السلام عليكم ورحمة الله وبركاته
Condivido con voi questo sermone dalla moschea Taiba di Torino:
La lode a Dio l’Ausiliario dei Suoi servi e il vincitore su tutti i suoi nemici, e la preghiera e la pace di Dio siano sulla misericordia offerta, nostro signore Muhammad come pure sulla sua famiglia, sui suoi compagni e su tutti i loro seguaci con fede sino al Giorno della
Resurrezione.
Carissimi fedeli… Viviamo ancora sotto le luci del nobile mese di Ramadan e stiamo per lasciare i dieci gironi della misericordia per entrare nei dieci giorni del perdono. Voglia l’Altissimo farci tra i graziati e i perdonati in questo mese.
Molti pensano che il Ramadan sia la stagione del riposo e del relax utt’altro, il Ramadan è stato storicamente una stagione fruttifera per l’islam e i musulmani. In un giorno come questo del mese di Ramadan dell’ottavo anno dalla hijra, il Profeta, su di lui la pace, rientrò a Makkah da conquistatore e liberatore insieme ad una decina di migliaia di suoi compagni, e fu in verità un’immensa vittoria. Questo ingresso dei musulmani, che fu, ricordiamo, senza alcuno spargimento di sangue, era giustificato dal tradimento di Quraich del patto di tregua che aveva stretto con i musulmani a Hudaibiyya, patto che aveva consentito a tutti di godere di una serena pace e tranquillità e di dialogare e confrontarsi in totale sicurezza. Questo libero e pacifico confronto consentì molti di conoscere più da vicino l’Islam e il suo Profeta e di aderire con convinzione in massa a questa religione.Carissimi… I musulmani una volta giunti alle porte di Mecca furono raggiunti da Abu Sufyan, uno dei capi di Quraich, che vedendo la grandezza dell’esercito musulmano e la quantità di persone e di tribù che avevano abbracciato l’Islam, aderì anch’egli all’Islam e il Profeta entrando a Mecca aveva diffuso la voce che chiunque si fosse rivolto alla casa di Abu Sufyan o si fosse chiuso nella propria casa o fosse entrato nella nobile Kaaba sarebbe stato al sicuro. Il Profeta, su di lui la pace, entrò allora a Mecca e distrusse gli idoli pagani che Quraich adorava insieme a Dio e dirigendosi ai quraishiti annullò le loro barbare leggi e illustrò loro i fondamenti della legge dell’Islam e
poi disse loro: “Cosa credete farò di voi O Quraich?” risposerò: “Sei un nobile fratello e figlio di un nobile fratello.” Allora gli disse: “Non vi faccio rimproveri, andate siete liberi.” Vediamo che nonostante la crudeltà e la disumanità con cui Quraich lo aveva trattato e il fatto
che lo aveva cacciato dalla sua amata città natale il Profeta, su di lui la pace, li ha perdonati e li ha lasciati liberi senza alcuna ritorsione o desiderio di vendetta.Disse l’Altissimo parlando di questa immensa vittoria, che aveva consentito ai musulmani di rientrare a Makkah senza alcuno spargimento di sangue: “In verità ti abbiamo concesso una vittoria lampante, (1) affinché Dio ti perdoni le tue colpe passate e future, perfezioni su di te il Suo favore e ti guidi sulla retta via; (2) e affinché Dio ti presti ausilio possente.”
Che l’Altissimo ci illumini e ci purifichi dai nostri peccati palesi e celati, in verità Egli è Misericordioso e Perdonatore… Amin
Condivido con voi questo sermone dalla moschea Taiba di Torino:
La lode a Dio l’Ausiliario dei Suoi servi e il vincitore su tutti i suoi nemici, e la preghiera e la pace di Dio siano sulla misericordia offerta, nostro signore Muhammad come pure sulla sua famiglia, sui suoi compagni e su tutti i loro seguaci con fede sino al Giorno della
Resurrezione.
Carissimi fedeli… Viviamo ancora sotto le luci del nobile mese di Ramadan e stiamo per lasciare i dieci gironi della misericordia per entrare nei dieci giorni del perdono. Voglia l’Altissimo farci tra i graziati e i perdonati in questo mese.
Molti pensano che il Ramadan sia la stagione del riposo e del relax utt’altro, il Ramadan è stato storicamente una stagione fruttifera per l’islam e i musulmani. In un giorno come questo del mese di Ramadan dell’ottavo anno dalla hijra, il Profeta, su di lui la pace, rientrò a Makkah da conquistatore e liberatore insieme ad una decina di migliaia di suoi compagni, e fu in verità un’immensa vittoria. Questo ingresso dei musulmani, che fu, ricordiamo, senza alcuno spargimento di sangue, era giustificato dal tradimento di Quraich del patto di tregua che aveva stretto con i musulmani a Hudaibiyya, patto che aveva consentito a tutti di godere di una serena pace e tranquillità e di dialogare e confrontarsi in totale sicurezza. Questo libero e pacifico confronto consentì molti di conoscere più da vicino l’Islam e il suo Profeta e di aderire con convinzione in massa a questa religione.Carissimi… I musulmani una volta giunti alle porte di Mecca furono raggiunti da Abu Sufyan, uno dei capi di Quraich, che vedendo la grandezza dell’esercito musulmano e la quantità di persone e di tribù che avevano abbracciato l’Islam, aderì anch’egli all’Islam e il Profeta entrando a Mecca aveva diffuso la voce che chiunque si fosse rivolto alla casa di Abu Sufyan o si fosse chiuso nella propria casa o fosse entrato nella nobile Kaaba sarebbe stato al sicuro. Il Profeta, su di lui la pace, entrò allora a Mecca e distrusse gli idoli pagani che Quraich adorava insieme a Dio e dirigendosi ai quraishiti annullò le loro barbare leggi e illustrò loro i fondamenti della legge dell’Islam e
poi disse loro: “Cosa credete farò di voi O Quraich?” risposerò: “Sei un nobile fratello e figlio di un nobile fratello.” Allora gli disse: “Non vi faccio rimproveri, andate siete liberi.” Vediamo che nonostante la crudeltà e la disumanità con cui Quraich lo aveva trattato e il fatto
che lo aveva cacciato dalla sua amata città natale il Profeta, su di lui la pace, li ha perdonati e li ha lasciati liberi senza alcuna ritorsione o desiderio di vendetta.Disse l’Altissimo parlando di questa immensa vittoria, che aveva consentito ai musulmani di rientrare a Makkah senza alcuno spargimento di sangue: “In verità ti abbiamo concesso una vittoria lampante, (1) affinché Dio ti perdoni le tue colpe passate e future, perfezioni su di te il Suo favore e ti guidi sulla retta via; (2) e affinché Dio ti presti ausilio possente.”
Che l’Altissimo ci illumini e ci purifichi dai nostri peccati palesi e celati, in verità Egli è Misericordioso e Perdonatore… Amin