LA SAGGEZZA DIETRO LA MESSA ALLA PROVA
Ogni ordine nel Corano, a meno che non si presentino contesti differenti da quelli definiti, è obbligatorio. A conferma di ciò, il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) ha fatto montare insieme a lui sul suo cammello Mouad e gli disse: “O Mouad, qual è il diritto di Allah sui suoi servi?” Rispose: “Allah e il profeta sono più sapienti a riguardo”, il profeta glielo chiese altre due volte e poi gli disse: “Il diritto di Allah sui suoi servi è che venga adorato e non si associ ad Egli alcunché”, il profeta poi chiese ancora: “O Mouad, qual è il diritto dei servi di Allah su di Egli se lo adorano?” successivamente rispose: “Che non li punisca”. Il diritto di Allah sui suoi servi quindi è che lo adorino. Dice Allah: “il Giorno in cui non gioveranno né ricchezze, né progenie, eccetto per colui che verrà ad Allah con cuore puro”.” (Ash Shu’ara, 88-89). Un cuore puro, ovvero un cuore libero dai desideri che non compiacciono Allah, da un’adorazione al di fuori di Allah, dal credere in qualcosa che contraddice la rivelazione di Allah, dall’amare qualcuno insieme ad Allah quando invece dovrebbe amare in Allah, questo è il cuore puro. Quali sono i diritti del creato sul Creatore? Che il Creatore non lo punisca, questo detto dovrebbe essere sufficiente per noi, dovrebbe riempirci di tranquillità, pace, sicurezza, fiducia e compiacimento per Allah. Chi di noi vorrebbe mai essere punito? Chi di noi vorrebbe mai ammalarsi? Chi di noi vorrebbe mai essere povero? Chi di noi vorrebbe mai essere umiliato? Chi di noi vorrebbe mai essere oppresso da qualcuno che mangia e beve come noi? Tutti gli esseri umani che hanno vissuto su questa terra a partire da Adamo ed Eva hanno desiderato una vita felice e pacifica, se non che molti hanno sbagliato strada, per questo il popolo dell’Inferno dice: “E diranno: “Se avessimo ascoltato o compreso, non saremmo tra i compagni della Fiamma”.” (Al Mulk, 10). Ciò che li conduce all’Inferno è la mancanza di conoscenza. È sbagliato però credere che ogni disgrazia che accade, sia vista come tale, perché Allah dice: “Non vedete come Allah vi ha sottomesso quel che è nei cieli e sulla terra e ha diffuso su di voi i Suoi favori, palesi e nascosti?” (Luqman, 20). Le grazie nascoste sono le disgrazie dei credenti. Alcuni sapienti hanno suddiviso le disgrazie in cinque categorie. La prima categoria è la disgrazia distruttiva, quella che spezza l’essere umano in due, dice Allah: “Fu ispirato a Noè: “Nessuno del tuo popolo crederà, a parte quelli che già credono. Non ti affliggere per ciò che fanno.” (Hud, 36). Queste sono le disgrazie di coloro che sono immorali e deviati, dice Allah: “Sconvolgemmo la città e facemmo piovere su di essa pietre d'argilla indurita.” (Al Hijr, 74), e dice anche: “La risposta del tuo Signore è severa. Invero Egli è Colui Che inizia e reitera.” (Al Buruj, 12-13). Le disgrazie più leggere di queste sono denominate come le disgrazie di deterrenza, ovvero quelle che danno un segnale forte a chi le riceve al fine di impedirgli di proseguire su una certa via. Se Allah sa che in un certo essere umano c’è qualche rimasuglio di bene, allora lo colpirà con una disgrazia di deterrenza per salvarlo. Lo tiene vivo, ma gli fa subire un qualcosa di insopportabile, magari questi tornerà sulla via di Allah, che dice: “La corruzione è apparsa sulla terra e nel mare a causa di ciò che hanno commesso le mani degli uomini, affinché Allah faccia gustare parte di quello che hanno fatto. Forse ritorneranno [sui loro passi]?” (Ar-Rum 41). Cari fratelli e sorelle, sulla terra il male è causato soltanto da due categorie: gli esseri umani e i demoni. Questo perché essi hanno la libera scelta, e in essi risiede la lussuria. Essa è l’origine della corruzione da parte di una creatura nella quale Allah ha posto un desiderio selvaggio, e gli ha dato una via ben precisa per guidare questo desiderio. La creatura però ha ignorato questa via, finendo quindi per sbattere contro un muro portandolo a muoversi con il suo desiderio senza né metodo né controllo, quindi compiendo peccati. Questa è l’origine della corruzione, dice Allah: “E se non ti rispondono, sappi allora che seguono [solo] le loro passioni, niente di più. Chi è più sviato di chi segue la sua passione senza guida alcuna da parte di Allah? In verità Allah non guida gli ingiusti.” (Al Qasas, 50). Il significato opposto è che se si segue le proprie passioni secondo la via indicata da Allah, allora nulla di negativo potrà accadere. Nell’Islam non c’è privazione, ma c’è ordine. Non c’è alcun desiderio posto da Allah che non abbia un canale pulito attraverso il quale poter circolare, essa è stata posta in noi da Allah con grande saggezza, senza non avremmo potuto elevarci verso il Creatore della terra e dei cieli. Come si può avvicinarsi ad Allah senza desiderio? Che valore avrebbe investire denaro non si desiderasse avere denaro? Che valore avrebbe abbassare lo sguardo per l’uomo se quest’ultimo non desiderasse la donna? Che valore avrebbe frenare la lingua se non si desiderasse divulgare scandali? Cari fratelli e sorelle, i desideri sono fattori di spinta verso Allah, sono come il carburante della macchina, se si mette nel posto e nel modo giusto e se brucia nella maniera e nel momento giusto, allora genererà un movimento benefico. Se invece i desideri deviano dal loro percorso nello stesso modo in cui il carburante viene immesso nell’auto nella maniera sbagliata, allora basterà una scintilla per bruciare tutta l’auto e con essa il conducente. I desideri o sono una forza propulsiva verso Allah oppure sono una forza distruttiva, in questo senso i desideri sono neutrali. Dal momento che l’essere umano ha la libera scelta, tutti i desideri posti da Allah sono neutri, possono essere usati per il bene o per il male, ad esempio, i soldi sono una grazia? No, sono quindi una disgrazia? Assolutamente no. I soldi sono una materia che prende una strada differente a seconda di come li si utilizza. Dice Allah: “Quanto all'uomo, allorché il suo Signore lo mette alla prova onorandolo e colmandolo di favore, egli dice: “Il mio Signore mi ha onorato”. Quando invece lo mette alla prova lesinando i Suoi doni, egli dice: “Il mio Signore mi ha umiliato”.” (Al Fajr, 15-16). La risposta di Allah a ciò è “No”, ciò che dono non è un premio, né ciò che impedisco è una privazione. Ciò che dono è una messa alla prova e ciò di cui privo è una medicina. Questa è una verità. Cari fratelli e sorelle, ci sono le disgrazie che spezzano l’uomo, lo distruggono, e ci sono le disgrazie di deterrenza, quelle che mettono in guardia l’uomo, per quanto riguarda i credenti invece, dice Allah: “Sicuramente vi metteremo alla prova con terrore, fame e diminuzione dei beni, delle persone e dei raccolti. Ebbene, da' la buona novella a coloro che perseverano, coloro che quando li coglie una disgrazia dicono: “Siamo di Allah e a Lui ritorniamo”. Quelli saranno benedetti dal loro Signore e saranno ben guidati.” (Al Baqara, 155-157). Le disgrazie in questi versetti sono invece disgrazie di spinta e di elevazione. Specifichiamo, i miscredenti subiscono disgrazie distruttive, colui che invece ha ancora un minimo di bene invece subisce disgrazie di deterrenza, colui che invece è retto ma Allah ha voluto spingerlo più velocemente verso di sé subisce disgrazie di spinta, mentre colui che non compie le opere buone come si dovrebbe, verrà messo alla prova da Allah, dovrà quindi pazientare al fine di essere elevato da Egli. Le disgrazie di rivelazione invece sono riservate ai profeti, i quali sono dotati di una perfezione, di un’etica e di un amore per i loro nemici senza precedenti, in questo modo Allah rivela la verità dei profeti. Il profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) è partito da Mecca verso Taif per una distanza di 80km in un percorso pericoloso. Ma quando arrivò a destinazione, il popolo di Taif lo prese a sassate e i giovani di quel popolo vennero invitati a fargli del male, a quel punto scese l’arcangelo Gabriele (la pace sia su di lui) e gli disse: “O Muhammad, se tu volessi, applicheresti su di loro le due montagne da cui sono circondati”, rispose il profeta: “Oh Allah guida il mio popolo, essi non sanno, forse farai discendere da loro un qualcuno che li possa far comprendere la Tua unicità”. Queste sono le disgrazie di rivelazione e queste sono solo alcune delle verità riguardanti le disgrazie di cui abbiamo parlato. Per concludere, questa vita è un banco di prova, una dimora di contorsione, non di rettitudine, una dimora di tristezza, non di felicità. Colui che l’ha vissuta come si deve, non si rallegrerà per un conforto temporaneo, né si rattristerà per una difficoltà temporanea, Allah l’ha resa una dimora di prove continue, e ha reso la concessione dell’altra vita una sostituzione alla prova di questa vita, egli sottrae per donare, e mette alla prova per ricompensare.
La Lode appartiene ad Allah.