LASCIA UNA TRACCIA DOPO LA MORTE
Quanti anni hai in questa vita? Quanto speri che sia lunga la tua vita in questa terra? Sessant’anni, settanta, novanta? E poi? Se moriamo, veniamo lasciati a noi stessi, la morte quindi è la pace di ogni vivo. In verità se moriamo poi veniamo anche resuscitati, e successivamente saremo interrogati su tutto. Cari fratelli e sorelle, vi siete mai chiesti quando si interromperanno le vostre buone opere? Quando ve ne andrete? Quando lascerete la casa delle opere per andare in quella delle ricompense? Tutti moriamo, e resta solo colui che non muore mai. Il giorno in cui una persona muore, per lei, è anche il giorno in cui verrà giudicata, in cui si spegnerà il respiro, si chiuderanno i sigilli e si interromperanno le opere, disse il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui): “Se una persona muore, il suo operato sarà troncato tranne che per tre cose: una carità permanente, o una conoscenza che gli giova, o un figlio virtuoso che invoca che Allah per egli”. Questo detto trasmette sofferenza e speranza. Questo detto dobbiamo scriverlo nelle profondità del nostro cuore, la vita è un bottino non sostituibile, e un’occasione irripetibile, se la persona muore, il suo operato sarà troncato, si interromperanno le sue preghiere, la sua elemosina, la sua recita e le sue invocazioni. È un momento nel quale si distruggono i desideri, si dividono i gruppi e si angoscia la vita; un giorno l’arcangelo Gabriele (la pace sia su di lui) venne dal profeta Muhammad e gli disse: “O Muhammad, vivi quanto vuoi, prima o poi morirai, ama chi desideri, prima o poi lo lascerai, fai quello che vuoi, prima poi verrai ricompensato tramite esso”, poi disse: “O Muhammad, l’onore del credente è la preghiera notturna e il suo orgoglio è il non bisogno delle persone”. Cari fratelli e sorelle, la vita ha i giorni contati, la vita ha una fine, non sappiamo quand’è, dice Allah: “In verità la scienza dell'Ora è presso Allah, Colui Che fa scendere la pioggia e conosce quello che c'è negli uteri. Nessuno conosce ciò che guadagnerà l'indomani e nessuno conosce la terra in cui morrà. In verità Allah è il Sapiente, il Ben informato.” (Luqman, 34). Cari fratelli e sorelle, come possiamo fare il bene dopo la morte? Chi di noi non desidererebbe, nonostante sia sotto terra, da solo, di poter fare del bene senza interruzioni? La vera vita è quella le cui buone opere si estendono dopo la morte, si interrompe il respiro ma non le buone opere. La vita è un’occasione irripetibile. Cari fratelli e sorelle, siamo in una dimora desiderata da tutti i deceduti, di tornare in vita per pregare, leggere il Corano, nominare Allah, fare opere buone anche solo per un istante, ma così ha deciso Allah, ormai è tardi, dice Allah: “[Agli abitanti] delle città che facemmo perire è vietato ritornare [al mondo]” (Al Anbiya, 95). Disse il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui): “Nessuno muore senza rimorso”, dissero: “O profeta di Allah, perché si pente?”, rispose: “Se ha fatto il bene, si pentirà di non averne fatto di più e se ha fatto il male, si rammaricherà del fatto che non gli verrà tolto”. Un giorno il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) è passato vicino ad una tomba, quindi chiese: “Di chi è?”, risposero: “Di un tale”, disse: “Una preghiera per lui è meglio del resto della vostra vita”. Per il ben guidato seppellito sotto terra, soddisfatto delle sue opere, la cui utilità si estende oltre la sua morte, sarà altrettanto estesa anche la sua ricompensa. Nessuna dimora per l’uomo morto, solo quella che stava costruendo prima di morire, se l’ha costruita con il bene, essa sarà rilassante, se l’ha costruita con il male, essa fallirà. Grande rammarico per chi muore e con lui anche le sue opere. Beato invece colui che ha lavorato per dopo la morte, portando quindi le conseguenze delle sue opere alla sua tomba. Non muore chi lascia un buon ricordo, una conoscenza utile, un’opera virtuosa, non muore perché quando viene ricordato, tutti invocano Allah per lui, non muore chi lascia un figlio virtuoso che invoca Allah per lui, disse il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui): “L’uomo che si eleva in paradiso dice: come mai tutto ciò? Gli verrà detto: è grazie a tuo figlio che implora il perdono per te”. Disse Ibrahim ibnu Yazid: “E’ venuto da me un uomo chiamato Riah Al Qaysi e mi ha detto: andiamo al cimitero e stipuliamo un patto lì. Sono andato con lui, ci siamo seduti in mezzo alle tombe. Disse Riah: O Ibrahim cosa pensi stia desiderando quest’uomo sotto la sua tomba? Risposi: giuro a nome di Allah che sta chiedendo di tornare in vita per adorare Allah e fare il bene. Disse Riah: noi siamo in questa vita, allora obbediamo ad Allah. Poi si alzò, si sforzò e dopo un breve periodo morì”. Sfrutta durante il tuo tempo libero il merito di una prosternazione, chissà, la tua morte può essere improvvisa, quante persone in buona salute hanno perso la propria vita all’improvviso. La vittoria non sta soltanto nel morire per il bene; ma anche per un’opera di bene che non si interrompe mai, il successo sta nella morte dei sensi ma non delle opere virtuose, sta nel godere della propria ricompensa mentre si è nella propria tomba. La vera gioia sta nel trovarsi, il giorno della resurrezione, sorpresi da opere grandi quanto le montagne, non sai da dove provengano, in realtà derivano da opere, carità e scienze che hai realizzato nella vita terrena. Chi annaffia il bene prima della sua scomparsa, aggiunge anni alla sua reale età. Cari fratelli e sorelle, il commercio con Allah non fallirà mai, come mai ne godono alcuni e altri si disinteressano? Un’ultima cosa: risparmia in modo da avere qualcosa dopo la tua scomparsa, un bene fisso che sia al servizio tuo e dei tuoi genitori, che sia un insegnamento per gli altri, un racconto, ad una condizione: che sia un’opera sincera, dice Allah: “Chi compie il bene ed è credente non vedrà disconosciuto il suo sforzo, ché Noi lo registriamo.” (Al Anbiya, 94).
La Lode appartiene ad Allah.