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L’UMILTA’ VERSO ALLAH Aya10
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    L’UMILTA’ VERSO ALLAH

    الحلاجي محمد
    الحلاجي محمد
    Servo di Allah


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    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الأربعاء 8 فبراير - 14:03:26


    L’UMILTA’ VERSO ALLAH

    Cari fratelli e sorelle, nelle scorse settimane abbiamo parlato della gentilezza con Allah, e abbiamo detto che essa è la prima caratteristica da imparare per chi cerca la retta via verso Allah, e la prima cosa da imparare per raggiungere la gentilezza con Allah è la modestia, abbiamo parlato della modestia in generale, poi abbiamo parlato della modestia nei confronti di Allah in particolare, e venerdì scorso abbiamo parlato delle ragioni della modestia rispetto ad Allah mediante alcuni esempi. Oggi parleremo del secondo pilastro della gentilezza con Allah, ovvero l’umiltà nei suoi confronti. Disse uno dei sapienti dell'Islam: Ho bussato a tutte le porte, e le ho trovate affollate; quindi, sono andato a bussare alla porta dell’umiltà e l'ho trovata libera, sono dunque entrato attraverso di essa e ho detto: "Venite dal vostro Signore". Disse il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) in un detto qudusi: “O figlio di Adamo, ero malato e non mi hai visitato». Risponderà: "Mio Signore, come potrei visitarTi quando Tu sei il Signore dell'universo?" Dirà: “Non sapevi che uno dei miei servi era malato e tuttavia non l'hai visitato? Non sapevi che se fossi andato a trovarlo mi avresti trovato presso di lui? O Figlio di Adamo, ti ho chiesto da mangiare e tu non me ne hai dato». Risponderà: "Mio Signore, come potrei nutrirTi quando Tu sei il Signore dell'universo?" Dirà: “Non sapevi che uno dei miei servi ti ha chiesto da mangiare e tu non gliene hai dato? Non sapevi che se gli avessi dato da mangiare lo avresti trovato presso di me? O Figlio di Adamo, ti ho chiesto da bere ma non me ne hai dato». Risponderà: "Mio Signore, come potrei darTi da bere quando Tu sei il Signore dell'universo?" Dirà: “Uno dei miei servi ti ha chiesto da bere ma tu non gliene hai dato. Non sapevi che se gli avessi dato da bere l'avresti trovato presso di me?”. Ibn al-Qayyim disse: “Disse Allah per quanto riguarda la visita del malato: ((Mi avresti trovato presso di lui)), e disse per quanto riguarda l’offerta di cibo e acqua all’affamato: ((L'avresti trovato presso di me)), quindi ha distinto tra loro, perché il paziente ha il cuore spezzato, chiunque esso sia, dunque la malattia lo spezzerà, ma se è un credente il cui cuore è stato spezzato dalla malattia, allora Allah è presente con lui. Questo è il segreto per l’accettazione dell’invocazione di tre tipi di persone: l'oppresso, il viaggiatore e il digiunante. Il viaggiatore è spezzato dall’allontanamento dalla sua famiglia, mentre il digiuno spezza l’anima che segue unicamente i suoi capricci. Disse l'Imam Ahmad: "Mosè, la pace sia su di lui, disse: O Signore, dove dovrei cercarti? Disse: Cercami presso coloro i cui cuori sono spezzati". Questa umiltà è l’essenza, la mente e il centro dell’adorazione, e con essa si raggiunge lo scopo per il quale sono stati creati i demoni e gli esseri umani, dice Allah: “È solo perché Mi adorassero che ho creato i dèmoni e gli uomini” (Adh-Dhariyat, 56). L’adorazione è l'unica ragione che non ha secondi nella nostra esistenza e creazione, e l’essenza dell’adorazione è l’umiltà. La realtà dell’adorazione è dovuta a specifiche caratteristiche del cuore, è il fine ultimo dell'amore, dell'umiltà, della glorificazione, e di ciò che è necessario alle opere compiute dall’essere umano. Osserviamo che la definizione di adorazione è: “l’apice dell’umiltà e della glorificazione”, l’adorazione quindi è un cammino nel quale più si va avanti e lo si prende sul serio, e più ci si avvicina al traguardo. Dice Allah: “In verità s’affrettavano al bene, Ci invocavano con amore e trepidazione ed erano umili davanti a Noi.” (Al-Abiyà, 90), per quanto riguarda invece colui che rinuncia all’invocazione e l’umiltà nei confronti di Allah, Egli dice: “Già li colpimmo col castigo, ma non si sono arresi al loro Signore, non si sono umiliati.” (Al-Mu’minun, 76). Ci sono molti versetti che appaiono chiari a coloro che contemplano il Corano, e forse una delle sottigliezze di questo argomento si trova nelle affermazioni e nella protesta contro i politeisti; dice Allah in Surat Luqman: “Quando li copre un’onda come fosse tenebra, invocano Allah e Gli rendono un culto puro; quando poi [Allah] li mette al sicuro sulla terra ferma, alcuni di loro seguono una via intermedia. Solo il peggior traditore, il peggior ingrato rinnegherà i Nostri segni.” (Luqman, 32), e dice anche: “Quando sorge un vento impetuoso e le onde si alzano da ogni parte, invocano Allah e Gli rendono un culto puro” (Yunus, 22). Riflettiamo sulla frase “gli rendono un culto puro”: il Corano in questi versetti descrive come alcune persone esprimono la sincerità della loro fede solo quando si trovano in situazioni di panico e difficoltà. Tuttavia, ciò non sarà di beneficio per chi è miscredente, in quanto è solamente una fase temporanea legata al panico. Dice Allah: “Quando salgono su una nave, invocano Allah rendendoGli un culto sincero. Quando poi Egli li mette in salvo sulla terraferma, Essi adorano altri all’infuori di Egli” (Al-Ankabut, 65). I credenti invece non rinunciano a questi atti di adorazione in nessuna condizione, tuttavia variano nei loro livelli di adorazione, il Corano spiega le condizioni dei credenti, i loro attributi, le loro azioni e adorazioni, il loro amore e la loro umiltà per raggiungere la sottomissione ad Allah, e li invita a fare sempre di più, a competere l’uno con l’altro e ad impegnarsi, dice Allah: “[i credenti] cercano il mezzo di avvicinarsi al loro Signore” (Al-Isràa, 57), e dice anche: “Mi sono affrettato verso di Te, o Signore, per compiacerTi” (Taha, 84), e dice infine: “bramando la grazia e il compiacimento del loro Signore” (Al-Ma’ida, 2).

    La lode appartiene ad Allah.
    الحلاجي محمد
    الحلاجي محمد
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    مُساهمة من طرف الحلاجي محمد الأربعاء 8 فبراير - 14:05:07

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