Chi è Allah? _Viaggio alla ricerca di Allah
Nel nostro saggio precedente abbiamo ascoltato Allah, Potente e Sommo, mentre presentava se stesso attraverso le parole di Ayat al-Kursy e abbiamo detto che l’uomo può intraprendere molteplici strade per giungere alla conoscenza di qualcosa!
Quindi anche nel viaggio alla conoscenza di Allah possiamo percorrere varie strade, e quella che seguiremo questa volta è: un viaggio di scoperta compiuto da una persona che ha avvertito che dietro a questa esistenza senza dubbio doveva esserci un creatore da dover adorare, questo uomo è Ibrahim Al-Khalil (Abramo), profeta di Allah e padre di tutti i profeti.
Abramo, pace su di lui, uscì a riflettere sul creato di Allah, che lui ancora non conosceva, ma della cui facoltà creativa e della cui potenza si rendeva ben conto, quindi cominciò il suo viaggio alla ricerca di Allah.
Questa è la storia così come la racconta il Corano:
“E così mostravamo ad Abramo il regno dei cieli e della terra perché facesse parte di coloro che sono solidamente convinti (75) e quando lo avvolsero le tenebre della notte, vide una stella e disse: “Questo è il
mio Signore”; ma quando la stella tramontò disse: “Non amo ciò che tramonta” (76). E, quando vide la luna levarsi all’orizzonte, disse: “Questo è il mio Signore”, ma quando anch’essa tramontò esclamo: “Se il
mio Signore non mi guida sarò anch’io tra i traviati” (77). E quando vide il sole nascente gridò: “Questo è il mio Signore! Questo è ben più grande”, ma quando anch’esso tramontò Abramo gridò: “O popolo mio sono innocente della vostra idolatria! (78) Io volgo la faccia verso Colui che ha creato i cieli e la terra, in purezza di fede e non voglio far parte dei politeisti” (79). E il suo popolo prese ad argomentare contro
di lui ed egli ribatté: “Argomenterete voi forse su Dio con me, mentre Dio mi ha diretto sulla retta via? Io non ho paura dei compagni che voi date a Dio, solo il mio Signore può, semmai, farmi del male. Il mio
Signore abbraccia con la Sua scienza ogni cosa. Non riflettete voi, dunque? (80)” [Sura dei Greggi 75-80]
Dunque Abramo, pace su di lui, ha percepito che c’era una forza creatrice di tutto, dei cieli e della
terra, e ha sentito dentro di sé che le divinità in cui aveva fede il suo popolo erano impotenti ed era impossibile che potessero creare alcunché, anzi egli ha poi dimostrato che esse non erano nemmeno in
grado di difendere se stessi.
E Abramo, pace su di lui, si è addossato il compito di ricercare Dio e ha cominciato ad osservare
per prima cosa il cielo e, vista una stella grande, disse che era il suo Signore, ma per quanto potesse durare la presenza della stella, essa certamente doveva tramontare, infatti se si dileguava il buio se ne
andava la stella con l’andarsene del nero della notte. Perciò Abramo si stupì, come poteva prendersi a divinità ciò che scompariva allo scomparire della notte? Il viaggio di scoperta di Abramo è continuato
con la vista della luna nel cielo e ha pensato che fosse proprio questa la divinità che cercava, ma la durata della presenza della luna non era più lunga di quella della stella, dato che scompariva con il levarsi del sole.
Quando Abramo, profeta di Allah, vide il sole gli nacque la speranza che fosse quella la divinità che cercava, ma l’uomo non raggiunge tutto ciò che desidera, poiché il sole è tramontato alla fine del giorno e, con esso, è tramontata la speranza di Abramo di trovare quel sogno che cercava. Lo colsero, dunque, tristezza e disperazione finché Dio gli ha concesso la fede e gli ha rivelato di essere stato scelto da Allah come ammonitore per il suo popolo.
Questo era Dio che Abramo cercava, non era il sole, né la luna, né gli idoli davanti a cui si prostrava il popolo di Abramo, ma Allah creatore dei cieli e della terra.
Questa non è stata l’unica ricerca di Allah, ce ne è stata un’altra compiuta da un’altra persona migliaia di anni dopo la morte di Abramo, pace su di lui…nel nostro prossimo saggio parleremo di questa ulteriore ricerca.
Nel nostro saggio precedente abbiamo ascoltato Allah, Potente e Sommo, mentre presentava se stesso attraverso le parole di Ayat al-Kursy e abbiamo detto che l’uomo può intraprendere molteplici strade per giungere alla conoscenza di qualcosa!
Quindi anche nel viaggio alla conoscenza di Allah possiamo percorrere varie strade, e quella che seguiremo questa volta è: un viaggio di scoperta compiuto da una persona che ha avvertito che dietro a questa esistenza senza dubbio doveva esserci un creatore da dover adorare, questo uomo è Ibrahim Al-Khalil (Abramo), profeta di Allah e padre di tutti i profeti.
Abramo, pace su di lui, uscì a riflettere sul creato di Allah, che lui ancora non conosceva, ma della cui facoltà creativa e della cui potenza si rendeva ben conto, quindi cominciò il suo viaggio alla ricerca di Allah.
Questa è la storia così come la racconta il Corano:
“E così mostravamo ad Abramo il regno dei cieli e della terra perché facesse parte di coloro che sono solidamente convinti (75) e quando lo avvolsero le tenebre della notte, vide una stella e disse: “Questo è il
mio Signore”; ma quando la stella tramontò disse: “Non amo ciò che tramonta” (76). E, quando vide la luna levarsi all’orizzonte, disse: “Questo è il mio Signore”, ma quando anch’essa tramontò esclamo: “Se il
mio Signore non mi guida sarò anch’io tra i traviati” (77). E quando vide il sole nascente gridò: “Questo è il mio Signore! Questo è ben più grande”, ma quando anch’esso tramontò Abramo gridò: “O popolo mio sono innocente della vostra idolatria! (78) Io volgo la faccia verso Colui che ha creato i cieli e la terra, in purezza di fede e non voglio far parte dei politeisti” (79). E il suo popolo prese ad argomentare contro
di lui ed egli ribatté: “Argomenterete voi forse su Dio con me, mentre Dio mi ha diretto sulla retta via? Io non ho paura dei compagni che voi date a Dio, solo il mio Signore può, semmai, farmi del male. Il mio
Signore abbraccia con la Sua scienza ogni cosa. Non riflettete voi, dunque? (80)” [Sura dei Greggi 75-80]
Dunque Abramo, pace su di lui, ha percepito che c’era una forza creatrice di tutto, dei cieli e della
terra, e ha sentito dentro di sé che le divinità in cui aveva fede il suo popolo erano impotenti ed era impossibile che potessero creare alcunché, anzi egli ha poi dimostrato che esse non erano nemmeno in
grado di difendere se stessi.
E Abramo, pace su di lui, si è addossato il compito di ricercare Dio e ha cominciato ad osservare
per prima cosa il cielo e, vista una stella grande, disse che era il suo Signore, ma per quanto potesse durare la presenza della stella, essa certamente doveva tramontare, infatti se si dileguava il buio se ne
andava la stella con l’andarsene del nero della notte. Perciò Abramo si stupì, come poteva prendersi a divinità ciò che scompariva allo scomparire della notte? Il viaggio di scoperta di Abramo è continuato
con la vista della luna nel cielo e ha pensato che fosse proprio questa la divinità che cercava, ma la durata della presenza della luna non era più lunga di quella della stella, dato che scompariva con il levarsi del sole.
Quando Abramo, profeta di Allah, vide il sole gli nacque la speranza che fosse quella la divinità che cercava, ma l’uomo non raggiunge tutto ciò che desidera, poiché il sole è tramontato alla fine del giorno e, con esso, è tramontata la speranza di Abramo di trovare quel sogno che cercava. Lo colsero, dunque, tristezza e disperazione finché Dio gli ha concesso la fede e gli ha rivelato di essere stato scelto da Allah come ammonitore per il suo popolo.
Questo era Dio che Abramo cercava, non era il sole, né la luna, né gli idoli davanti a cui si prostrava il popolo di Abramo, ma Allah creatore dei cieli e della terra.
Questa non è stata l’unica ricerca di Allah, ce ne è stata un’altra compiuta da un’altra persona migliaia di anni dopo la morte di Abramo, pace su di lui…nel nostro prossimo saggio parleremo di questa ulteriore ricerca.