Nel Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
un saluto di pace a tutti coloro che leggono
Allàh l'Altissimo nel Suo Nobile Corano ci incita a seguire come
modello per il nostro "perfezionamento" il Suo Inviato Saiyydinà
Muhammad - le benedizioni di Allàh e la pace su di lui - : "Voi avete
nell'Inviato di Allàh un modello sublime, per chi spera in Allàh e
nell'Ultimo giorno e molto ricorda Allàh" (Corano Sura Al-Ahzàb 33
vers.21)
Allàh l'Altissimo nel Suo Nobile Corano ci descrive inoltre qual'è il
carattere "khuluq" con il quale ha mandato Saiyydinà Muhammad - le
benedizioni di Allàh e la pace su di lui- alle Sue creature: " Per
quale misericordia da parte di Dio hai mostrato dolcezza nei loro
confronti? Se tu fossi stato rude e duro di cuore essi si sarebbero
dispersi lontani da te. Usa loro clemenza, chiedi perdono per loro, e
consigliati con loro sul da farsi..." (Corano Sura Al-Imran 3, vers.
159)
Tutti i Maestri (Shuyukh) del Tasawwuf si sono "conformati" a questo
"modello sublime" seguendo la sua Sunna (modo di agire e di fare del
Profeta) in ogni loro pensiero e azione e insegnando a loro volta, più
con gli atti e gli stati (hàl) che con le parole, questa Via (Tariqa
Muhammadiyya) ai loro discepoli.
Ho pensato perciò che potrà trovare interesse la seguente pubblicazione
di alcuni commentari (Tafsir) della Sura sopracitata "sul carattere del
Profeta" (Cor.3,159-60) per cogliere ancor di più la bellezza e
l'elevatezza degli insegnamenti di Allàh l'Altissimo che ci ha voluto
dare con questo Suo nobile versetto, in cha Allàh.
NB- Queste pagine che riportiamo sono tratte dal Libro che verrà
pubblicato a breve : «La Sura della Famiglia di Imran nella Sapienza
Islamica» di Ludovico Zamboni - GEI Gruppo Editoriale l’Idea. Il III
Capitolo (Sura) del Corano alla luce dei commenti di Ibn Kathìr e Al
Qâsânî tradotti direttamente dai Testi in lingua Araba da Ludovico
Zamboni, il quale ci ha gentilmente concesso di pubblicare qui in
anteprima, che Allàh lo ricompensi e sia soddisfatto del suo lavoro.
Chi ne facesse uso è pregato gentilmente di riportare la provenienza di
queste pagine, grazie.
Nel testo che riportiamo il carattere "normale" è dedicato alla traduzione dei commenti di Ibn Kathìr e di Al-Qàsànì.
il carattere in grassetto a quello dei versetti del Corano
il carattere in corsivo alle note di Ludovico Zamboni
Tafsir (commentario) del versetto 159-60 della Sura Al-Imràn - 3
[Sul carattere del Profeta (s.a.s.)]
Testo
«159) Per quale misericordia da parte di Dio hai mostrato dolcezza nei
loro confronti? Se tu fossi stato rude e duro di cuore essi si
sarebbero dispersi lontani da te. Usa loro clemenza, chiedi perdono per
loro, e consigliati con loro sul da farsi. E quando hai acquisito ferma
risolutezza, affidati fiducioso a Dio, perché Dio ama coloro che a Lui
si affidano. 160) Se Dio vi soccorre, nessuno vi potrà sconfiggere; ma
se Dio vi abbandona, chi vi potrà soccorrere, dopo di Lui? A Dio dunque
si affidino fiduciosi coloro che hanno fede.»
Dice Ibn Al-Kathìr:
L’Altissimo si rivolge al Suo Inviato, pieno di benevolenza nei
confronti suoi e dei credenti, parlandogli di come ha reso tenero il
suo cuore a riguardo della sua comunità, nei confronti cioè di coloro
che seguono i suoi ordini e cessano di rivoltarsi contro di lui, e di
come ha fatto sì che le sue parole sembrassero loro gradevoli, e dice:
«Per quale misericordia (bi-mâ rahmatin) da parte di Dio hai mostrato
dolcezza (linta) nei loro confronti?» E cioè, per mezzo di cosa Dio ha
fatto sì che tu fossi dolce con loro, se non per la misericordia di Dio
nei tuoi e nei loro confronti? Qatâda dice: “Il significato è ‘Per
misericordia da parte di Dio tu hai mostrato dolcezza nei loro
confronti’. La particella mâ infatti in questo caso è una semplice
congiunzione.” (...)
Dice Al-Hasan Al-Basrî: “Qui si parla del carattere (khuluq) col quale
Dio ha mandato Muhammad, e questo nobile versetto somiglia alle parole
dell’Altissimo «È venuto a voi un Inviato che viene da voi stessi, al
quale pesa ciò che commettete e che ha cura di voi, pietoso e clemente
con i credenti» (Cor. 9,128).
L’Imam Ahmad tramanda da Abû Râšid Al-Harrânî: “Abû Umâma Al-Bâhilî mi
prese per mano e mi disse: ‘L’Inviato di Dio mi prese per mano, e mi
disse: Abû Umâma, vi sono alcuni credenti verso i quali il mio cuore ha
tenerezza’.”
Al-Qušayrî: “Se non fosse stato per una forza divina che il Vero gli
riservava, come avrebbe potuto l’Inviato di Dio sopportare la compagnia
degli uomini? Non vedi che Mosè, appena dopo aver udito la Sua parola,
non sopportava neppure di parlare con suo fratello, e gli prendeva la
testa, tirandola a sé?(Cor.20,92-4) O ancora: se il Profeta (su di lui
la pace e la preghiera divine) non li avesse guardati [con un occhio
che] cancellava quelle norme proprie del mutamento (ahkâmu t-tasrîf)
che avevano corso in loro, realizzando che era Allah a dar origine ad
esse, come avrebbe potuto sopportare la loro compagnia?
Quindi l’Altissimo dice: «Se tu fossi stato rude (fazz) e duro (galîz)
di cuore essi si sarebbero dispersi lontani da te». Il termine fazz è
simile nel significato a galîz, così che il significato è ‘se tu fossi
stato duro con la parola e col cuore’, o in altre parole ‘se tu ti
fossi rivolto a loro con parole violente, e col cuore duro, essi si
sarebbero allontanati da te, lasciandoti; Dio però li ha uniti a te
facendo sì che tu fossi dolce con loro, così da ammansire i loro
cuori’. Dice ‘Abd Allah ben ‘Amrw: “Vedo nei Libri sacri rivelati in
precedenza la descrizione dell’Inviato di Dio: non è rude, né duro, non
strepita nei mercati e non risponde al male col male, ma piuttosto
perdona e tollera.” At-Tirmidhî tramanda da ‘Â’iša queste parole
dell’Inviato di Dio: “Dio mi ha ordinato di essere estremamente gentile
con la gente, ai limiti dello sdolcinato (amara-nî bi-mudârâti n-nâs),
allo stesso modo in cui mi ha ordinato le opere obbligatorie della
Religione (al-farâ’id).”
Su queste parole coraniche, Al-Qušayrî dice: “Se avessi dato loro da
bere puro il vino dell’Unità divina, senza annacquarlo con una ‘parte’
per loro, essi si sarebbero separati da te errando senza **** senza
poter sostare neppure un attimo.” Analogamente, Al-Alûsî dice: “Se
avessi loro esposto minuziosamente le norme proprie delle realtà
principiali (ahkâmu l-haqâ’iq) il loro petto si sarebbe ristretto, e
non avrebbero sopportato il peso proprio della realtà delle norme di
educazione spirituale necessarie nella Via iniziatica. Tu invece hai
avuto indulgenza nei loro confronti, per mezzo della Legge sacra e
delle facilitazioni [che essa prevede].” Ar-Râzî riporta questo hadith:
“Non v’è mitezza maggiormente gradita a Dio della mitezza e
dell’indulgenza di una guida spirituale (imâm). E non v’è ignoranza più
odiosa agli occhi di Dio dell’ignoranza e della rozzezza di una guida
spirituale.”