IL MONDO HA BISOGNO DI ALLAH
È possibile che ingegneri e muratori possano supervisionare e costruire un enorme edificio, dichiararlo concluso, morire, e lasciare il palazzo in piedi anche per molti anni. Questo edificio non è stato creato dal nulla, e i suoi autori non hanno fatto altro che unire un mattone ad un altro. Per quanto riguarda invece la costruzione di questo vasto universo in cui viviamo, l’innalzamento dei suoi cieli, e l’estensione della sua terra per essere urbanizzata, si tratta di un’opera ben diversa, basata sulla creatività assoluta. E visto che questo mondo, per esistere, ha avuto bisogno del suo Signore, anche per poter permanere ha bisogno di Egli in ogni singolo istante. Non c’è un singolo atomo sulla terra o nei cieli che derivi la sua esistenza da sé stesso, e di conseguenza che sia totalmente indipendente. Al contrario, l’esistenza abbondante della quale gode il creato svanisce nel momento in cui Allah lo decide, come quando l’ombra svanisce quando non c’è nulla che la proietti. Non ci sarà giorno se non con la presenza del sole! E non ci sarà mondo se non con la presenza di Allah. Dice Allah: “O uomini, voi siete bisognosi di Allah, mentre Allah è Colui Che basta a Sé stesso, il Degno di lode. Se volesse, vi farebbe perire e susciterebbe una nuova creazione.” (Fatir, 15-16). Le menti e i pensieri che esse producono, i cuori e i sentimenti che essi generano, e i corpi e il sangue che in loro scorre, in ogni paese e in ogni continente, operano tutti secondo la volontà di Allah. Se Allah volesse abbandonarci, non troveremmo nemmeno il tempo di realizzare di essere il nulla, dal momento che smetteremmo istantaneamente di esistere. La differenza tra la nostra esistenza e l’esistenza di Allah è che quest’ultima deriva da sé stessa, mentre noi non deriviamo nulla da noi stessi, se Allah ci concede la grazia di esistere, allora esisteremo finché questa grazia non ci verrà tolta, altrimenti scompariremmo nel nulla. Da qui sappiamo che Allah ha molti attributi che chiariscono le caratteristiche della Sua perfezione, e menzioniamo di esse quanto segue: non c’è nulla che Gli assomigli, e questo è ovvio. C’è un’enorme differenza tra il creato e il Creatore. Allah si è descritto con tante caratteristiche, delle quali è difficile capirne l’essenza come capiamo le questioni quotidiane, anzi, capirne l’essenza è impossibile. Se si dice: “Allah ascolta”, non lo fa con un orecchio come il nostro, se si dice che Allah vede, non lo fa con un occhio come il nostro, se si dice che Allah ha costruito il cielo, non lo ha fatto come costruiamo noi gli edifici, quindi tramite la suddivisione in gruppi e l’utilizzo di specifici strumenti, e se si dice che Allah posa la sua mano sulla nostra, non lo fa con la mano che noi conosciamo. Ciò di cui siamo certi da sempre è che gli attributi e le condizioni del creato non devono essere attribuiti ad Allah l’Onnipotente. Egli è totalmente diverso dalle sue creature. La questione della divinità è superiore a ciò che le menti limitate possono immaginare, dice Allah: “È Lui che ha fatto scendere il Libro su di te. Esso contiene versetti espliciti, che sono la Madre del Libro, e altri che si prestano ad interpretazioni diverse. Coloro che hanno una malattia nel cuore, che cercano la discordia e la [scorretta] interpretazione, seguono quello che è allegorico, mentre solo Allah ne conosce il significato. Coloro che sono radicati nella scienza dicono: “Noi crediamo: tutto viene dal nostro Signore”. Ma i soli a ricordarsene sempre sono i dotati di intelletto.” (Al Imran, 7). Sulla base di ciò, tutto quello che abbiamo confermato nel Libro di Allah e nella Sunna del Suo Messaggero è ciò che Allah ha descritto di sé stesso e attribuito a sé stesso. Lo accettiamo totalmente, non ne abusiamo né lo interpretiamo, né lo paragoniamo ad altro. Il concetto di divinità, nel momento che l’essere umano viene a conoscenza della via verso di esso e lo accoglie con il cuore e l’istinto, sarà totalmente chiaro e privo di ambiguità, esso è la perfezione assoluta che permette all’essere umano di elevarsi, dice Allah: “Niente è simile a Lui. Egli è l'Audiente, Colui Che tutto osserva.” (Ash-Shura, 11). È secondo questa interpretazione che i compagni e i seguaci del profeta - che Allah sia soddisfatto di loro – hanno vissuto. Questo Dio verso cui il Corano vuole guidare le persone, deve essere comprensibile per le menti delle persone affinché possano conoscerlo e trovare tranquillità presso di Egli. Qual è dunque il significato che il Corano dà alla parola “Allah”? Si parla di un dio concreto o morale? Limitato o assoluto? L’Islam affronta tale questione in maniera eccellente, che dimostra la veridicità del messaggio del profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui). Primo: il concetto di divinità - nella legge islamica - non è materiale. Perché se lo fosse, Allah si sarebbe incarnato in una persona. E se si fosse incarnato in una persona, sarebbe stato limitato, e se fosse stato limitato, sarebbe stato percepibile dai sensi dell’uomo. Sarebbe diventato una cosa, la quale è presente in certi luoghi e assente in altri, è visibile a certe creature ed invisibile ad altre. Questo è ciò che elimina la sacralità di Allah, e limita il suo valore ed il suo prestigio. Secondo: l'Islam non ha accettato che il concetto di Allah fosse una questione morale e un'idea astratta assoluta che non è supportata da una descrizione, né trova la sua manifestazione nella realtà in cui viviamo. Se fosse così, la mente non sarebbe in grado di coglierne il significato, il cuore non ne sarebbe soddisfatto e rassicurato, e l'uomo non avrebbe ritenuto un'idea così astratta come un qualcosa in grado di agire su di esso e influenzare il suo comportamento. Per questo il concetto di Allah non è né una cosa materiale, né un'idea astratta. Piuttosto, l'Islam ha dato una descrizione del concetto di Allah che fosse una via di mezzo tra incarnazione e astrazione. Quando una persona guarda la descrizione di Allah nel Nobile Corano, trova un dio che ascolta, vede, e conosce, che è capace, saggio, volenteroso, che resuscita e toglie la vita, e che è capace di tutte le cose, sovrano di tutto, retto sul proprio trono, con gli angeli che lo circondano, non gli disobbediscono e fanno tutto ciò che ordina. Ciò permette al credente di crearsi delle immagini nella mente, quando poi osserva il Corano nel suo complesso, si rende conto che non c’è nulla come Allah, quest’ultimo aspetto ha un effetto importante sul modo di pensare del musulmano, dal momento che raccoglie tutte le immagini appena citate e le “scioglie” come iceberg nell'oceano. Questo - in poche parole - è ciò che rientra nella percezione del concetto che il Corano voleva stabilire nella mente e nel cuore delle persone ... e quel concetto è affinché si possa sentire la divinità, rivolgersi ad essa e compiere le proprie preghiere. Quanto alla realtà di questa grande divinità, è una questione che va oltre ciò che possiamo immaginare ... Ma quando non c’è modo di non immaginare; Il Sacro Corano ci aiuta nella misura necessaria per soddisfare il nostro bisogno di immaginazione, rendendo Allah un concetto non incarnato, ma dotato di conoscenza, potere, volontà, udito, visione e altre qualità che definiscono la perfezione del Signore dei mondi.
La Lode appartiene ad Allah.