Contrariamente a ciò che alcuni pensano, l’uomo, una volta morto, non può aggiungere nulla né diminuire alla sua opera su terra.
Questo mondo, infatti, è il terreno dell’azione e si ha ogni interesse ad agire il più possibile nel bene ed il meno possibile nel male poiché al paradiso, come in inferno, ci sono gradi diversi che si meritano con le proprie azioni.
Benché in questo mondo siamo ricompensati e puniti per le nostre azioni in modo dirette o indirette è nel l’altro mondo dove si trova il vero luogo di ricompensa poiché quella di questo mondo non conta nulla dinanzi a quella dell’altro.
Tuttavia l’opera del morto può continuare dopo di lui nei casi seguenti:
Secondo Abu Hurayra ( ), il messaggero di Dio ( ) ha detto: “Quando l’uomo (o la donna) muore, la sua opera si ferma eccetto in tre cose:
- Una elemosina continua.
- Un’opera scientifica o conoscenza di cui la gente tira profitto.
- Un figlio virtuoso che prega per lui “.
(Riportato da Muslim)
È dunque un incoraggiamento a fare opere di beneficenza che restano attive dopo la morte per il loro autore (ospedali, scuole, moschee ecc.), o a scrivere un’opera scientifica utile tanto per questo mondo che per l’altro. O infine a lasciare un figlio virtuoso che prega per l’anima dei suoi genitori o che fa buone azioni che attirano su loro la benedizione di quelli che ne approfittano.
Fratelli e sorelle nell’islam, spendete i vostri beni nella via di Allah. Ciò che avanzate per voi stessi lo troverete il giorno ultimo in una ricompensa migliore.
Un uomo è venuto a vedere il profeta e gli ha chiesto quale elemosina con la migliore ricompensa.
Il profeta gli ha detto: “È quello che doni allora: che sei in buona salute, che sei un pò avaro, che temi la povertà e che vuoi la ricchezza.”
E non aspettare fino al momento in cui la morte arriva alla gola poiché sarà troppo tardi.
Il tuo denaro non lo prenderai con te. Ciò che ti accompagnerà è ciò che avrai speso nella via di Allah.
“Siate generosi di quello che Noi vi abbiamo concesso, prima che giunga a uno di voi la morte ed egli dica: “Signore, se Tu mi dessi una breve dilazione, farei l’elemosina e sarei fra i devoti”.” (Sura 63 – versetto 10)
Ed Allah non ritarda mai il termine di qualcuno, al momento della morte, è troppo tardi…
Servi di Allah! Pensiamo anche senza cessare che i minuti che si sgusciano a lunghezza di giorno e di notte ci avvicinano inesorabilmente alla morte. Ma riflettere sull’epoca passata non è un affare sottile.
Ashraf `Ali Thanwi diceva: “Per natura anche, l’uomo ha tendenza a dimenticare; solo la situazione presente attira tutta la sua attenzione ed il suo interesse, è il figlio del presente “. Tuttavia, se si cercasse di meditare sui giorni passati, si constaterebbe che niente è stato preparato seriamente per l’aldilà.
Che Allah ci permetta a tutti di meditare sui nostri atti passati, e trarre lezioni per agire meglio oggi e domani.