Allah è lo stesso Dio degli Ebrei e dei Cristiani?
Si.
Il termine in ebraico deriva da “EL” e in arabo da “ELH”. Il vocabolo
per “Dio” è “Elah”. Paragoniamo questo a “Eloi” e a “Eli” nel Nuovo
Testamento.
Allah
è il termine perfetto per descrivere il Dio degli Ebrei e dei Cristiani
dato che non ha concordanza né di genere né di numero. Quindi, quando
si usano le parole “Eloihim” o “Allahumma” (esse appaiono inizialmente
come il plurale e/o il genere femminile), appare chiaro che si tratta
del plurale maiestatis , così come quando un re, emettendo un’ordinanza,
lo usa in riferimento alla propria posizione regale, non certo al
plurale.
In
inglese non vi è un termine per designare il Dio (“God”) di Israele o
il Dio (“God”) di Gesù. Questo spiega perché la parola rimanga la stessa
sia che si parli di falsi dei (“false god”) o di idoli pagani, o del
Dio (“God”) di Abramo o Mosè o Gesù (pace su di loro).
Notare in inglese l’uso della G maiuscola. Questo è l’unico modo in cui
in inglese si fa distinzione fra i due. Nelle lingue semitiche è facile
notare la differenza tra un dio e il Dio e questo grazie alla struttura
delle parole stesse.
Vi sono numerosi esempi di ciò. In qualsiasi motel o albergo prendete la Bibbia
dal cassetto accanto al letto, sfogliatelo e osservate le prime pagine,
vi è un riferimento alle traduzioni della Bibbia fatte in 27 lingue. Il
secondo esempio è dato dalla lingua del passaggio del Nuovo Testamento
tratto dal Gospel di Jhon 3:16. Il verso inizia in inglese “For God so
loved the world…” e nella traduzione araba il termine usato per “God”
(“Dio”) è “Allah”.
La Bibbia
araba inizia con il libro della Genesi in cui si usa il termine “Allah”
per indicare il “Dio” della Creazione; Adamo ed Eva; Noè; Abramo;
Ismaele e Isacco e Israele. La prima pagina della Genesi contiene 17
volte la parola “Allah”.
Si.
Il termine in ebraico deriva da “EL” e in arabo da “ELH”. Il vocabolo
per “Dio” è “Elah”. Paragoniamo questo a “Eloi” e a “Eli” nel Nuovo
Testamento.
Allah
è il termine perfetto per descrivere il Dio degli Ebrei e dei Cristiani
dato che non ha concordanza né di genere né di numero. Quindi, quando
si usano le parole “Eloihim” o “Allahumma” (esse appaiono inizialmente
come il plurale e/o il genere femminile), appare chiaro che si tratta
del plurale maiestatis , così come quando un re, emettendo un’ordinanza,
lo usa in riferimento alla propria posizione regale, non certo al
plurale.
In
inglese non vi è un termine per designare il Dio (“God”) di Israele o
il Dio (“God”) di Gesù. Questo spiega perché la parola rimanga la stessa
sia che si parli di falsi dei (“false god”) o di idoli pagani, o del
Dio (“God”) di Abramo o Mosè o Gesù (pace su di loro).
Notare in inglese l’uso della G maiuscola. Questo è l’unico modo in cui
in inglese si fa distinzione fra i due. Nelle lingue semitiche è facile
notare la differenza tra un dio e il Dio e questo grazie alla struttura
delle parole stesse.
Vi sono numerosi esempi di ciò. In qualsiasi motel o albergo prendete la Bibbia
dal cassetto accanto al letto, sfogliatelo e osservate le prime pagine,
vi è un riferimento alle traduzioni della Bibbia fatte in 27 lingue. Il
secondo esempio è dato dalla lingua del passaggio del Nuovo Testamento
tratto dal Gospel di Jhon 3:16. Il verso inizia in inglese “For God so
loved the world…” e nella traduzione araba il termine usato per “God”
(“Dio”) è “Allah”.
La Bibbia
araba inizia con il libro della Genesi in cui si usa il termine “Allah”
per indicare il “Dio” della Creazione; Adamo ed Eva; Noè; Abramo;
Ismaele e Isacco e Israele. La prima pagina della Genesi contiene 17
volte la parola “Allah”.