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LA QUESTIONE DEL RICORDO E DELLA DIMENTICANZA Aya10
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    LA QUESTIONE DEL RICORDO E DELLA DIMENTICANZA

    الحلاجي محمد
    الحلاجي محمد
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    LA QUESTIONE DEL RICORDO E DELLA DIMENTICANZA Empty LA QUESTIONE DEL RICORDO E DELLA DIMENTICANZA

    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد السبت 3 أكتوبر - 12:40:57

    LA QUESTIONE DEL RICORDO E DELLA DIMENTICANZA
     
    In nome di Allah il clemente, il misericordioso, che Allah sia lodato e che la pace e la benedizione siano sul profeta del l’ Islam Mohamed e su tutti i profeti e gli inviati di Allah, attesto che non c'è altro dio all’infuori di Allah e attesto che Mohamed ( SAW ) è il suo inviato e profeta.
    La questione del ricordo e della dimenticanza è un'importante questione mentale, e ancor più importante, è una questione psicologica, perché conoscere la verità, vederla bene, avvicinarsi sinceramente ad essa, essere retti nel suo cammino, tutto ciò è la corretta esecuzione della missione umana in questa vita. Questo perché il Signore dei mondi ha chiarito che ha creato il tempo e il luogo in modo che ogni persona possa ricordare e non dimenticare, e rendere grazie e non rifiutare, dice Allah: “Egli è Colui Che ha stabilito l'alternarsi del giorno e della notte, per chi vuole meditare o essere riconoscente.” (Al Furqan, 62). Gli ambienti in cui una persona vive hanno un impatto profondo sul tema del ricordo e dell'oblio, poiché esiste un contesto che aiuta ad affinare la mente e allertare il cuore. Ci sono contesti che incentivano la negligenza, la letargia e l’ottusità del comportamento e delle proprie tendenze! E chiunque venga aiutato da Allah a trovarsi in un ambiente che guida i suoi passi e rafforza la sua determinazione, può produrre molto bene per lui, ciò si ottiene tramite l’invocazione, disse il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui): ((Oh Allah, aiutami a ricordarmi di te, a ringraziarti e ad adorarti come si deve)). Ed è stato anche menzionato nei detti del profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) che ci sono condizioni occasionali che possono esporre la mente nello stesso modo in cui le nuvole vengono esposte al sole, in modo che la loro luce e i loro raggi diminuiscano, nel mondo in cui viviamo difatti esiste una povertà dilagante la quale rende colui che la subisce dietro un blocco di preoccupazioni che dissipano la sua forza ed energia dietro le esigenze della vita mondana, e il nostro Profeta – pace e benedizione su di lui – ha posto l’attenzione a questo tema: ((affrettatevi a compiere ciò che si deve nella vita, prima di queste sette condizioni, una povertà che vi farà dimenticare qualsiasi questione diversa dalla sopravvivenza, o una ricchezza che vi rende superbi, o una malattia logorante, o una vecchiaia stancante, o una morte improvvisa, o l'anticristo, egli è un grande male in attesa, o il giorno del giudizio, ed esso è il giorno peggiore)). La povertà che fa dimenticare qualsiasi questione diversa dalla sopravvivenza, o la ricchezza che rende superbi sono un flagello che affligge le persone. Dobbiamo sapere che la questione del ricordo e della dimenticanza è seria, ad esempio, il successo di uno studente dipende dalla sua capacità di ricordare i fatti scientifici che ha studiato, e quanto la conoscenza acquisita gli illumina il cuore. Se si dimentica questa conoscenza, l’unico destino è il fallimento. Il commerciante, che non ha conoscenza delle esperienze passate, non conosce le aree dove si massimizza o si perde profitto, di conseguenza egli sarà esposto a una grande confusione futura. Il Corano ha messo in evidenza la presenza di persone che accolgono la vita senza alcuna consapevolezza né ricordo, essi sono ipocriti o simili agli ipocriti, dice Allah a riguardo: “Non si accorgono che ogni anno sono tentati una o due volte, quindi non si pentono e non si ricordano!” (At-Tawba, 126). La storia del ricordo e della dimenticanza è una storia che necessita un’analisi, uno dei capitoli del Corano ha affrontato la questione in sette o otto punti, quindi ho voluto presentare questi luoghi per trarne beneficio, e citiamo dal Libro di Allah ciò che illumina i nostri cuori E ci ricorda cosa non è lecito dimenticare della nostra religione. Dobbiamo sapere, inoltre, che il Corano ha dei nomi ufficiali e dei nomi divini che sono stati assegnati da Allah l’Altissimo, tra i nomi del Corano troviamo: il Corano, il Libro, il Ricordo, dice Allah: “Noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi.” (Al Hijr, 9). È stato chiamato ricordo (monito) perché risveglia le coscienze, deposita una nuova vita, allontana la pigrizia che domina alcuni cuori, e le rende un recipiente che ha un ottimo rapporto con Allah. La conservazione del Corano non si concretizza stampando milioni di copie, perché queste non sono altro che inchiostro su carta. Il Corano, inoltre, non si conserva mediante milioni di cassette contenenti belle recitazioni, esse infatti possono essere sovrascritte o cancellate. La conservazione del Corano avviene conservando le persone di cui Allah ha illuminato il cuore con la Sua conoscenza, di cui ha maturato il comportamento con gentilezza, se la loro etica è dolce, il loro comportamento è maturo e il loro impatto sulla vita sarà profondo. Preservare il Corano può avvenire tramite la conservazione di una comunità che opera con esso, per esso, lo difende, lo rappresenta su questa terra, e lo presenta a tutto il mondo, essendo il messaggio divino conclusivo. Se questa comunità non dovesse esistere la vita prenderebbe una brutta piega. Il capitolo nel quale si fa riferimento al ricordo e la dimenticanza otto volte è Taha, il primo versetto dice: “Tâ-Hâ. Non abbiamo fatto scendere il Corano su di te per renderti infelice, ma come Monito per chi ha timore [di Allah]” (Ta-Ha, 1-3). Il significato del verso è che tu, o Muhammad, sei incaricato di riferire, ricordare gli incuranti, ripristinare la conoscenza a coloro che ne erano all'oscuro e riportare la natura umana alla sua con la quale ogni essere umano viene concepito. Troverai chi ti ignorerà o ti ostacolerà, dunque non ti affliggere. Le persone erano così come sono state descritte nel versetto, e il Profeta – pace e benedizione su di lui - era entusiasta di invitare alla religione, e i politeisti vedendolo da lontano dicevano: “Se ci incontriamo, ci offrirà l'Islam. Evitiamolo!”, dice Allah: “È per nascondersi a Lui, che si ripiegano su sé stessi? Anche se cercano di nascondersi sotto i loro vestiti, Egli conosce quello che celano e quello che fanno apertamente! In verità, [Egli] conosce il profondo dei cuori.” (Hud, 5). Con il loro odio per lui (il profeta), il suo invito e il suo messaggio, e la loro angoscia in quello che sentivano da lui, gli è stato detto: Vai sul sentiero dell’invito ad Allah, e non rimpiangere chi non ci crede e chi lo nega. Non essere infelice per questo, sei incaricato di ricordare, dice Allah: “Non abbiamo fatto scendere il Corano su di te per renderti infelice, ma come Monito per chi ha timore [di Allah]” (Ta-Ha, 2-3). Questo è il primo punto della questione del ricordo e della dimenticanza che vengono presentate nel capitolo, e tutto ciò che il verso dà è che la vera persona che invita ad Allah parla come un genitore che consiglia ai suoi figli, o come un insegnante compassionevole che insegna ai suoi studenti ed è profondamente interessato ad elevare il loro livello e salvarli da ciò in cui si trovano, dall'ignoranza e dalla perdita. Il secondo punto è descritto dal seguente versetto, dove Allah dice: “esegui l'orazione per ricordarti di Me” (Ta-Ha, 14). In effetti, le preghiere sono momenti durante i quali le persone tornano al loro Signore, o nei quali vengono riportate dalla preghiera al loro Signore se le esigenze e le necessità di questa vita le stressano al punto da tenerle lontane dal Suo ricordo, dalla Sua osservanza, dalla Sua guida, e dalla ricerca del Suo aiuto. Quando però le religioni vengono corrotte, trasformano negativamente l'energia che risveglia la mente e ravviva la coscienza; le persone quindi si indirizzeranno verso una forma svuotata del suo contenuto, e un'immagine che non ha realtà, o un corpo senza anima! Per molte persone, le preghiere sono movimenti fisici, non un cuore umile, né una mente prostrata, anche se Allah ha chiarito ai musulmani il giorno in cui l'alcol era in una fase intermedia, nella quale non è stato emesso alcun testo che lo proibisse definitivamente, indicando il divieto per le persone di pregare ubriache: “O voi che credete! Non accostatevi all'orazione se siete ebbri* finché non siate in grado di capire quello che dite” (Al-Nisàa, 43). Ci sono persone ubriache dagli impegni di questa vita che, mentre pregano verso Allah, non sanno cosa dicono! Questo, ovviamente, non rappresenta il messaggio concreto di preghiera, né nell'autodisciplina dell’anima, né nel condurre la società verso Allah.

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