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La storia del Profeta Muhammed Aya10
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    La storia del Profeta Muhammed

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    Sakinah
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    La storia del Profeta Muhammed Empty La storia del Profeta Muhammed

    مُساهمة من طرف Sakinah الجمعة 5 نوفمبر - 20:52:23

    الله الرحمن الرحيم

    الرحيق المختوم

    Il Nettare Suggellato

    Questo libro è un autorevole e pregevole biografia (sīrat) del Rasūl (ṣallallāhu `alayhi wa-Sallam). Vinse il primo premio di in un concorso organizzato e patrocinato dalla Lega Musulmana Mondiale nel 1396 h. (1976 m.) in Pakistan, gareggiando con altre 171 opere, di cui 84 scritte in arabo, 64 in urdu, 21 in inglese, 1 in francese, e 1 in lingua hausa. L’opera si contraddistinse per l’utilizzo esclusivo di narrazioni autentiche e per la sua pertinenza alle fonti. Il titolo del libro trae origine da un versetto coranico (sūra 83, āya 25).

    Safī ar-Raḥman al-Mubārakpūrī, nacque nel 1942 m. nella città di Ḥusaīnābād, a nord dell’India. Studiò il Qur’ān fin dalla più tenera età, dapprima con il nonno e lo zio, e successivamente nella madrāsat Dār al-Ta`līm, iniziando i suoi studi di arabo e persiano. Nel Giugno del 1954 fu accettato dall’Istituto Dār Iḥīa al-`Ulum, per accrescere le sue conoscenze della letteratura araba, e due anni più tardi fece il suo ingresso all’interno dell’Istituto Faid-e-Ām, per continuare gli studi superiori. Nel 1959 ricevette la prima laurea in scienze islamiche, al-Mawluvi, e nel 1960 venne nominato `alim. Dopo aver completato i suoi studi, iniziò a insegnare nel 1963 presso l’Istituto Faid-e-Ām, e nel Febbraio 1966 fu trasferito all’Istituto Dār al-Ḥadīth. Nel 1969 fu nominato direttore dell’Istituto Faid al-`Ulum. Dopo quattro anni fu richiamato a dirigere la scuola della sua città natale, la Dār al-Ta`līm, e dopo due anni fu invitato a insegnare presso l’Università salafita di Benares. Nel 1980 divenne direttore della rivista ‘Muḥaddīth’, fino al 1988, anno in cui fondò un istituto per gli studi sulla vita del profeta nella città di Madīnat, in Arabia Saudita. Gli vennero commissionati diversi lavori presso l’Istituto, dove ha lavorato fino ad oggi. Ha scritto svariati libri in arabo e in urdu.

    Luoghi e popolazioni arabe

    La Sīrat del profeta (ṣallallāhu `alayhi wa-Sallam), rappresenta in realtà una manifestazione del messaggio dell'Inviato di Allāh (ṣallallāhu `alayhi wa-Sallam), trasmesso all'umanità, per ricondurla dalle tenebre alla luce, dalla malafede al culto sincero di Allāh, attraverso le sue parole e le sue azioni, il suo comportamento o e il suo mirabile esempio; il suo cuore è come una bilancia per la vita. Ha modificato radicalmente il corso della storia e il modo di vivere dell'umanità. Prima di passare in rassegna e delineare questo quadro, è necessario dapprima introdurre l'ambiente e le circostanze che hanno preceduto questo messaggio. Pertanto nei primi capitoli viene offerta una presentazione delle popolazioni arabe preislamiche, dei costumi, delle tradizioni, delle relazioni sociali, culturali ed economiche che vigevano in quel periodo.

    Ubicazione degli arabi

    Linguisticamente con la parola "`arab" intendiamo deserti e vaste distese di terra arida e incolta, priva di acqua e di vegetazione. Fin dagli albori, con questa parola si sono designati sia la vasta penisola, sia le persone che vi abitavano.

    La Penisola arabica è delimitata a ovest dal Mar Rosso e dal Sinai, a Est dal golfo Persico, a Sud dal Mar Arabico, che è un'estensione dell'Oceano Indiano, e a Nord dall'Antica Siria e dall'Iraq. L'intera superficie copre oltre tre milione di Km quadrati.

    A causa alla sua posizione geografica strategica e al suo ambiente interno, circondata da ogni lato da deserti sabbiosi, divenne una fortezza inespugnabile, un punto inaccessibile per gli invasori, ed permise alle sue popolazioni una piena autonomia, nonostante la presenza limitrofa di due forti imperi. Il suo ambiente esterno, d'altra parte, fece sì che essa fosse al centro del mondo, grazie ai collegamenti marittimi e terrestri con le altre nazioni. Grazie sua posizione geografica favorevole fu anche un crogiuolo per il commercio, la cultura, la religione e l'arte.

    Popoli arabi

    I popoli arabi sono stati suddivisi per lignaggio in tre gruppi:

    1) Gli arabi estinti (al-`arab al-Bā’īdat): Della loro storia si sa poco. Da essi discendono gli `ād, i Thamūd, i Ṭasam, i Jadīs, gli `imlāq, gli Umaym, i Jurhum, gli Aḍûr, i Wabār, gli `Abīl, i Jāsm, gli Ḥaḍramawt, e altri.

    2) Gli arabi purosangue (al-`arab al-`āribat): Ebbero origine dalle progenie di Yašjub ibn Ya`rub ibn Qaḥṭān. Essi sono detti arabi qahtanianiti (al-`arab al-Qaḥṭānīyat).

    3) Gli arabi d'adozione (al-`arab al-Musta`ribat): Ebbero origine dalle progenie di Isma`īl (`alaīhi as-Salam). Essi sono detti arabi adnanianiti (al-`arab al-`adnānīyat).

    Gli arabi purosangue (al-`arab al-`āribat), il popolo di Qaḥṭān, originariamente vivevano nello Yaman, e comprendevano svariati clan, due dei quali divennero celebri:

    a. Ḥimīar: Tra questi, i più conosciuti furono Quḍā`at, as-Sakāsik e Zaīd al-Jamhūr.

    b. Kahlān: I più conosciuti dei quali furono Hamdān, al-Aš`ar, Ṭī'i, Madhḥij, Laḳm, Juduām, `āmlat, Ḳawlān, Ma`āfir, ‘Anmār, al-‘Azd (i discendenti dei Jafnat, i re dell'antica Siria).

    Le genti di Qaḥṭān emigrarono dallo Yaman e giunsero a popolare le diverse parti della penisola arabica, quando non riuscirono a fronteggiare i romani, e a causa delle pressioni che questi esercitavano lungo le vie marittime e le principali rotte commerciali terriere, a seguito dell'occupazione dell'Egitto e della Siria.

    Si dice che emigrarono dopo il diluvio, allorquando le colture e il bestiame andarono in malora, dopo che il commercio fallì, e persero tutti i mezzi di sostentamento.
    Ciò si evince anche dalle seguenti āyāt del Qur’ān:

    { ‏لَقَدْ كَانَ لِسَبَإٍ فِي مَسْكَنِهِمْ آيَةٌ جَنَّتَانِ عَن يَمِينٍ وَشِمَالٍ كُلُوا مِن رِّزْقِ رَبِّكُمْ وَاشْكُرُوا لَهُ بَلْدَةٌ طَيِّبَةٌ وَرَبٌّ غَفُورٌ فَأَعْرَضُوا فَأَرْسَلْنَا عَلَيْهِمْ سَيْلَ الْعَرِمِ وَبَدَّلْنَاهُم بِجَنَّتَيْهِمْ جَنَّتَيْنِ ذَوَاتَى أُكُلٍ خَمْطٍ وَأَثْلٍ وَشَيْءٍ مِّن سِدْرٍ قَلِيلٍ ذَلِكَ جَزَيْنَاهُم بِمَا كَفَرُوا وَهَلْ نُجَازِي إِلَّا الْكَفُورَ وَجَعَلْنَا بَيْنَهُمْ وَبَيْنَ الْقُرَى الَّتِي بَارَكْنَا فِيهَا قُرًى ظَاهِرَةً وَقَدَّرْنَا فِيهَا السَّيْرَ سِيرُوا فِيهَا لَيَالِيَ وَأَيَّامًا آمِنِينَ فَقَالُوا رَبَّنَا بَاعِدْ بَيْنَ أَسْفَارِنَا وَظَلَمُوا أَنفُسَهُمْ فَجَعَلْنَاهُمْ أَحَادِيثَ وَمَزَّقْنَاهُمْ كُلَّ مُمَزَّقٍ إِنَّ فِي ذَلِكَ لَآيَاتٍ لِّكُلِّ صَبَّارٍ شَكُورٍ‏}‏ ‏[‏سورة سبأ‏:‏ ١٥ ‏:‏ ١٩ ‏]‏

    (V. Sūrat Sabā, 15-19)

    Naturalmente, la concorrenza tra Kahlān e Ḥimyar portò all'evacuazione del primo, e all'insediamento nello Yaman da parte del secondo.

    Gli emigranti di Kahlān possono essere suddivisi in quattro gruppi:

    1. Gli 'Azd: Sotto la guida di `imrān ibn `Amru Muzaīqyā', si recarono nello Yaman, inviarono dei pionieri, e infine si diressero verso Nord e verso Est.

    2. Laḳm e Juduām: Si trasferirono a Nord Est. Tra questi v’era Naṣr ibn Rabī`at abu al-Malūka al-Munādhirat di Hīrat.

    3. Banū Ṭāyy': Emigrarono al Nord, fino a stabilirsi nelle montagne di ‘Ajā’ e Salmā, che furono poi dette appunto montagne ṭayy’.

    4. Kindat: Che abitavano nel Baḥraīn ma furono espulsi ad Ḥaḍramaūt e Najd, dove istituirono un forte governo, ma non per molto, e tutto il gruppo presto svanì.

    Un altro clan di Ḥimīar, noto come Quḍā`at, si spostarono nello Yaman e si stabilirono a Samāwat, ai confini dell’`Irāq a Nord Est dell’altipiano dell’Ḥijāz.

    (al-`arab al-Musta`ribat) fecero ritorno nella patria del loro progenitore Ibrāhīm (`alaīhi as-Salam) in una città chiamata ‘Ar vicino a Kūfat, sulla riva occidentale del fiume al-Farāt (Eufrate) in `Irāq. Gli scavi portarono alla luce i resti della grande città, da cui emersero anche alcuni dettagli sulla famiglia di Ibrāhīm (`alaīhi as-Salam), sulla religione e le circostanze sociali dell’epoca.

    È noto che Ibrāhīm (`alaīhi as-Salam) emigrò ad Ḥārrān, e successivamente in Palestina, dove fece la sede del suo messaggio. Girò per tutta area. Quando andò in Egitto, il faraone tentò di maltrattare sua moglie Sarāh, ma Allāh la salvò e il malvagio piano del faraone gli si ritorse contro. Egli giunse così a riconoscere la sovranità di Allah e ad avvicinarsi a lui, e rese sua figlia Hājar al servizio di Sarāh, ma Sarāh diede Hājar ad Ibrāhīm come moglie.

    Ibrāhīm (`alaīhi as-Salam) ritornò in Palestina dove Hājar partorì Isma`īl. Sarāh divenne gelosa di Hājar, così da costringere Ibrāhīm ad allontanare Hājar e il suo bambino dalla casa, e questi li condusse su una collina dell’ Ḥijāz, presso la Sacra Casa, esposta alle inondazioni provenienti da da ponente e da levante. Scelse per loro un luogo sotto un albero presso Zamzam vicino alla parte superiore della Moschea di Makkah dove non c’erano né persone né acqua. Ritornò in Palestina e qualche giorno dopo si recò dalla moglie e dal figlio con alcune provviste e un vaso d’acqua. Anzitempo si esaurirono le provviste di acqua e gli alimenti ma grazie al favore di Allāh l’acqua prese a sgorgare sostenendoli per diverso tempo. La storia della primavera di Zamzam è nota.

    Un altra tribù yemenita, Jurhum la seconda, si stabilirono a Makkah con il permesso della madre di Isma`īl. Si disse che essi vivessero precedentemente nelle valli attorno alla Makkah. Viene riportato da al-Buḳārī, che costoro giunsero a Makkah dopo Isma`īl, e prima che egli diventasse adulto, nonostante fossero passati lungo quella valle già precedentemente.

    Ibrāhīm (`alaīhi as-Salam) ebbe ad viaggiare verso Makka svariate volte; non sappiamo ancora il numero esatto di questi viaggi, ma alcune fonti storiche parlano di quattro volte.

    Allāh (Subḥānahu wa-Ta`āla) narra nel Qur’ān al-Karīm che Ibrāhīm vide, in sogno, che stava sacrificando Isma`īl, cosi che egli rìspettò tale ordine:

    {‏فَلَمَّا أَسْلَمَا وَتَلَّهُ لِلْجَبِينِ وَنَادَيْنَاهُ أَنْ يَا إِبْرَاهِيمُ قَدْ صَدَّقْتَ الرُّؤْيَا إِنَّا كَذَلِكَ نَجْزِي الْمُحْسِنِينَ إِنَّ هَذَا لَهُوَ الْبَلَاء الْمُبِينُ وَفَدَيْنَاهُ بِذِبْحٍ عَظِيمٍ‏} ‏ ‏[‏الصافات‏:‏ ١٠٣ ‏:‏ ١٠٧ ‏]‏

    Quando poi entrambi si sottomisero, e lo ebbe disteso con la fronte a terra, Noi lo chiamammo: «O Ibrāhīm!
    Hai realizzato il tuo sogno. Invero noi ricompensiamo coloro che fanno il bene. Questa è davvero una prova evidente». (Sūrat aṣ-Ṣāffāt, 103-107)

    Nella Genesi si dice che Isma`īl era più giovane di Isḥāq di tredici anni, e il contesto in cui avvenne la storia del sacrificio indica che il sacrificio dovette avvenire prima della nascita di Isḥāq, e che l’evento in cui Allāh promise ad Ibrāhīm che gli avrebbe concesso un altro figlio avvenne successivamente.
    Questa storia narra di almeno un viaggio, avvenuto prima che Isma`īl diventasse adulto. Gli altri tre viaggi sono stati riportati da al-Buḳārī, da Ibn `abbās. In sintesi:

    Quando Isma`īl (`alaīhi as-Salam) divenne adulto, apprese l’arabo dai Jurhum; essi lo ammiravano, e gli diedero in sposa una delle loro donne, subito dopo la morte della madre. Avendo il desiderio di vedere sua moglie e suo figlio nuovamente, Ibrāhīm ci recò a Makkah dopo il matrimonio di Isma`īl, ma non lo trovò in casa. Chiese allora alla moglie di Isma`īl di informarlo circa la situazione del marito. Ella lamentò il fatto che fossero poveri, così Ibrāhīm la esortò affinchè dicesse a Isma`īl di cambiare domicilio. Isma`īl una volta appreso il messaggio, divoziò da sua moglie e convolò a nozze con la figlia di Muḍāḍ ibn `amrū, capo del clan dei Jurhum.

    Ancora una volta Ibrāhīm (`alaīhi as-Salam) tornò a trovare suo figlio, ma ancora una volta non lo trovò in casa. Fece alla seconda moglie di Isma`īl la stessa domanda, alla quale ella risposte ringraziando Allāh. Ibrāhīm la esortò affinchè dicesse a Isma`īl di mantenere il suo domicilio, e se ne tornò in Palestina.

    Una terza volta Ibrāhīm (`alaīhi as-Salam) tornò a Makkah e trovò suo figlio Isma`īl che affilava una freccia sotto un albero nei pressi di Zamzam. L’incontro, dopo un così lungo periodo di tempo, fu molto pregnante per un padre tanto affettuoso e un figlio così giusto e probo. Questa volta costruirono la Ka`bah, eressero le sue basi, e Ibrāhīm permise alle persone di fare l’hajj, come gli fu ordinato da Allāh.

    Continua:
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    che Allah lo ricompensi
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    مُساهمة من طرف ANNAMARIA الجمعة 5 نوفمبر - 20:59:56

    mashAllah sorella che bellissimo articolo, jazakiAllahu khairan

    wa assalamu alaikum wa rahmatullah wa barakatu

      الوقت/التاريخ الآن هو الجمعة 15 نوفمبر - 1:44:58