , sia anche “
un’occasione per dimostrare un’insospettabile vicinanza tra le tre
grandi religioni monoteistiche …Ed è anche un’occasione per sentirsi
meno turbati dal “diverso”.”(Da [ندعوك للتسجيل في المنتدى أو التعريف بنفسك لمعاينة هذا الرابط] sociale, fame di
fede,2004”)
Il digiuno nella tradizione ebraica
Il digiuno nella tradizione cristiana
Il digiuno nella tradizione musulmana